Udine: nel bar del Malignani la preside vieta il “tajut”


di Giacomina Pellizzari

Tajut vietato all’istituto Malignani. Da qualche giorno, il bar della scuola di via Leonardo da Vinci non serve più bevande alcoliche al personale, compresi i professori. La dirigente scolastica, Ester Iannis, ha imposto lo stop non senza qualche malumore. Ma lei non intende fare marcia indietro: «Il docente proprio perché è una figura educativa deve far si che i ragazzi si rendano conto del pericolo che rappresenta il consumo di bevande alcoliche». Al Malignani, lo stop all’alcool è entrato in vigore da qualche giorno assieme alla sospensione del servizio mensa per gli studenti e i docenti dei corsi serali. Con lo stesso provvedimento, infatti, la preside ha negato la somministrazione di alcolici all’interno della scuola e autorizzato l’apertura del bar nelle ore serale  dalle 20 alle 21, per consentire agli iscritti ai corsi serali di sostituire il pasto con uno snack. «Per quanto riguarda il consumo di bevande alcoliche, mi sono limitata ad applicare una norma» sottolinea la dirigente scolastica ammettendo che avrebbe dovuto farlo già da tempo. Quella circolare, però, non è stata accolta da tutti nel migliore dei modi, tant’è che, nei corridoi, più di qualcuno la sta criticando. Ma la dirigente insiste: «Avrei dovuto farlo prima, i ragazzi devono rendersi conto del pericolo che corrono se abusano con le bevande alcoliche». Il divieto scattato all’istituto Malignani non tanto per i minorenni ai quali non è proprio possibile vendere bevande alcoliche, quanto per gli adulti rientra, insomma, in una sorta di campagna di prevenzione sui rischi derivanti dall’abuso di bevande alcoliche. Diversa la questione della mensa che, stando ai dati analizzati dalla dirigente, «era sottutilizzata anche perché è difficile per una persona consumare un pasto in un quarto d’ora di ricreazione, dalle 20.30 alle 20.45, affrontando poi una lezione che si protrae fino alle 23». Da qui l’intenzione di «valutare la possibilità di sostituire il servizio mensa con il servizio bar». Questo significa che, per quanto riguarda la mensa, il provvedimento non è definitivo. Si tratta, infatti, di una fase sperimentale – così la definisce la dirigente – che si protrarrà per una ventina di giorni. «Giusto il tempo di verificare il gradimento del nuovo servizio con gli studenti» assicura Iannis nel dirsi certa di aver messo a disposizione un servizio di qualità.