Udine: nella Finanziaria 2009 niente finanziamenti per Parco scientifico e tecnologico udinese “Luigi Danieli”


"Vonde taiasi i cojons par fà rabie a femine"!!!! E’ questo il proverbio Friulano che mi è venuto in mente alla notizia che non vengono assegnati i fondi al Parco scientifico e tecnologico udinese “Luigi Danieli”, mentre a Trieste e Pordenone sì. Possibile che il fatto che a Udine la giunta è di sinistra si continui su questa strada dopo aver tagliato i fondi a Friuli Doc e al Festival di Osoppo?

Il Parco scientifico e tecnologico udinese “Luigi Danieli” è l’unico in Friuli Venezia Giulia ad autofinanziarsi per sostenere le spese di funzionamento. Lo fa da quasi cinque anni, ma ora è arrivato il momento di battere cassa in Regione. Anche perché le riserve garantiscono ancora un anno di autonomia a meno che i soci non lancino un nuovo aumento di capitale. Ecco perché il presidente di Friuli innovazione (il consorzio che gestisce il parco) nonché sindaco della città, Furio Honsell, nel far notare la disparità di trattamento riservata dalla Regione al centro di ricerca udinese rispetto agli altri presenti sul territorio, propone un patto di cofinanziamento sulla base della capacità di attrazione delle risorse. Udine non teme il confronto visto che attrae finanziamenti europei per circa 2 milioni di euro l’anno.«La Finanziaria 2009 stanzia per il finanziamento di Area science park 459 mila euro, mentre altri 800 mila sono stati assegnati al parco scientifico di Pordenone» aggiunge Honsell, prima di aggiungere: «Noi viviamo lo stesso però non è giusto che solo Udine non riceva un euro per le spese di funzionamento». Honsell chiede infatti che la Regione, magari attraverso la legge sull’innovazione, preveda «una misura proporzionata sui fondi che i parchi riescono a tirar fuori».
La sollecitazione di Honsell non è casuale visto che Friuli innovazione, dopo aver aumentato il capitale, aveva avviato un ragionamento con gli allora assessori Roberto Cosolini ed Enrico Bertossi, per trovare una forma di cofinanziamento regionale per il funzionamento. «Ovvero – puntualizza Honsell – un contributo per sostenere le spese che non si possono rendicontare come quelle di manutenzione degli uffici, di riscaldamento ed elettriche». Non è la prima volta che il presidente di Friuli innovazione avanza questa proposta alla Regione, l’ha fatto più volte senza mai ottenere una risposta positiva. «E così – ribadisce Honsell – gli unici che si autofinanziano continuiamo a essere noi». Considerato che il Parco acquisisce progetti europei, e quindi finanziamenti extra bilancio per quasi 2 milioni di euro l’anno, Honsell propone il patto di cofinanziamento sulle spese di funzionamento che preveda un contributo regionale in proporzione alla capacità di attrazione delle risorse e alla quota che garantiscono i soci.
Al momento il parco scientifico “Luigi Danieli” è articolato su quattro sedi: alla centrale ubicata nella Zona industriale udinese (Ziu) si affiancano quelle di via Sondrio, via Oderzo e di via Nazionale a Tavagnacco. L’auspicio del sindaco è di accogliere Tondo e l’assessore Alessia Rosolen, alla presentazione dei risultati ottenuti da Technoseed fissata per il 7 aprile. «In quell’occasione – spiega il direttore del parco, Fabio Feruglio – illustreremo l’attività svolta dall’incubatore che ha contribuito alla creazione di 15 nuove imprese, entrando a far parte di Achieve il network europeo che riunisce i migliori incubatori in campo Ict». Finanziato dal ministero, l’incubatore così come è stato concepito è alle battute finali. «Considerato che non rientriamo tra i fannulloni abbiamo fatto presente al ministro Brunetta che per mantenere l’incubatore servono 250 mila euro l’anno, di questi 150 mila vengono dati alle imprese» continua Feruglio nel far notare che anche la Legge regionale sull’innovazione dedica un articolo agli incubatori: «Peccato – conclude – che non sia stato proposto come bando».
Risultati alla mano, Honsell non può evitare di ricordare che il Parco scientifico rappresenta un’occasione di sviluppo per il Friuli colpito più volte dalla Regione che ha tagliato i fondi a Friuli doc e a Innovaction. «La Regione – spiega Honsell – colpisce iniziative molto diverse tutte con opportunità di sviluppo e che in un momento di crisi servivano a sostenere l’economia di tutti i settori. È urgente invertire questo percorso altrimenti porterà al depauperamento delle idee migliori del Friuli». E ancora: «Questa tendenza dopo un forte periodo di crescita e di sviluppo porterà a un declino». Honsell, insomma, auspica che il presidente della giunta regionale accetti di visitare il Parco. «Solo toccando con mano i risultati che abbiamo ottenuto in 5 anni si renderà conto di quanto è stato fatto» continua l’ex rettore dell’università nel ricordare che nei capannoni di via Linussio, tra imprese e laboratori, sono insediate circa 30 realtà.

Una risposta a “Udine: nella Finanziaria 2009 niente finanziamenti per Parco scientifico e tecnologico udinese “Luigi Danieli””

  1. Aggiornamento del 29/03/2009

    Tra i parchi scientifici non ci devono essere discriminazioni e inoltre deve essere premiata la virtuosità visto che in poco tempo nel giovane parco “Luigi Danieli” di Udine si sono insediate 30 aziende del territorio. Non sono imprese che usufruiscono dell’incubatore e poi volano via». Dopo il presidente del consorzio Friuli innovazione nonché sindaco della città, Furio Honsell, anche il presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, scende in campo per sollecitare la Regione a contribuire alle spese di funzionamento del parco.

    «Le istituzioni territoriali hanno creduto e credono nel parco scientifico tant’è che sono orgogliose di far parte della compagine societaria» ricorda Luci convinto che l’innovazione che producono i laboratori del parco contamini anche chi opera all’esterno della struttura di via Linussio, nella Zona industriale udinese (Ziu). Sempre Luci, infatti, aggiunge: «Teniamo particolarmente che il parco possa procedere e quindi possa avere le risorse opportune per farlo».

    Dello stesso avviso il presidente della Confartigianato, Carlo Faleschini: «Il parco scientifico è importante auspichiamo che venga sostenuto dalla Regione proprio perché il Friuli ha bisogno di questa struttura».

    Dopo gli imprenditori sulla questione intervengono pure i politici. Tra questi il capogruppo in consiglio comunale Agostino Maio (Pd) che rileva «con amarezza che la regione ha inteso in modo scientifico penalizzare per motivi politici Udine e l’intero Friuli visto che il parco esalta quella spinta all’innovazione che è la base per uscire prima possibile dalla crisi economica». E ancora: «Fa specie che i consiglieri regionali di maggioranza eletti in Friuli si impegnino in questo modo per penalizzare il proprio territorio». Non a caso Maio auspica «uno scatto di orgoglio da parte di questi signori che li porti a lavorare per il bene della regione e non solo per le amministrazioni governate dallo stesso colore politico».

    Diversa la posizione del capogruppo in consiglio comunale del Pdl, Loris Michelini, secondo il quale non è possibile che il sindaco «accusi la Regione di non finanziare Udine a sufficienza». Ma c’è di più perché sempre secondo Michelini il fatto che il sindaco Honsell sia anche presidente di Friuli innovazione, il consorzio che gestisce il parco, rappresenta un’anomalia tutta udinese. Il capogruppo del Pdl, inoltre, è convinto che i mancati finanziamenti sono la conseguenza dello scarso dialogo con la Regione. «Se mancano il dialogo e le strategie non si va lontano anzi altre realtà si approfittano. Questa denuncia – continua Michelini – la facciamo con il cuore in mano perché abbiamo a cuore la crescita e il lavoro svolto da Friuli innovazione».

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