Udine: risultava povero in canna ed invece la Guardia di Finanza scopre che …


Come possa uno pensare di falsificare per anni con una semplice autocertificazione e pensare di farla franca, lo sà solo lui. La cosa che però fà + arrabbiare è che si tratta pure di un imprenditore benestante.   Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Udine hanno concluso una serie di  controlli sulla regolarità di "prestazioni sociali agevolate" erogate da enti pubblici nel territorio regionale. Sono state cioè sottoposte a controllo le richieste di agevolazione in particolari comparti, quali libri scolastici, maternità, ticket sanitario, al fine di verificare che i percettori fossero nelle condizioni previste dalle leggi per ottenerle.

Durante uno dei controlli i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Udine hanno individuato e denunciato alla autorità giudiziaria il titolare di un’impresa operante nel settore dell’edilizia che, omettendo in maniera fraudolenta di certificare il patrimonio del proprio nucleo familiare, ha indebitamente beneficiato  di contributi, periodicamente elargiti dal comune di Udine, per oltre 21.000,000 euro.
L’imprenditore ed il proprio nucleo familiare, infatti, pur possedendo un rilevante reddito ammontante ad oltre 200mila € annui, peraltro "scoperto" a seguito di una verifica fiscale, hanno indebitamente percepito "l’assegno di maternità", "l’assegno spettante ai nuclei familiari ricomprendenti non meno di tre figli minorenni " e "l’assegno di natalità"; inoltre, per lungo tempo hanno beneficiato di un sostanzioso "contributo per il reddito di base per la cittadinanza", ammontante ad 1.625 euro mensili. 
Va sottolineato che i controlli delle Fiamme Gialle di Udine sono utili, fra l’altro, ad evitare che chi si trovi effettivamente nelle condizioni di reddito “da agevolazione” non possa usufruirne, per incapienza di fondi già esauriti a favore di  non aventi diritto.
Le nuove tecnologie in possesso della Guardia di Finanza, alla luce della forte implementazione delle banche dati a disposizione, unite all’indispensabile e sempre comunque necessaria conoscenza del territorio, lasciano per fortuna poco spazio a chi cerca di richiedere quanto non dovuto.

Una risposta a “Udine: risultava povero in canna ed invece la Guardia di Finanza scopre che …”

  1. Aggiornamento 18/01/2009

    Ancora finti poveri. In pochi anni un udinese aveva ottenuto dai servizi sociali del Comune 21mila euro di sussidi per la sua numerosa famiglia (11 persone tra moglie, figli, generi e nipoti). Ma poi la guardia di finanza ha scoperto che in quella casa “entravano” ben 200 mila euro all’anno.

    Qualche mese fa i militari della Compagnia di Udine, comandati dal capitano Bruno Castaldi, hanno avviato un controllo di routine nella ditta della moglie. I due coniugi, infatti, sono entrambi titolari di partita Iva e si occupano di lavori di piccola edilizia e di ristrutturazioni.

    Dagli accertamenti – svolti anche nelle banche dati elettroniche – è emerso che quella famiglia aveva goduto di prestazioni sociali agevolate pur non avendo i requisiti richiesti dalla legge. In pratica, secondo quanto riferiscono le Fiamme gialle in una nota, – non erano state rese dichiarazioni veritiere riguardo agli effettivi introiti familiari. Per accedere ai contributi, infatti, è necessario presentare la certificazione Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), che prende in considerazione sia i patrimoni, sia i redditi. L’imprenditore e la sua famiglia, pur possedendo un rilevante reddito di oltre 200mila euro l’anno, hanno percepito l’assegno di maternità, quello spettante a chi ha almeno di tre figli minorenni e l’assegno di natalità. Inoltre, per circa quattro anni, hanno beneficiato di un sostanzioso “contributo per il reddito di base per la cittadinanza”, di 1.625 euro mensili. È quindi scattata una denuncia per falsità in atti (decreto 445 del 2000) e per indebita percezione di contributi ai danni dello Stato (articolo 316 ter del codice penale).

    I controlli delle Fiamme Gialle di Udine sono tesi, fra l’altro, a evitare che le persone che effettivamente hanno gravi problemi economici venga escluse dai benefici pubblici perchè già assegnati a chi non ne ha diritto. D’altra parte, le banche dati della Guardia di finanza (veri e propri cervelloni elettronici che contengono una miriade di informazioni), unite alla conoscenza del territorio, lasciano poco spazio a chi persiste, nonostante i continui controlli, nel richiedere quanto non dovuto. Servizi del genere sono dunque costanti e in futuro diverranno anche più numerosi e più capillari. In tal modo le Fiamme gialle intendono eliminare esborsi pubblici non dovuti che, tra l’altro, hanno come conseguenza anche una maggiore tassazione generale, che ricade su tutti i cittadini.

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