Udine: rivoluzione al via per le Poste, niente consegna il sabato

di FEDERICA BARELLA

E’ partita ieri la rivoluzione nel sistema di recapito della posta in città. E i sindacati sono già sul piede di guerra per il possibile caos e aumento delle giacenze. Niente più consegne il sabato e aree rivoluzionate: questi i due punti cardine della riorganizzazione, che secondo i rappresentanti dei lavoratori non doveva partire però proprio sotto Natale

Manuela Bizi segretaria della Cgil poste non ha dubbi: «Stiamo pagando la volontà dei nostri vertici di seguire di più le aspettative aziendali, rispetto alle reali esigenze per garantire ai cittadini friulani un servizio degno di tale nome. Si poteva aspettare gennaio, evitando così l’intasamento e gli inevitabili problemi nella consegna della posta di Natale. Ma l’azienda invece ha deciso di proseguire unilateralmente».<br />
Il “tavolo di contrattazione” con l’azienda è saltato giovedì. Le trattative, almeno quelle ufficiali si sono infatti duramente interrotte.
E anche sul fronte interno, la situazione di Udine non è rosea già in partenza. Malgrado il lavoro straordinario dei giorni scorsi, negli uffici ci sono comunque circa sei quintali di posta giacente. Si tratta soprattutto di stampe e posta commerciale. E ieri, nella giornata di esordio di questa rivoluzione del recapito, il lavoro è andato a rilento. Per la maggior parte del tempo è stato infatti necessario riorganizzare i casellari con la posta ripartita. E questo perchè le zone a Udine (che comprende anche Pasian di Prato, Tavagnacco e Pozzuolo) sono passate dalle 80 di una volta alle 70 di oggi. I postini hanno quindi aree di consegna più vaste e il più delle volte cambiate da una settimana all’altra. Tanto è vero che i cittadini potrebbero trovarsi un nuovo postino nella propria via. Inoltre l’orario di consegna è stato modificato, con un’ora, e oltre, di lavoro in più per i portalettere e niente consegne però il sabato mattina. Fatto salvo per la posta urgente e per la consegna dei quotidiani in abbonamento postale.
«Con l’azienda abbiamo portato avanti trattative molto serrate – sottolinea il segretario Failp Gaetano Vitale -. Siamo sempre stati contrari a questo avvio del nuovo regime sotto le festività natalizie. Ma almeno speriamo che questa situazione obblighi l’azienda a tenere fede ai patti sottoscritti. Ci hanno infatti assicurato una copertura, attraverso le cosiddette scorte di personale, dall’11 al 14 per cento della cifra generale del personale in servizio»
E perplesso, anche se ottimista, si dichiara anche il rappresentante della Cisl, Marcello Trinco. «E’ stata una mossa forse un po’ troppo azzardata quella di far partire la riorganizzazione il 13 dicembre. A questo punto non ci resta che fare affidamento sulle grandi capacità del nostro personale