Varmo: finalmente un papà intelligente :-)

 Lettera al MV di oggi

Ho accompagnato i miei figli di quasi diciassette e quasi diciotto anni e altri loro coetanei al concerto di Fabri Fibra a Lignano. Ce li ho portati volentieri perché Fabri Fibra mi piace, nonostante i miei cinquant’anni passati. Come in generale nel movimento rap e hip-hop italiano, il ritmo dei pezzi è trascinante, martellante, pieno di un’incontenibile energia. E nei testi di queste canzoni, soprattutto quelle di Fabri, si sentono la rabbia e l’indignazione che ogni giovane dovrebbe provare per quello che accade in Italia e nel mondo. Mi piace Fabri perché si sente in questi versi l’insofferenza verso il perbenismo di facciata, il qualunquismo, la prigione asfissiante del luogo comune. Mi piace il sarcasmo con cui fa a pezzi il nostro mondo di adulti e il mondo dei giovani che hanno rinunciato a cambiare qualcosa, preferendo l’apatia e l’indifferenza, il facile rifugio nei telefonini, nelle mode di un giorno, nei videogiochi.<br />
Durante il concerto Fabri sosteneva che le sue non sono canzoni di protesta. Forse no, però, nonostante lui non se ne renda conto, sono pezzi profondamente politici, che scuotono le coscienze dei giovani. In effetti (e mi rendo conto che più di qualcuno si scandalizzerà) Fabri Fibra è un buon esempio per i giovani: lui è la dimostrazione vivente che per un giovane è meglio arrabbiarsi contro le ingiustizie del mondo che arrendersi a una vita che non vogliono, ma questa rabbia si deve incanalare su un versante positivo, come nel suo caso verso espressioni artistiche tutt’altro che disprezzabili, o verso un impegno sociale all’interno dei problemi. Troppo spesso invece i giovani slittano sul versante negativo, fatto di violenza, del facile rifugio in alcol e droghe, delle vite buttate via nelle strade di notte percorse a folli velocità. Ma di questo, per favore, non date la colpa a Fabri Fibra e alle sue parolacce. Una parolaccia non ha mai ucciso nessuno, l’ipocrisia, la tv spazzatura, il vuoto culturale lustro e disinfettato in cui crescono i nostri giovani, sì.

Oscar Vernier

Varmo