Vicenza: ex pilota delle Frecce Tricolori si schianta contro una villa

Viveva con la sua famiglia a Gradiscutta di Varmo, Stefano Rosa ex comandante delle Frecce Tricolori. Era impegnato in una serie di acrobazie, nell’ambito di alcune esercitazioni di volo; l’aereo è precipitato giovedì mattina (un Siae Marchetti SF260) dopo essersi schiantato contro il piano superiore della casa di un gruppo di quattro villette a schiera a Rozzampia. L’incidente è avvenuto a circa 300 metri dalla pista di atterraggio dell’aeroporto di Thiene (Vicenza). Il pilota, il comandante Stefano Rosa, ex Frecce Tricolori, è morto carbonizzato.
Al momento dell’incidente, il proprietario dell’abitazione, un poliziotto, si trovava nel garage e ha solo sentito un boato provocato dall’impatto del velivolo contro il balcone della sua abitazione, mentre la moglie pare fosse in una stanza al piano terra. L’aereo ha "centrato" la camera della figlia di 13 anni, che invece era scuola. Il velivolo, finito nella stanza con la parte anteriore, ha preso fuoco e il pilota è morto carbonizzato. I vigili del fuoco, intervenuti tempestivamente, hanno spento l’incendio prima che le fiamme si propagassero per l’abitazione. I resti dell’aereo e la villetta sono stati posti sotto sequestro. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri di Thiene e personale dell’Enac che sta collaborando alle indagini.<br />
La vittima è Stefano Rosa, originario di Senigallia: il comandante viveva con la sua famiglia a Gradiscutta di Varmo . Ex Frecce Tricolori, era solista di una pattuglia acrobatica civile. Oltre al volo coltivava un’altra grande passione, il golf, di cui è un vero fanatico. Nell’Aeronautica Militare aveva prestato servizio presso il Corso Vulcano 3°.

5 Risposte a “Vicenza: ex pilota delle Frecce Tricolori si schianta contro una villa”

  1. Aggiornamento 21/11/2008

    Stefano Rosa era ai comandi dell’Aermacchi Mb339 Pony 7 il 28 agosto 1988, quando nel cielo di Ramstein avvenne la terribile tragedia, che provocò la morte di tre piloti delle Frecce tricolori. Eppure lo stuggente dolore per la morte degli amici (era molto legato a Ivo Nutarelli) riusciva a custodirlo nel suo cuore, difficilmente parlava di quanto era accaduto davanti ai suoi occhi.

    Ora per un assurdo gioco del destino ha trovato la morte tra le fiamme che hanno avvolto il Siai Marchetti sul quale stava allenandosi, schiantandosi contro una villetta.

    Rosa era nato a Sinigallia il 10 gennaio 1961, ma da quando era stato mandato alla Pan aveva scelto Gradiscutta di Varmo per vivere. Era sposato con una canadese: Glenda May Sperling, dalla quale nel 1991 aveva avuto il figlio Alex James. Quest’ultimo si trova negli Stati Uniti, dove oltre a frequentare un college, era iscritto a una scuola di volo e voleva seguire le orme paterne.

    Era entrato nell’Accademia aeronautica e aveva frequentato il corso Vulcano 3º, poi era stato in Canada per seguire i corsi di pilotaggio sul velivolo Ct-114 Tutor, e sucessivamente era stato abilitato per volare con i Fiat G91/t e con l’F104. A Cottesmore aveva frequentato il corso sul Tornado PA200 e assegnato al 154º Cbs di Ghedi. Nella Pan si è esibito in ben 140 esibizioni ufficiali. Lasciata l’Aeronautica militare trovò subito lavoro con la Lauda Air, compagnia che poi si è trasformata in Livingstone, dove era ancora occupato

    «L’avevo sentito solo un’ora prima – racconta Carlo Baron, che per moltissimi anni è stato il comandante degli specialisti del 313º gruppo addestramento acrobatico –. Doveva raggiungerci a Jesolo, dov’era in programma una partita di calcio. Era da sempre la mezzala della formazione. Lo ricordo come una persona eccezionale, qualsiasi cosa facesse riusciva a farla ai massimi livelli. Oltre al volo aveva un’altra grande passione: il golf. Era diventato un fanatico di questo sport, ma prima ancora aveva praticato il tennis, riuscendo a risultare sempre uno dei più bravi».

    Ma tutto ciò che era estremo lo affascinava: dalle grandi altezze alle profondità degli abissi. Aveva al suo attivo centinai di immersioni subacquee. Ma amava anche la musica: il suo cantante preferito era il “Boss” Bruce Springsteen, che aveva seguito in occasione della sua ultima esibizione a Villa Manin.

    Rosa aveva fatto parte dei Red Bulls, a bordo dei Sukoi, fino all’incidente di Lignano, e dall’inizio dell’anno faceva parte del team acrobatico Bretling Devils, del quale era una “colonna portante”. La pattuglia acrobatica che doveva continuare la tradizione tarcciata nell’ormai lontano 1990 dalle Alpi Eagles.

    Un formazione nuova, ma non per quanto riguarda il presidente, piloti e speaker. Il presidente è Ambrogio Delachi, primo sostenitore del team e poi ci sono il comandante Angelo Boscolo, nel ruolo di leader e capoformazione; comandante Stefano Giovannelli team manager, gregario sinistro e leader alternato; il comandante Beppe Liva, gregario destro e responsabile dell’addestramento; il comandante Mario Ferrante, gregario sinistro e solista alternato; il comandante Dimitri Marzarolli, gregario destro; il comandante Pierluigi Fiore, gregario destro; il comandante Stefano Miotto “Fanalino”.

    E poi il comandante Stefano Rosa, solista e gregario sinistro alternato.

    Otto piloti per cinque aerei, questo per avere la certezza di presentare al proprio pubblico uno spettacolo sempre completo, in quanto quasi tutti i piloti sono comunque impegnati nella loro attività ai comandi di velivoli di linea o di aerei militari.

    La sede dei Breitling Devils è situata all’aviosuperficie di Thiene, dove purtroppo è avvenuto il tragico incidente. E dove ieri mattina si svolgevano i voli di addestramento, conclusi poi in maniera tragica.

  2. Stefano era una di quelle persone che ti lasciano il senso, non lo sentivo da tempo, ma durante il periodo in cui abbiamo lavorato insieme ha lasciato un grande segno. A presto nonno.

  3. Ciao Nonnuuuuu!!!!!

    Un grande amico, grande uomo, grande pilota, lasci un vuoto incolmabile, vivrai sempre nel mio cuore e nella mia mente….

  4. Grazie dei Tuoi immensi sorrisi, grandi come il Cielo che ora hai come casa. Arrivederci Stefano!

    Paolo FTC Milano 06

I commenti sono chiusi.