Wurmlach a Somplago: elettrodotto “interrato”, ecco il pensiero dei sindaci dei comuni interessati

di Maura delle case.

Quando sentono la parola “interrato” si rilassano. Il tono di voce cambia e quell’iniziale atteggiamento sulla difensiva, divenuto negli anni una reazione epidermica dinanzi al suono Wurmlach-Somplago, sembra attenuarsi. Una nuova ipotesi progettuale per l’elettrodotto? Sindaci e comitati della Carnia paiono disposti ad approfondirla, se quella vecchia diventi carta straccia e finisca nel cestino. Contro l’elettrodotto aereo i sindaci della montagna friulana con loro i comitati si battono da anni. Stessa determinazione. Da Tolmezzo fino a Paluzza, al valico di Monte Croce, dove il tricolore cede il passo alla bandiera austriaca. Insindacabile il “no” che nel tempo è dilagato tra la gente, ha animato più d’una manifestazione e la cui eco è arrivata fino al Capo dello Stato, al quale nel 2014 i sindaci della Valle del But si sono rivolti per chiedere l’annullamento del decreto interministeriale relativo alla valutazione d’impatto ambientale dell’opera. Alla loro contrarietà si è aggiunto il “niet” austriaco, che ha cassato il progetto ritenendolo paesaggisticamente impattante, e pure la posizione della Regione che non lo ha inserito tra le infrastrutture del suo piano energetico. A meno della disponibilità a valutane l’interramento da parte della società proponente. Oggi i tempi sembrano maturi. Ma dopo tanti anni è difficile azzerare le perplessità e nella voce di chi ha combattuto questa battaglia in prima linea è difficile non leggere un filo di amara ironia. «In più d’una situazione – ricorda Antonino Galassi, portavoce del Comitato di Paluzza – ci hanno raccontato che interrare l’elettrodotto era impossibile, non ultimo per il costo esagerato. Gli abbiamo sempre risposto che se l’opera era necessaria, cosa di cui continuiamo a dubitare fortemente, quello dei costi non era una problema nostro, ma loro. Ora si dicono pronti a tornare sui propri passi? La nostra posizione non cambia. Ribadiamo: se è necessario lo facciano interrato. Punto e basta». Margini di trattativa non ce n’è. L’infrastruttura aerea che dovrebbe portare energia da Wurmlach a Somplago, correndo lungo 45 chilometri, di cui 11 in territorio austriaco, passerebbe stando all’ultimo progetto attraverso Paluzza, Cercivento, Sutrio, marginalmente toccherebbe Arta Terme, quindi Zuglio, Tolmezzo e infine Cavazzo Carnico. «Uno scempio» secondo Galassi: «L’elettrodotto aereo si tradurrebbe in un tremendo disastro ecologico poiché attorno ai tralicci andrebbe disboscata una fascia di competenza di circa 60 metri, con pesanti ripercussioni ambientali e paesaggistiche. Immaginiamo di vedere sulla costa dello Zoncolan i tralicci dell’elettrodotto Udine-Redipuglia. Una cosa mostruosa». Sottoscrive il sindaco di Cercivento, Luca Boschetti, che pure si dice pronto a discutere. «Siamo stufi – afferma – d’essere chiamati in causa a cose fatte e accusati di impedire lo sviluppo economico. Se finalmente s’inizia a valutare la soluzione interrata vorrei che i Comuni fossero coinvolti subito. Dall’inizio. Per verificare soluzioni, chiedere garanzie, dare il proprio contributo e – conclude il sindaco – mettere i necessari paletti». Dai tre progetti iniziali – di Pittini, Fantoni e Burgo – si è arrivati ad un’unica proposta, da rivedere, ma con uno “sponsor” niente affatto trascurabile, di stanza a Bruxelles.