Coopca: i risparmi sono congelati, ma valgono ai fini del calcolo Isee

Nonostante siano bloccati, rientrano nel calcolo del patrimonio per il welfare. Liva (Pd) chiede una deroga ai requisiti. Savino (Fi) porta il caso in Parlamento. Ecco una carrellata sul le iniziative e le opinioni espresse dai principali esponenti politici regionali.

Sandra Savino, deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia, per CoopCa e Coop Operaie di Trieste ha formalmente richiesto l’audizione dei ministri alle Finanze, Pier Carlo Padoan, e allo Sviluppo economico, Federica Guidi, durante una commissione congiunta dei due dicasteri.

«Una crisi – scrive Savino – che vede a rischio oltre 700 posti di lavoro e i risparmi di 20 mila soci, i quali vivono nell’incertezza di recuperare la cifra investita. Sono situazioni che coinvolgono non certo degli speculatori, ma molti piccoli risparmiatori che hanno depositato quanto messo da parte dopo una vita di lavoro. In considerazione della portata delle due crisi e dei riflessi sociali, oltre che occupazionali, ritengo opportuno – conclude Savino – che il Governo si pronunci in ordine all’accaduto e su un auspicabile intervento a sostegno dei risparmiatori e dei lavoratori».

Renzo Liva, consigliere regionale del Pd, invece, chiede alla giunta di concedere una deroga per non computare nel calcolo dell’Isee i crediti vantati dai soci di CoopCa e Coop Operaie. Perché l’Isee – indicatore della situazione economica equivalente – è necessario per accedere a diversi sostegni sociali e il suo calcolo è stato modificato, inserendo anche il patrimonio.

«È compito della politica intervenire per cercare di tutelare al meglio i soci titolari di un libretto di prestito sociale i cui crediti sono, di fatto, congelati. Questi ultimi – spiega Liva – hanno il capitale investito e gli interessi maturati indisponibili con previsioni ancora incerte di recupero, eppure i crediti sono conteggiati nell’Isee. Per quei cittadini titolari di un libretto di prestito sociale e che si dovessero trovare nel bisogno di un intervento di carattere sociale, si verrebbe a creare quindi una situazione che al danno aggiunge la beffa e cioè: rimarrebbero esclusi da servizi e prestazioni sociali a causa di un’Isee troppo elevato calcolato su redditi che di fatto non sono nelle loro disponibilità.

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