Alto Friuli: il cementificio fantasma

Un cementificio nell’area industriale Amaro – Venzone? Non ne sappiamo nulla: lo sostengono i sindaci dei due comuni, Laura Zanella e Amedeo Pascolo. Le due zone industriali lungo il Fella sono di competenza comunale e non del Cosint, spiegano , e il loro passaggio al Comune potrebbe avvenire solo con una variante urbanistica di competenza dei rispettivi consigli.L’intervento dei due sindaci fa seguito all’interrogazione dei consiglieri regionali del Pd Enzo Marsilio, Mauro Travanut e Sandro Della Mea. I primi cittadini Laura Zanella e Amedeo Pascolo, asseriscono di «non condividere questi metodi di fare politica. Non capiamo- dicono i due sindaci – perché invece di chiedere al presidente della Regione se i comuni interessati sono stati coinvolti, non lo hanno chiesto a noi, sarebbe stato sicuramente più facile e semplice. Avremmo risposto loro che non sappiamo nulla della questione e forse li avremmo incaricati di approfondire la materia».
Zanella, anche a nome del collega, spiega che avrebbero rassicurato i rappresentanti regionali «che le due zone industriali lungo il Fella di Amaro e Venzone sono zone industriali di competenza comunale e non del Cosint e che il loro passaggio potrebbe avvenire solo con una variante urbanistica di competenza dei rispettivi consigli comunali».
«Per quanto riguarda Amaro – afferma Laura Zanella – non vi è nessuna intenzione di allargare la piccola zona industriale esistente, peraltro già satura, e inoltre il programma della nuova amministrazione comunale, illustrato proprio nei giorni scorsi in consiglio comunale, prevede un’ampia tutela ambientale di tutta la zona a sud – est dell’abitato di Amaro».
«Per quanto riguarda Venzone – rassicura Amedeo Pascolo – per ora non vi è alcun intendimento di trasformare la zona industriale di “Carnia” in zona D1 di competenza del Cosint, semmai in futuro si pensasse di farlo, il comune pretenderebbe alcune garanzie sul suo utilizzo. Il comune e la popolazione già in passato hanno dimostrato la massima attenzione verso l’ambiente e la salute scartando l’ipotesi di un impianto a biomassa che avrebbe dovuto sorgere proprio in quella zona».

 

Una risposta a “Alto Friuli: il cementificio fantasma”

  1. Aggiornamento del 05/07/2009

    La smentita del Cosint

    Non esiste alcun progetto del Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo (Cosint) per la realizzazione di un cementificio nell’area industriale Amaro – Venzone. Lo assicurano i vertici del Cosint stesso che si dicono stupiti della interrogazione presentata alla Regione nei giorni scorsi da consiglieri regionali del Pd Enzo Marsilio, Mauro Travanut e Sandro Della Mea.

    Smentisce l’ipotesi di un allargamento della zona di competenza e la realizzazione del cementificio in maniera decisa il direttore Giovanni Battista Somma, il quale ribadisce che il Cosint non ha autorità su quella zona le cui destinazioni d’uso competono esclusivamente ai comuni di Amaro e di Venzone. Una conferma di quanto affermato dai sindaci Laura Zanella e Amedeo Pascolo, che avevano confermato che non vi era alcun intendimento di trasformare la zona industriale di “Carnia” in zona D1 di competenza del Cosint e, semmai in futuro si pensasse di farlo, i comuni avrebbero preteso precise garanzie sul suo utilizzo.

    «Spiace rilevare – attacca Somma – come alcuni consiglieri regionali di opposizione usino ancora espedienti poco chiari per denigrare l’operato del Cosint, un consorzio che funziona egregiamente». Il tutto potrebbe essere figlio di una cattiva interpretazione di un colloquio fra amministratori pubblici di livelli diversi «Ho avuto la notizia – spiega l’ex assessore regionale alla montagna Marsilio – da un amministratore comunale della zona della Conca Tolmezzina che mi ha avanzato l’ipotesi di un contatto fra un grosso gruppo industriale del settore e il Cosint». Si sarebbe trattato del gruppo che aveva in progetto la costruzione di una cava di gesso, molto contestata dalla popolazione locale, a Raveo. «Risultava – prosegue il consigliere Marsilio – plausibile un ipotetico interessamento del gruppo ad aprire un sito, un cementificio per l’appunto, nelle vicinanze della Carnia in quanto recentemente si è aggiudicato lo sfruttamento della cava di Ovaro». «Apprendo che il Cosint, ufficialmente, non ha alcuna ipotesi aperta su questa iniziativa, e me ne rallegro- termina Marsilio – per l’ambiente tutto dell’alto Friuli».

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