Bicinicco: sì dal comitato al fotovoltaico nell’ex cava

dal MV di oggi

È con un grosso respiro di sollievo che il comitato per la salvaguardia del territorio di Bicinicco ha accolto la notizia che nell’ex cava Ecoin di Felettis non accoglierà rifiuti, ma un parco fotovoltaico. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Bicinicco, Dino Strizzolo, a nome dell’amministrazione, contraria a ospitare sul territorio la discarica, vista dalla popolazione come un pericolo per la salute e fortemente contrastata con assemblee e raccolta di firme
L’impianto per la produzione di energia solare, della potenza di 2,6 megawatt, sarà collocato nella ex cava di ghiaia situata tra Felettis e la località Ronchiettis (la maggior parte del sito è in Comune di Santa Maria La Longa); oltre 11 mila pannelli troveranno posto, allineati sotto la quota del piano di campagna, su 50 mila metri quadrati di superficie. Per realizzare il progetto è stata costituita, per iniziativa della ditta proprietaria, la società agricola “La valletta srl”, impegnata a sostenere la spesa di 8 milioni di euro, e che nel tempo realizzerà consistenti utili nei 20 anni di utilizzo per la produzione di energia pulita.<br />Dura da oltre 15 anni la battaglia contro la discarica, che a più riprese si voleva realizzare nel sito, troppo prossimo alle case di Felettis per non preoccupare gli abitanti. È stato il “Comitato ecologico sociale”, guidato da Edit Tartaro, a condurre una strenua opposizione, attraverso il coinvolgimento dei concittadini, il pressing sulle amministrazioni, l’informazione puntuale sulle richieste di autorizzazione avanzate dalla proprietà. La ex cava è stata interessata per lungo tempo da progetti di interramento di rifiuti speciali e, dal 2008, dei residui dell’inceneritore Acegas di Trieste, per 40 mila tonnellate annue. Le amministrazioni attuali di Bicinicco, Santa Maria La Longa e Gonars (sul cui territorio pendeva pure il rischio di impatto) hanno espresso unanime opposizione al progetto di discarica.
Si temeva, oltre al sovraccarico per la viabilità per tutto il territorio circostante, l’inquinamento dell’aria e della falda e inoltre, in caso di fermo impianti dell’obsoleta struttura triestina, il deposito di rifiuti tal quali.
Il comitato esprime un ringraziamento sentito ai concittadini, che si sono resi disponibili, e alle amministrazioni comunali, anche passate, che sono state solidali con l’obiettivo, ora finalmente raggiunto, di un recupero sostenibile del sito: «Il successo in queste battaglie – dicono i referenti del comitato – quando si muove la gente si ottiene».