Buja: dopo mezzo secolo è ritornata la Lontra in Friuli

dal MV di oggi

Dopo quasi 50 anni ritorna la lontra in Friuli. Un bellissimo esemplare di maschio adulto è stato ritrovato – purtroppo morto travolto da un’automobile – sul bordo della strada che collega Buja a Tarcento, nella zona paludosa tra Urbignacco e Bueriis, l’habitat ideale per questi mammiferi. È stato un altro automobilista, alcuni giorni fa, a fermarsi dopo aver visto la carcassa vicino alla carreggiata. Ha scattato alcune foto e le ha mostrate all’operatore della Rai Roberto Aita per capire meglio di che animale si trattasse, dato che la lontra può essere facilmente scambiata per una nutria, specie invece diffusa dalle nostre parti. I dubbi sull’“identità” sono stati immediatamente fugati da Luca Lapini, del Museo di storia naturale di Udine, massimo esperto del settore  il quale ha commentato con entusiasmo: «Non ho avuto il minimo dubbio: coda lunga e pelosa, dentatura da carnivoro e non da roditore, un maschio adulto sano e forte, della specie eurasiatica. Davvero questo ritrovamento è una bella conferma – che auspicavo da tempo -: la lontra sta tornando in Friuli. In questi ultimi 10 anni ne sono state avvistate diverse in Carinzia e in Slovenia, nel bacino della Drava, a 200 chilometri da qui. Adesso forse assistiamo a un ripopolamento della specie, e non soltanto di questa». Ma da dove arriva la “nostra” lontra? «Stiamo studiando i percorsi. Secondo me, è verosimile che sia scesa lungo il Fella, da lì sia passata nel Tagliamento e poi nel Ledra e nella zona paludosa di Urbignacco: forse lo sanno in pochi, ma proprio qui un secolo fa (come testimonia una foto che conservo gelosamente) si tenne l’ultima battuta di caccia alla lontra, l’ultima “lontrata”. Ci fu un avvistamento nel 1967 e poi nulla più». E adesso? «Adesso bisogna cercarne le tracce, nel nostro caso gli escrementi, specialmente lungo gli argini dei corsi d’acqua. Preziosissimo il ritrovamento della carcassa, ma desideriamo trovare degli esemplari vivi per studiarli nel loro habitat».


Una risposta a “Buja: dopo mezzo secolo è ritornata la Lontra in Friuli”

  1. aggiornamento del 28/09/2011

    Non sento più parlare di lontre dai tempi di mio padre, da almeno quarant’anni. Noi cacciatori da queste parti non ne abbiamo mai viste e il territorio lo conosciamo bene. L’esemplare ritrovato tra Urbignacco e Bueriis secondo me è un caso, un animale arrivato chissà da dove». Il direttore della riserva di Buja, Flavio Gubiani, è scettico rispetto all’ipotesi che la lontra stia tornando a popolare il Friuli. I 35 cacciatori della “sua” riserva non ne hanno mai vista una «e chi dice il contrario forse si confonde, scambiando la lontra per una delle tante nutrie in circolazione. Di quelle si che ne abbiamo in quantità». A ritrovare la lontra, giorni fa, è stato un automobilista che vista a margine della carreggiata la carcassa di un grosso animale si è fermato per la curiosità e nel dubbio che potesse trattarsi di una lontra ha contattato prima un operatore Rai della zona, Roberto Aita, poi Luca Lapini teriologo del museo di storia naturale di Udine il quale ha fugato ogni dubbio: l’animale, un bell’esemplare di maschio adulto, è proprio una lontra. «Con soddisfazione registriamo la notizia – ha dichiarato subito il sindaco di Buja, Stefano Bergagna -. Da tempo, in verità, sento dire dalla gente che c’è un ritorno di animali da tempo assenti. Se sia per un generale miglioramento della qualità ambientale o perché molte specie si stanno spostando a valle dalla montagna non saprei dire. Certo – conclude il primo cittadino – rispetto a un tempo è innegabile l’attenzione sia degli enti locali che del legislatore rispetto all’uso di antiparassitari e prodotti che incidono sull’ambiente. Oggi si preferiscono quelli compatibili, biodegradabili e l’ambiente è evidente ne risente in modo più positivo richiamando nuovamente a se la fauna».

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