Camino al Tagliamento: le campane non suonano più

E’ sempre un brutto segno quando qualcosa di antico viene sostituito da un impianto molto più efficente, ma molto meno significativo dal punto di vista culturale e delle tradizioni. Un impianto acustico ha sostituito da alcuni giorni le campane che risalgono al 9 settembre 1921, data in cui, si legge, i «sacri bronzi distrutti dalle austriache barbarie salirono maestosi sulla torre in mezzo al giubilo di tanti cuori».
Lo straordinario suono delle campane che per oltre ottant’anni ha allietato, divenendone parte integrante, lo scorrere della vita quotidiana dei caminesi ad iniziare dall’Ave Maria, ora è muto.
Il dispiacere è in tutti i caminesi e molti si chiedono perché ciò sia accaduto. Il pievano don Antonio Raddi, preposto alla messa a norma e alla sicurezza del campanile, spiega le motivazioni che hanno reso obbligatorio l’impianto acustico. <br />
«Tre anni fa la parrocchia aveva attivato un progetto per il recupero statico-funzionale abbinato al restauro del campanile. Ha chiesto un finanziamento alla Regione che di recente lo ha accolto. Siccome il finanziamento riguarderà anche il restauro della chiesa parrocchiale e della chiesa matrice di Pieve di Rosa, la Regione ha disposto un sopralluogo per verificare l’effettivo stato delle strutture soggette a restauro. I responsabili dell’impianto elettrico e della Simet che cura la manutenzione delle campane hanno evidenziato un reale rischio per il campanile qualora le campane continuino a suonare. È stato rilevato anche che una campana fu costruita di dimensioni maggiori rispetto alla reale capienza della torre campanaria”.
La parrocchia ha avviato il regolare iter amministrativo e burocratico per l’erogazione dei fondi, l’accensione del mutuo ma non è ancora iniziata la fase esecutiva. A breve sarà effettuata la scelta delle ditte cui appaltare i lavori ma non è prevedibile la tempistica necessaria all’effettiva conclusione degli interventi e al conseguente riavvio del suono delle campane.