Carnia: i vantaggi della pioggia estiva, un vero boom per la raccolta dei funghi

 

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(g.g. dal MV di oggi)

Se la pioggia rischia di rovinare le giornate ai turisti, d’altro canto rappresenta una manna per gli amanti dei funghi. Dal mese di giugno, senza interruzioni, i monti della Carnia “brulicano” di porcini, mazze di tamburo, gallinacci, finferli, orecchie di porco, colombine. I boschi ne sono pieni. Non mancano pure esemplari da record (come quello in fotografia trovato nei boschi di Tiviei di Forni di Sopra da un residente: un porcino intonso del peso, una volta pulito, di 1520 grammi) . È facile in questi gironi aggirandosi lungo i sentieri incontrare valligiani e turisti muniti di cestino che vanno alla ricerca di funghi: il ritorno non è quasi mai a mani vuote e non serve, come molti credono, conoscere il “posto” che si tramanda di generazione in generazione. L’unico fungo che ancora non è stato raccolto è l’ovulo buono, che cresce in terreni termofili, in particolare nella zona di Zuglio. La raccolta dei funghi potrebbe essere un rimedio per la crisi del turismo, richiamando gli amanti della raccolta dei funghi, o di quanti preferiscono trovarli già pronti in qualche pietanza nei ristoranti del luogo. Uniche avvertenze: raccogliere solamente i funghi che si conoscono ed eventualmente farli controllare da esperti riconosciuti o dalle aziende sanitarie e munirsi di apposito permesso, verificando le scadenze e il territorio dove il permesso è valido.