Carnia: riduzioni di portata e blocchi, Carniacque conta i danni

di Gino Grillo

Il gelo ha creato molti problemi idrici in Alto Friuli. Carniacque adduce i disservizi di riduzione della portata dei sistemi di captazione dalle sorgenti con il conseguente calo delle portate ai serbatoi, congelamento di tratte di tubazioni, blocco degli idranti con riduzioni del servizio fornito alle basse temperature. Tra le località più colpite c’è Amaro, con sorgenti quasi asciutte, che viene servito da autobotti. Ad Arta Terme a Plan di Coces è gelato il tubo che parte dalla presa; con l’aiuto della forestale è stato caricato il serbatoio; a Cedarchis si carica il serbatoio con autobotti. Problemi a Chiusaforte: a Sella Nevea è diminuita l’erogazione della sorgente Cragnedul. Si ovvia con l’uso di pompe da Rio del Lago. A Malborghetto l’emergenza dura da 10 giorni: acqua gelata nelle condotte a Valbruna, capoluogo e Ugovizza. Gelata da giorni la condotta principale di Studena Alta a Pontebba, mentre a San Leopoldo si pesca acqua dal rio. A Resia l’acqua è garantita dal Rio Barman, ma tra alcuni giorni l’erogazione non sarà più sufficiente. Registrati cali delle sorgenti Bartolo e di pressione in via Romana e via Alpi Giulie a Tarvisio dove è stato aperto un collegamento con Camporosso nel serbatoio Florianca. A San Antonio, gelato il tratto terminale della condotta principale a servizio di 3 famiglie: problemi di gelo in via Veneto e Fusine. Meno gettito registrato dalle fonti a Forni di Sopra, mentre a Lauco il freddo crea problemi per l’abbeveramento delle mandrie. Serbatoi vuoti a Liaris di Ovaro: si ovvia portando acqua da Catarosa. A Tolmezzo sono segnalati cali nelle sorgenti Rio Glazat e Muline Pedrosa, dove le pompe di sollevamento sono in funzione in modo continuativo. Emergenza da tre settimane a Treppo Carnico, dove le vasche sono collegate con il Rio Mauran e mediante il collegamento con l’acquedotto dismesso di Taussia. In località Gleris si interviene a riempire le vasche con l’autobotte della Protezione civile. Molte anche in val Pontaiba le utenze private che dichiarano di avere i tubi gelati. Nota la situazione di Paularo, dove nel capoluogo e nelle frazioni medie è stata ripristinata l’erogazione con le tubazioni volanti. Sono state sostituite le manichette ma la tendenza è a rigelare. A Ravinis, dove il rio e tubazione esterne sono gelate, si provvede gelate a caricare il serbatoio 2 volte al giorno con autobotte, ma questo non è sufficiente per erogare il servizio regolare. Qui accanto al personale di Carniacque sono attivi i volontari comunali della protezione civile. Risolti invece gli annosi problemi a Runchia di Comeglians, dove sono stati sostituiti, prima delle grandi gelate, i tubi di adduzione alle vasche.

 

articolo sul sito del Messaggero Veneto

2 Risposte a “Carnia: riduzioni di portata e blocchi, Carniacque conta i danni”

  1. (D.Z. dal Gazzettino di oggi)

    Continua l’emergenza in Alto Friuli per la rete idrica del comprensorio. Con la colonnina di mercurio che la notte scorse ha raggiunto i -10 e -15, non si contano più le segnalazioni di adduzioni gelate che giungono al numero verde di Carniacque. Le situazioni più critiche di ieri sono giunte da Sella Nevea mentre si è reso necessario l’intervento di un autobotte a Forni di Sotto. «Grazie alle nostre squadre d’intervento, una quindicina gli addetti operativi a rotazione da una settimana a questa parte – spiega l’amministratore delegato di Carniacque Matteo Mion – stiamo tamponando via via le emergenze più critiche ma il peggio arriverà la prossima settimana quando le temperature dovrebbero rialzarsi e sarà un fiorire di rotture di tubazioni». Sempre ieri si è riusciti ad intervenire a Studena in comune di Pontebba dove alcune famiglie avevano segnalato guasti, si è corsi ai ripari nei confronti delle utenze con la posa di un tubo coibentato; per la Val Resia invece, dove i rubinetti stavano iniziando a funzionare con il contagocce, e dove circa 600 abitanti hanno razionalizzato l’uso dell’acqua per evitare di restare all’asciutto, si è intervenuti con il supporto della protezione civile, rinforzando l’afflusso degli acquedotti con il supporto del torrente Barman. I problemi maggiori li stanno subendo gli abitanti delle frazioni di San Giorgio, Prato, Lischiazze e Gost. A Tolmezzo il comune ha emanato un’ordinanza con la quale dispone che, nelle frazioni di Cadunea e Imponzo, l’acqua per usi alimentari venga sottoposta a bollitura per trenta minuti. L’ordinanza è stata adottata a scopo precauzionale, vista la necessità di mettere in funzione una presa superficiale provvisoria sul Rio Mignezza. Ad Ovaro il serbatoio di Liariis è vuoto, la sorgente è calata, e stanno venendo monitorate probabili perdite; la stessa situazione potrebbe verificarsi anche nella frazione di Clavais e nel resto del comune. Per il momento non è stata richiesta la riduzione delle produzioni delle centraline idroelettriche che sfruttano derivazioni sui torrenti del territorio, in quanto gli approvvigionamenti per uso potabile sono indipendenti da esse, non si esclude però che con il perdurare della siccità venga richiesta la priorità all’uso potabile.

  2. però non si ferma la richiesta di soldi,per mantenere i xxxxxxx (ricordiamo all’autore del post che vengono registrati l’IP e altri dati di connessione, per cui in caso di denuncia è facile la tracciabilità di chi ha scritto il post) di carnia acque

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