Carnia: Strazzaboschi durissimo – vittorie alle elezioni da Direzione investigativa antimafia

Delio Strazzaboschi dalle lettere al MV di oggi

La dimensione territoriale dei nostri comuni è, più o meno, quella del medioevo, e cioè la distanza che il viandante poteva percorrere a piedi nelle ore di luce, sulle strade di allora? La loro riorganizzazione è un compito storico, perché municipi vecchi, nella forma e nei modi, sono un grave ostacolo sia alla corretta rappresentanza democratica sia allo sviluppo. Formidabili resistenze parassitarie continuano a impedirlo : siamo i soli in Europa ad aumentare organismi comunali e provinciali anziché ridurli di numero e costo. La moderna cittadinanza richiederebbe una democrazia reale, ma essa appare oggi pura sommatoria di preferenze, essendosi applicate anche alla politica le categorie del mercato: scambi di voti, promesse, minacce e combinazione diverse d’interessi individuali allargati a filiere familiari, clan tribali, associazioni para-volontarie, cricche d’affari. Nessun dialogo imparziale e ragionato sulla ricerca del bene comune: le scelte politiche si limitano a travasare dai singoli alla sfera pubblica le inclinazioni individuali. Ogni pulsione, egoismo e vanagloria pare legittima, si esalta l’isolamento degli individui e così il singolo è abbandonato a una complessità quotidiana che oggettivamente lo schiaccia. Allora si fanno strada il privilegio e la sua ricerca, insidiando mortalmente la democrazia stessa, mentre la libertà diventa lo scudo dietro il quale i potenti nascondono i propri abusi quotidiani. Così nei piccoli comuni montani i cittadini paiono vittime di una specie di glaciazione culturale, familismo amorale, beghe di campanile e vuoto civico. Ci si fa votare in cambio della concessione d’illegittimi privilegi individuali (la cui somma algebrica peraltro non potrà mai dare l’interesse collettivo) e per appartenenza, con l’uso politico di calcio, sport invernali, caccia e pesca, delle discutibili nostalgie degli alpini e perfino della Protezione civile (la cd nuova mangia). Ma, se la partecipazione diretta si riduce alla politica dell’identità, la democrazia basata sulla sola convenienza diventa minima e pura procedura, senz’alcun contenuto qualitativo. Di conseguenza le scelte elettorali portano alla riproduzione dei rapporti di forza dei gruppi d’interesse, ovvero alla replica dello status quo. Ovunque, infatti, il nuovo che avanza è solo il vecchio che sopravvive a se stesso. Perpetuandosi indipendentemente dall’età delle comparse, consiste più nell’applicare nuove etichette al medesimo prodotto scaduto che nell’inventarne di nuovi. La vittoria di questi sindaci, ottenuta anche con modalità che potrebbero interessare la Direzione investigativa antimafia, diventa perciò una vera iattura per le comunità, cui viene di fatto impedito di cambiare e riscattarsi, limitandone le differenze, le aperture, l’innovazione, limitandone, in una parola, la libertà. Grazie a questo modo di scegliere gli amministratori locali, con un voto più motivato dalla ragione utile che dalla passione e più dalla paura di cambiare che dalla speranza nel futuro, siamo giunti all’entropia sociale, economica e perfino politica della montagna. Prima ancora che per ragioni di economia di scala, quindi, la creazione dei Comuni di vallata va implacabilmente perseguita per ridestare la partecipazione democratica e la concorrenza politica basata sul merito, sui programmi, sugli ideali. Questa sì sarebbe una novità, una vera rivoluzione istituzionale.<br />

Una risposta a “Carnia: Strazzaboschi durissimo – vittorie alle elezioni da Direzione investigativa antimafia”

  1. Guarda il caso, Delio Strazzaboschi che ora parla molto bene da puritano è stato presidente di Agemont, carica di scleta politica mollllto ben pagata, ed ora fa il moralista lui, inaccettabile!

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