Cason di Lanza: andateci!

Domenica ero lì a passeggiare e a rilassarmi un pò; ovviamente poi il pranzo al Cason perchè li si mangia bene e si paga veramente poco. Il rifugio, di proprietà del comune di Arta Terme, sorge a passo Cason di Lanza, spartiacque tra il torrente Pontebbana ed un affluente del rio Chiarsò; il curioso nome del passato pare derivi dalle lance ritrovate nella zona e risalenti al 1478, data in cui le popolazioni locali fronteggiarono i Turchi in una storica battaglia. Il toponimo della località, “Zuc de la Guardie” – letteralmente – gioco della guardia -, rimanda al ruolo strategico che il luogo aveva come via di accesso al territorio carnico, tanto da essere costantemente sorvegliato da sentinelle e guardie. Una visita a Cason di Lanza, significa quindi fare un’incontro con la storia e con la gente carnica e, allo stesso tempo, permette di osservare da vicino la natura incontaminata della sua terra che ben si esprime in fiori rari e stupendi come la stella alpina, la genziana, la regina delle alpi. Sicuramente da visitare i possenti massicci circostanti dello Zermula, della Crete di Aip e del Monte Cavallo, mete alpinistiche molto remunerative e facili da raggiungere attraverso vari sentieri, più o meno difficoltosi. Il rifugio che sorge in loco, si distingue per l’ospitalità e la qualità della sua cucina tipica. Un’accogliente sala da pranzo ed una veranda con 30 posti a sedere sono luoghi ideali per assaporare piatti genuini che a questa altitudine, e magari dopo una bella camminata, hanno un sapore decisamente unico. Attualmente dotato di sette camere 24 posti letto e due bagni. Accanto al rifugio sorge la malga omonima, dove è possibile assistere alla lavorazione dei prodotti caseari ed anche acquistare. In auto si può raggiungere il rifugio tramite l’autostrada A23 Udine-Tarvisio con uscita a Tolmezzo e, proseguendo sulla S.S. 52 bis per Arta Terme, prendere la strada provinciale per Paularo, svoltando a destra all’altezza del bivio di Cedarchis. Una comoda strada asfaltata , conduce al passo Cason di Lanza.

Ascensioni:

Alla Creta di Aip 2279 m per la via normale.

Dal rifugio seguendo una strada trattorabile (scorciatoia al primo tortante) si raggiunge la Casera Val Dolce e si prosegue in direzione della sella posta a N del Monte di Val Dolce. Poco prima di raggiungere tale sella si lascia la strada e si prende a sinistra una ripida traccia segnalata (segnavia 439) che porta sulla dorsale che separa la conca di Casera Val Dolce dalla Valle di Aip e prosegue poi fino a incrociare il sentiero con segnavia 403 che costeggia la bese della parete S della Creta di Aip. Seguendo verso destra tale sentiero si raggiunge in breve l’attacco della via normale. Per detriti si raggiunge la base delle rocce, si sale dapprima verso destra poi decisamente a sinistra al di sopra di una fascia di rocce giallognole. Superato un caminetto si raggiunge una cengia e da qui per roccette si perviene all’ampio piano inclinato sommitale. Seguendo la traccia segnalata che si snoda fra le placche rocciose si raggiunge la vetta (difficoltà I; 2 ore e 30 minuti).

Al M. Zermula 2198 m per la via ferrata (difficoltà I; ore 2.30).

Dal Passo del Cason di Lanza 1552 m si segue un sentiero segnalato che sale dapprima in direzione S nel bosco di abeti e larici e prosegue poi quasi in piano in direzione W fino alla base dello sperone N della cima orientale del Monte Zermula. Oltre la base dello sperone la traccia riprende a salire sulla sinistra di un ampio circo detritico e conduce all’attacco della ferrata, posto sulla destra e leggermente in basso rispetto al culmine dei detriti Si sale un diedro canale di roccia solida alto una trentina di metri, poi si scende leggermente verso sinistra e si riprende a salire per rocce inclinate. Verso sinistra ci si porta alla base di un marcato diedro e si salgono le placche incise da profonde rigole sulla sinistra di questo fino a una cengia detritica. Si traversa quindi a sinistra per cenge e terrazze detritiche e si riprende poi a salire, in obliquo a sinistra, per placche inclinate alternate a terrazze detritiche. Un diedro canale conduce a un terrazzo ghiaioso dove è posto il libro della via. Superando un ultimo salto di placche, inciso da un diedro-canale, si raggiunge la cresta E del M. Zermùla a quota 2100 m circa. Si prosegue sul versante S, nei pressi della cresta, per un sentiero di guerra (resti di fortificazioni) che porta in breve a raccordarsi con il sentiero della via normale a breve distanza dalla vetta del Monte Zermùla 2143 m (0.15).

Palestra di roccia:

Palestrina attrezzata nei pressi del rifugio con 4 itinerari dal 4a al 5°; a 20 minuti dal rifugio a S di Casera Val Dolce altra falesia con una decina di tiri di 20-25 m dal 5b al 6c