Clauzetto: 3 società in corsa per l’acquisto dell’acqua Pradis

di Enri Lisetto

Sono tre le società che hanno finora depositato la manifestazione d’interesse per rilevare, prima in affitto e poi attraverso un processo d’acquisizione, la Andromeda di Clauzetto, azienda produttrice dell’acqua oligominerale Pradis. E proprio in questi giorni il ministero della Salute ha ripristinato la validità del decreto di riconoscimento dell’acqua minerale. Una vicenda, quella di Andromeda spa, tormentata: nata nel 1996, la società entrò pienamente in attività un anno dopo con l’avvio dell’impianto di Blanchs di Pradis di Sotto. Fondata da Danilo Poci, la società aprì a nuovi soci tre anni dopo. Nuovi azionisti che arrivarono poi a detenere il pacchetto di maggioranza. Una vicenda senza ombre sino al 2004, quando i contrasti interni sfociarono in un contenzioso sulla cessione delle quote. Da qui alle aule di tribunale il passo fu breve, sino all’apertura della procedura di concordato preventivo per evitare il fallimento. Lo stop alla produzione era stato annunciato a febbraio giustificandolo con un passaggio di quote. Una decina gli operai che furono messi in cassa integrazione. Ma quel passaggio – inizialmente pareva ci fosse l’interesse di nuovi soci a subentrare – si era trasformato in un concordato. Senza, però, prospettive concrete di veder spuntare altri acquirenti e quindi senza prospettive di rilancio, con un danno notevole al prodotto ormai esaurito in molti supermercati. Ora sono tre le imprese che sarebbero disposte a subentrare e acquistare una società che ha una grande ricchezza, un prodotto che sul mercato gode della fiducia dei consumatori. Le proposte sono sulla scrivania del liquidatore padovana Caterina Milani (la quota di maggioranza di Andromeda spa appartiene alla Giusy Rossi srl di Conegliano, società della famiglia Rapisardi di Padova, acquisita nel 2005) e del commissario giudiziale Laura Battistuzzi. Ma la scadenza dei termini, per depositare manifestazioni di interesse (quelle pervenute finora non sono vincolanti) scade domani. Tra le cordate, una sarebbe composta da imprenditori, non friulani, concretamente interessati a rilevare la società la cui produzione è ferma da cinque mesi; la nuova proprietà sarebbe interessata a riportare a Clauzetto la sede legale. La domanda di concordato preventivo era stata accolta dal tribunale fallimentare di Pordenone che aveva riconosciuto i requisiti soggettivo e oggettivo il 22 marzo scorso. Con lo stop alla produzione si era fermato anche l’iter per ottenere la conferma della qualifica di “acqua di sorgente”. Con decreto del ministero della Salute, pubblicato in Gazzetta ufficiale, il diritto era stato di fatto sospeso. Il 29 maggio il ministro della Salute ha «ripristinato la validità del decreto di riconoscimento dell’acqua minerale Pradis di Clauzetto».