Codroipo: ribadito il no alla centrale a biomasse, no all’impianto di Sedegliano


di Maristella Cescutti

Il caldo torrido non ha impedito a centinaia di persone di tutte le età di partecipare alla manifestazione di ieri sera a Codroipo ribadire il no alla centrale a biomasse di Sedegliano. Per la prima volta la città, con la sua centrale piazza Garibaldi, è stata il cuore pulsante del dissenso verso questo tipo di impianto. Organizzata dall’associazione (S)punti di vista, ha visto l’adesione di una cinquantina di realtà associative ambientaliste e comitati provenienti da tutto il Fvg. «Questo a testimoniare in modo chiaro il dissenso dei cittadini contro il progetto dell’impianto di Pannellia e il proliferare di progetti ritenuti non sostenibili, ma che godono di incentivi e dei famigerati certificati verdi». Nessun intervento politico programmato, ma unanime l’appello da parte di tutti i relatori verso i rappresentanti delle istituzioni: si chiedono risposte e si invita a «non ignorare il problema  a prendere coscienza della volontà popolare e a chiarire in modo definitivo la propria posizione». A cominciare dalla Regione «che con il suo Piano energetico non ancora approvato e la conseguente carenza legislativa, dà spazio alla speculazione da parte delle ditte. Elevato il numero dei progetti previsti, di dimensioni più grandi di quello di Sedegliano». Anche alla Provincia viene chiesta la posizione dei partiti e della Lega: «Quest’ultima è disgiunta dalla realtà di Codroipo, e che ruolo ha a Sedegliano che fa parte della maggioranza – chiede (S)punti di vista -? E i sindaci di Codroipo e Comuni limitrofi, quale posizione ufficiale hanno? Vogliamo risposte e interventi diretti, altrimenti continueremo con decisione nelle azioni per impedire la realizzazione di tale progetto; chiediamo che il sindaco di Sedegliano torni sulle sue decisioni e tenga conto della volontà popolare». Luciano Zorzenone (Cordicom) ha approfondito il tema biomasse, «spesso frainteso e banalizzato»; Graziano Ganzit ha evidenziato «il non senso di un’agricoltura asservita principalmente al depauperamento dei terreni per la produzione agricola, sostenuta da un mercato di incentivi»; Dario Bossi (Isde) ha parlato della pericolosità delle emissioni. Marco Molaro (Comitato 14701): «La centrale come è stata progettata, seppur nel rispetto delle leggi vigenti in questo territorio non ha ragione di essere autorizzata. La normativa di riferimento a cui si rifà la ditta è inadeguata; a livello europeo queste leggi stanno cambiando». Gli interventi si sono alternati a momenti di intrattenimento musicale e artistico.