Pordenone: nasce un “polo” dei vini, la Delizia compra i marchi Friulvini


di Martina Milia

I marchi di Friulvini, quelli che raccontano un territorio e non solo la storia delle viti di questa provincia, restano a “casa”. Ad acquistare il marchio principale e quelli collegati (tra i quali per esempio il marchio Naonis) sono state le cantine la Delizia di Casarsa che se li sono aggiudicati per poco più di 230 mila euro Nell’asta di ieri è stato ceduto – per ora si tratta di aggiudicazione provvisoria visto che è subordinata al parere dell’autorità di vigilanza) – anche il terzo lotto, quello che comprendeva i fusti (base d’asta 150 mila euro) e per il quale c’era già un’offerta. L’aggiudicazione, però, è andata alla Sifa (imprenditore Bisaro) di San Giorgio della Richinvelda che ha presentato un’offerta migliorativa. L’acquisto – che potrà perfezionarsi nel giro di una decina di giorni con il parere dell’autorità, il versamento della somma stabilita e il ritiro della merce – risolve anche il problema dei furti di materiale che si erano verificati negli ultimi mesi.  Intanto da ieri Friulvini ha di nuovo un’anima: il marchio omonimo tornerà in commercio a due anni dal fallimento dell’azienda. Le cantine di Casarsa hanno tutta l’intenzione di «rilanciare un marchio – spiega il direttore Pietro Biscontin – che porta il nome della nostra regione in giro per il mondo. Ora che il marchio è in sicurezza lavoreremo alle strategie per promuoverlo di concerto anche con la Regione che sta portando avanti con forza la campagna per promuovere il “tipicamente friulano”». Casarsa non sembra interessata, invece, allo stabilimento e ai macchinari di Friulvini. L’ipotesi di una cordata di imprese regionali per rilevare questo patrimonio sembra lontana. «Il processo di integrazione tra le cantine – prosegue Boscariol – sta andando avanti, ma di questi tempi credo che gli stabilimenti che ci sono vadano razionalizzati e non aumentati». Il commissario però insiste ancora sulla bontà del progetto e rilancia. «Mi auguro che l’acquisizione dei marchi da parte di una realtà del territorio possa spingere le realtà vitivinicole della regione a fare uno sforzo e mettersi insieme per rilevare la Friulvini. L’occasione non è ancora persa». Se così non dovesse essere lo stabile di Friulvini resta comunque molto appetibile perché si trova sulla Pontebana, a due passi dal raccordo autostradale, in una zona che sembra la naturale espansione della grande distribuzione.