Contro la crisi: latte crudo e spesa direttamente dai contadini

Cosa fare per i consumatori alle prese con la borsa della spesa sempre più cara e che sembra avere un trend inarrestabile? L’unico modo per modificare le cose è innovare  e l’innovazione stavolta và a toccare il modo di fare la spesa; o meglio il modo di fare gli acquisti. Tanto per cominciare si acquista il latte crudo

Per comprare il latte c’è chi si porta la bottiglia di vetro da casa, chi preferisce quella di plastica, e persino chi ha riscoperto il bidoncino con cui in anni non remoti i friulani andavano quotidianamente nelle latterie dei borghi.
Sull’alimento che soddisfa ogni età, il caro vita ha fatto subito incontrare l’offerta e la domanda, tanto che i distributori di latte crudo si stanno moltiplicando in città (una quarantina) e sul territorio con beneficio economico evidente sia per chi produce, sia per chi compra.
A Pavia di Udine, lo spaccio dell’azienda di Giacomo Listuzzi vende dagli 80 ai 100 litri di latte al giorno. Poichi si organizza ini gruppi d’acquisto può spuntare anche i 70 centesimi al litro. Esattamente la metà di quanto costa in bottega.

Poi per il resto della spesa a Udine arriva il primo "Farmer’s market", il mercato degli agricoltori in cui si troveranno prodotti freschissimi, di qualità e che, arrivando direttamente dall’orto o dalla stalla, potranno costare fino al 30 per cento in meno rispetto ai cartellini di negozi, iper e super mercati.
Il 12 settembre sarà inaugurato in via Pozzuolo, presso l’azienda universitaria sperimentale Servadei, che ha messo a disposizione uno spazio dove due volte al mese, il secondo e il quarto venerdì, una ventina di produttori si alterneranno in mattinata con prodotti ortofrutticoli e lattiero-caseari. A dar corpo all’iniziativa, insieme alla realtà dell’ateneo di Udine, le tre associazioni degli agricoltori presenti sul territorio provinciale, Coldiretti, Cia e Confagricoltura il cui presidente, Giorgio Colutta, esattamente un anno fa aveva ipotizzato la nascita del market alla Servadei. «Un luogo ideale – aveva evidenziato -, perché alle porte della città e facilmente raggiungibile».

Ma non solo: «Si sta lavorando per far nascere un’esperienza simile anche a San Daniele», fanno sapere dalla Coldiretti, partner di una cordata più ampia che comprende il Distretto alimentare, Slow Food ed altre associazione per "Il mercato della terra". Sarà ospitato in piazza, sotto la loggia della Guarneriana. Non solo. «Stiamo già lavorando con molti Comuni – concludono dall’organismo sindacale – per ripristinare gli antichi mercati contadini all’interno dei mercati settimanali».

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