E i Friulani continuano a cambiare le Lire !

Dal MV di oggi

C’è chi arriva con un gruzzolo di vecchie lire appena dissotterrato da un buco scavato nel giardino di casa, chi porta le banconote precedentemente nascoste nella credenza della cucina assieme allo zucchero e al caffè, chi si affretta a cambiare in euro una considerevole sommetta bruciacchiata, dimenticata nel forno o nel camino e perfino chi consegna i propri soldi appena prelevati da un nascondiglio nel pollaio. Secondo Alessandro Agostino, uno dei cassieri della filiale udinese della Banca d’Italia di via Gemona, sono decine i friulani che si presentano quotidianamente agli sportelli per convertire nella moneta unica i risparmi di una vita, custoditi nei posti più impensabili. Gli eredi, per esempio, trovano dopo anni le banconote negli armadi ed infatti le lire hanno un inconfondibile odore di naftalina, la sostanza che si usa per tenere lontane le tarme dagli abiti.  Merita una segnalazione il caso di un uomo che si è presentato alle casse con venti milioni di lire in biglietti da centomila del 1978, quelli con raffigurata la Primavera del Botticelli, da cambiare in euro ma il cambio non è stato possibile perché le banconote erano cadute in prescrizione. L’uomo saputo che i suoi soldi erano ormai equivalenti a carta straccia  non si è scomposto e questo ha stupito non poco il cassiere.

Nue ce dì: chest alè un ver Furlan!