Eluana Englaro sospeso (per ora) il trasferimento in Friuli 17-12-2008


(Aggiornamento 16-12-2008 h 23.10 ANSA) Sono stati sospesi i preparativi per il trasferimento di Eluana Englaro dalla clinica di Lecco, dove si trova ricoverata, alla casa di cura "Città di Udine", nel capoluogo friulano. La sospensione del trasferimento – da quanto si è saputo a Udine – è stata decisa al termine di consultazioni che ci sono state in serata fra legali, avvocati e sanitari che seguono la vicenda di Eluana. Queste invece le voci che si sono susseguite fino a tarda notte. Accompagnata da un un protocollo legale che stabilisce le modalita' per l'esecuzione a Udine della sentenza della Cassazione, Eluana Englaro dovrebbe arrivare già questa notte alla casa di cura ''Citta' di Udine'' in viale Venezia. Eluana lascerebbe Lecco prima di mezzanotte e giungere a Udine domani mercoledì 17 verso le 4. A lasciare intendere l'imminente arrivo è, tra l'altro, la convocazione dei giornalisti alle 8 del mattino "La' di Moret", dove l'amministratore delegato del policlinico udinese, Claudio Riccobon, leggerà un comunicato.

Si vedrà a quel punto se il ricovero a Udine è per accompagnare Eluana alla "dolce morte", come l'ha definita il senatore friulano Ferruccio Saro, oppure per continuare l'idratazione e l'alimentazione.

Nel pomeriggio, infatti, c'è stata una presa di posizione puntuale del ministro della Salute. Maurizio Sacconi da formalizzato un atto di indirizzo per le Regioni al fine di "garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione" in tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale. Il provvedimento è stato annunciato oggi nel corso di una conferenza stampa. "Ho emanato un atto di indirizzo che ho ritenuto doveroso – ha affermato Sacconi – affinché tutto il Ssn, e quindi le strutture in esso inserite, si uniformi al dovere di garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto a nutrizione e idratazione". Il ministro ha quindi sottolineato che nessuna struttura sanitaria del Ssn è abilitata a procedere alla sospensione dei trattamenti di alimentazione e idratazione artificiali nel caso di pazienti in caso vegetativo, perché questo "sarebbe contro la legge".

La casa di cura "Città di Udine" è privata ma è convenzionata con il sistema sanitario regionale, per cui deve rispettare la normativa nazionale. E' quindi probabile che a Udine Eluana continui ad essere alimentata ed idratata. Nella notte, infatti, sarà trasferita in Friuli con il sondino per l'alimentazione e, appunto, l'dratazione. Sondino che presumibilmente non verrà staccato neppure in clinica, considerati gli ultimi sviluppi.

''E' un momento delicatissimo per il signor Englaro, chiediamo quindi il massimo riserbo e rispetto'', ha detto infatti l'avvocato Franca Alessio, curatrice di Eluana, in stato vegetativo dal gennaio 1992, a proposito delle indiscrezioni secondo le quali per la donna sarebbe imminente il trasferimento da Lecco. ''Credo che non sia un interesse del pubblico sapere dove, come e quando Eluana andra' a morire'', ha aggiunto il legale. La curatrice non ha voluto quindi ne' confermare ne' smentire le voci secondo cui Eluana potrebbe essere portata nei prossimi giorni in una struttura friulana, regione di origine del padre, o in Toscana. ''Chiediamo rispetto per Eluana e per la sua famiglia – ha detto ancora Franca Alessio – e vorremmo che tutti accogliessero il nostro appello: non e' da noi che saranno mai date comunicazioni ufficiali su questi momenti''.

Soltanto poche ore fa la clinica aveva smentito l'arrivo di Eluana. Emblematica, però, l'"uscita" del senatore friulano Ferruccio Saro, amico della famiglia Englaro. Il Friuli – ha detto – ''sia il primo a provocare il dibattito sulla dolce morte e portarlo fino alla sua razionale conclusione''. "Il Friuli – ha aggiunto – è da sempre una terra che si è dimostrata all' avanguardia quanto alla conquista di fondamentali diritti civili, e anche nel capitolo della dolce morte è chiamato a scrivere la sua pagina storica''. Secondo Saro ''non è pensabile assumere posizioni e scelte di natura teocratica o teologica che ci fanno finire dritti come nelle situazioni iraniane che, credo, nessuno di noi voglia. Sono convinto che il Friuli, in queste settimane, dimostrerà e aprirà un dibattito a livello nazionale sui confini della legittimità del mantenere in vita una persona in determinate condizioni''.

Però a parte le prese di posizione e le polemiche, c'e' un protocollo legale che stabilisce le modalita' per l'esecuzione a Udine della sentenza della Cassazione su Eluana. E' stato predisposto dai legali che seguono la famiglia Englaro. Il documento legale – anticipato dal Messaggero Veneto e del quale si e' avuta conferma in serata a Udine – e' stato concordato dopo una serie di incontri a Milano e Udine.

10 Risposte a “Eluana Englaro sospeso (per ora) il trasferimento in Friuli 17-12-2008”

  1. La parola tortura ha un senso. Se la racchiudiamo dentro l’ipocrisia di chi adduce che salvare una vita a tutti i costi sia un dovere… diventa doveroso chiedere a chi sta fuori e difende la non vita ..se vorrebbe essere al posto di Eluana per un periodo di prova..beati i tempi in cui uno poteva morire..in pace

    Si continua a proporre il meraviglioso sorriso di Eluana spentosi 17 anni or sono..perchè lo vogliamo gridare che Eluana non può più sorridere? nè, meno carino, evacuare giornalmente da sola.. è abbastanza? Dov’è il sentimento di pietà cristiana? Dov’è il rispetto nel suo significato più ampio? Perchè non hanno il coraggio di mettere una foto di com’è ora? dai, coraggio, che forse la pietà arriva con il pianto liberatore!!! Non vogliamo una TV violenta? iniziamo a pensare cosa si trasmette a un ragazzino che guarda un telegiornale e pone domande..cosa risponderanno quei genitori? penso che il telegiornale sia molto più violento di qualsiasi film.. perchè un film tale resta.. dovrebbero trasmetterlo in seconda serata..quanti compromessi di tipo funzionale, così accettati da tutti i cristiani benevoli e pieni di amore per la Vita, da tutte le parti sociali.Parliamo di investimenti.. che business c’è dietro a questi pazienti? non sarebbe meglio curare chi ha speranza di guarire e investirelì? E’ disumano ciò che vado scrivendo? nessuno ne parla di questi macchinari meravigliosi che tengono in vita i morti. un bel giro di soldi. Si facciano esame di coscienza le persone interessate..l’accanimento terapeutico è un business.

  2. Se non conosci lo stato vegetativo , taci !

    Ammetto , che si dovrebbe valutare qual’è lo stato di Eluana.

    Resta il fatto che , sotto sotto , c’è una posizione radical chic vomitevole.

  3. Aggiornamento 18/12/2008

    ”La Regione Friuli Venezia Giulia e’ autonoma in campo sanitario, questa e’ una scelta nostra, operata in autonomia gia’ nel 1996, dalla quale non torniamo indietro”. Cosi’ il presidente della Regione, Renzo Tondo, come riportato dalla stampa locale, rivendica scelte autonome sulla spinosa vicenda di Eluana Englaro, che i familiari vorrebbero si spegnesse a Udine. Inoltre, risulta che nella clinica la Englaro occuperebbe un letto non in convenzione, bensi’ una stanza privata a pagamento.

  4. Aggiornamento 18/12/2008

    Citta’ del Vaticano, 18 dic. (Adnkronos) – ”Cio’ che sconcerta e’ la presa di posizione del presidente della Regione che con le sue affermazioni ha spianato la strada alla soluzione del caso Englaro nella clinica di Udine”. E’ quanto ha affermato all’ADNKRONOS l’arcivescovo di Udine, mons. Pietro Brollo, in riferimento ha quanto affermato dal Presidente della Regione, Renzo Tondo, il quale aveva rilevato che l’atto di indirizzo del ministro del Welfare Maurizio Sacconi non poteva riguardare il Friuli dove il bilancio della sanita’ e’ esclusivamente regionale senza contributi statali

  5. Più che sconcertante , il tutto sta diventando divertente.

    Potrei consigliare a Tondo di annettersi Sappada e far combriccola con la Slovenia e ovviamente seccedere , magari con il beneplacito della Eglesie Furlane.

    Interessante il dissidio tra Tondo e Sacconi.

    D’altronde a Tondo interessa solo segnalarci il menù del pranzo di ieri.

    Vedasi Suo Blog.

    Auguri ai Friulani , in tutti i sensi.

  6. Friuli Venezia Giulia ultima terra, ultima speranza,

    in una strana inversione delle cose, della buona morte, per lo meno quella

    dal punto di vista del padre.

    Dal punto di vista del padre, che esprime la madre,

    quella che forse teme per la sua vita causa una malattia non sempre curabile,

    dal punto di vista del padre che esprime la preoccupazione paradossale di morire prima della propria figlia

    e di lasciarla in mano ad estranei, politici e giudici. Per difendersi dagli uni ha cercato l’appoggio degli altri.

    La buona morte,

    per poterla poi raggiungere in un mondo nuovo e diverso

    in cui anche le persone in coma, in questo mondo,

    possono di nuovo parlare ed esprimersi, senza che tanti dilettanti ed ignoranti della parola si esprimano per loro.

    Non so se questa sera è già arrivata a Udine,

    non so se la casa di cura Città di Udine, benedirà o maledirà questo giorno,

    ma so che sulla vita di Eluana hanno già parlato in troppi e che quel che resta della sua vita serve per riempire le pagine vuote dei giornali.

    La vita e la morte come audience, ma la vita e la morte hanno altra dignità.

    Il Friuli non è solo la tristezza e la disperazione della “Ragazza del lago” e di “Come Dio comanda” …

    la storia di Eluana Englaro

    è una storia vera che ha in sé i germi del grano maturo che al tramonto del sole deve trovare la sua pace .

    Buona vita e buona pace papà Englaro.

  7. NESSUNO ha il diritto di decidere quando una persona debba morire!

    E’ terrificante pensare che qualcuno possa fare questo perche’ la scienza ancora non riesce a curare questi tipi di malati.

    Una donna negli states si e’ risvegliata dopo 21 anni!!!!!

    In italia una ragazza di 21 anni si e’ risvegliata dopo 3 anni avendola stimolata appena fuori dal cervello con una tecnica innovativa!

    Non esiste il momento della fine delle speranze e il signor Beppino Englaro sinceramente mi disgusta per cio’ che si arroga a voler fare e la freddezza con cui parla della tragedia di sua figlia.

  8. Aggiornamento 19/12/2008

    UDINE – In dieci, tutti preti del Friuli Venezia Giulia, hanno scritto una ”Lettera ai fedeli e ai laicì’ preparata in occasione del prossimo Natale, in cui, pur senza mai citare la vicenda di Eluana Englaro, affermano di avvertire ”l’esigenza di porsi molto di più in ascolto della vita e di tutte le sue situazioni, e per questo – aggiungono – di aprirci con rispetto a diverse possibilità”.Nella lettera, anticipata oggi da alcuni quotidiani locali, i religiosi si chiedono se sia “possibile che nessuno sia obbligato a vivere anche in quelle condizioni estreme che inducono a desiderare la morte come una liberazione da una vita considerata impossibilè’. Fra i firmatari della missiva don Pierluigi Di Piazza di Udine e don Mario Vatta di Trieste.

  9. Aggiornamento 20/12/2008

    «Stampa e politica si fermino». L’appello dei genitori di Eluana, papà Beppino Englaro e la moglie Saturna, arriva alle otto della sera, dopo una giornata di polemiche. «Ribadiamo il nostro apprezzamento per il Friuli, la mia terra – aggiunge Englaro – e per la casa di cura Città di Udine che ha dato la disponibilità ad accogliere Eluana. Attendiamo con fiducia il chiarimento di ogni ulteriore dubbio».

    Una richiesta di rispetto almeno del dolore di un padre e di una madre di fronte a una tragedia che dura da diciassette anni. Una richiesta che lascia intendere che il dialogo continua ma che forse i tempi si allungano. Certamente a dopo Natale, forse addirittura a gennaio.

    E cosí gli Englaro chiedono a tutti «di fermarsi un attimo a riflettere». Anzi, Englaro invoca proprio «una moratoria». E proprio nel giorno in cui i dubbi sull’epilogo del caso di Eluana sembravano riemergere. E poi ringrazia il Friuli, la sua terra, nativo com’è di Paluzza, dove intende far riposare la figlia Eluana accanto al nonno Giobatta.

    Nessuna polemica, dunque. Nessuna rivendicazione. E soprattutto nessun dietrofront. Beppino Englaro non parla del ministro Maurizio Sacconi nè dell’atto emanato dal Welfare. Nè accenna alle polemiche politiche. Così come non commenta l’appoggio del governatore del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo. Appoggio cui non seguirà un atto politico che il presidente della Regione ritiene inutile oltre che dannoso: «E’ una vicenda privata», ha ripetuto anche ieri, pur dopo avere bacchettato Sacconi per le ingerenze sull’autonomia statutaria regionale.

    E così, pochi minuti dopo le parole del padre di Eluana, è la clinica “Città di Udine” di viale Venezia a rispondere. Anche stavolta niente polemiche. Anche stavolta toni pacati, ben diversi da quelli di giovedì sera, quando in conferenza stampa i vertici della casa di cura avevano criticato il ministro. Sembra passata la bufera. E non sembrano esserci ripensamenti. «Condivido pienamente la richiesta della famiglia Englaro di fermarsi un attimo a riflettere», dice anzi l’amministratore delegato Claudio Riccobon, che ha firmato il protocollo per il ricovero e la sospensione dell’alimentazione artificiale che tiene in vita Eluana da diciassette anni. «I clamori che ci sono stati in questi giorni intorno a questo caso sono stati eccessivi». E alla domanda su quanto potrebbe essere lunga la pausa di riflessione, l’ad della casa di cura non risponde. «Mi pare doverosa – spiega però, ribadendo implicitamente che non c’è stato uno stop – la tutela della privacy della famiglia Englaro».

    Englaro, come anche Tondo in mattinata, invita tutti al riserbo. E ribadisce che questa è una vicenda tra privati. Forse la chiave di volta di tutta la questione. Che non sembra riguardare nè il sistema sanitario nazionale nè quello regionale.

    Anche perché, come scritto nel protocollo curato dagli avvocati della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini e Giuseppe Campeis, tutta l’equipe guidata dal primario udinese di rianimazione Amato De Monte sarà volontaria. Ieri mattina, poco dopo avere incontrato il procuratore Antonio Biancardi, proprio il medico che giovedì aveva confermato il proprio appoggio a Beppino Englaro, ha spiegato che «in questi giorni le richieste da parte di infermieri volontari di far parte dell’equipe sono state moltissime e continuano ad aumentare», spiega De Monte

  10. Aggiornamento 20/12/2008

    La Regione Friuli Venezia Giulia si asterrà dall’intervenire sulla vicenda di Eluana Englaro. Il presidente Renzo Tondo prende le distanze da ipotesi di intervento diretto, dopo la polemica nata dalle affermazioni del Ministro Sacconi e le ricadute sulla clinica friulana “Città di Udine”, disponibile ad accogliere Eluana. «Il Policlinico – afferma Tondo – deve fare una scelta all’interno delle sue prerogative: la faccia». Ieri è stata una giornata tesa nei Palazzi della politica regionale. Ma Tondo, prima di chiedere alla politica e alla stampa il riserbo, ha ribadito la sua opinione. «Questa è una vicenda tra privati. C’è un privato cittadino che si chiama Beppino Englaro – ha spiegato – che ha avuto da parte della Cassazione la possibilità di esercitare un diritto, ritiene di esercitare questo diritto nella nostra Regione, prendendo autonomamente e individualmente contatto con la struttura privata che ha dato la sua disponibilità». Rispetto alle richieste della clinica indirizzate alla Regione per una condivisione del percorso, dopo la presa di posizione del Governo, Tondo ha sottolineato che «non può esistere una mercificazione di questa situazione: c’è qualcuno che chiede e qualcuno che dà». «Questo – ha aggiunto Tondo rendendo noto che non avrebbe contattato la clinica – è il momento del riserbo. In questo momento bisogna meditare, riflettere. Questa linea di attenzione che abbiamo, continuerà verso questo problema».

    La giornata per Tondo è inziata di prima mattina, con l’intervento a “Viva Voce” su Radio 24. L’atto di indirizzo del ministro Sacconi, a suo parere, «non produce effetti. E l’espressione del ministro che ci saranno “conseguenze immaginabili” per chi non si adegua mi è sembrata forte». Dal punto di vista personale si è dichiarato dalla parte della famiglia Englaro: «La mia posizione l’ho espressa ben prima che il caso esplodesse. Conosco Beppino Englaro da tempo, siamo entrambi della Carnia, so tutto di questa vicenda e in tempi non sospetti, quando la mediaticità non aveva preso il sopravvento, avevo espresso un parere che è assolutamente riconfermato. Ma una cosa è il parere personale, un’altra cosa il parere di un presidente della Regione che deve farsi carico di tutta la Regione».

    C’è il rischio di arrivare ad una rottura con il Governo? Tondo replica che «di essere pro o contro il Governo in questo momento è proprio l’ultima delle mie preoccupazioni» e ha reso noto di «non avere sentito il ministro Sacconi. Perchè credo che la politica, e non solo la politica, debba fare un passo indietro sulla vicenda». «Comunque – ha detto – ho deciso di rompere il riserbo per invitare tutti al riserbo. Credo che in queste ultime settimane si siano alzati troppo i toni del dibattito e questo non ha aiutato nessuno, compresa la richiesta della famiglia Englaro». Il dibattito approda anche nell’Assemblea regionale, impegnata nell’esame della Finanziaria. A suscitarlo è Franco Brussa (Pd), che chiede a Tondo di ufficializzare la propria posizione. «Non possiamo fare finta in quattro giorni di lavori – ha detto Brussa – che non ci sia un problema». «La Regione – ha risposto Tondo, prendendo la parola – farebbe un errore a produrre atti politici. La scelta migliore è rimanere nel riserbo. La scelte politiche su un tema così alto farebbero male a noi stessi, a Englaro e alla politica se aprissimo un dibattito». Un intervento accolto tra applausi trasversali.

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