Enemonzo: nuovo avvistamento dell’orso in Carnia (luglio 09)

Ritorna l’orso in Carnia. O come spiegano gli esperti, il plantigrado ha trovato nella zona di Enemonzo, dove ha lasciato tracce del suo passaggio nella notte di martedì, un luogo ideale per vivere, divenendo così stanziale. Il passaggio nella valle del Tagliamento, a poche centinaia di metri da dove fu avvistato il 15 giugno scorso dal direttore della riserva di caccia di Enemonzo Umberto Tolazzi, nei pressi del caseificio Val Tagliamento, fa supporre che il plantigrado sia oramai stanziale nella zona. Le sue “visite”, a cadenza mensile, infatti, erano state preannunciate dagli esperti già un mese fa. Questa volta però l’orso ha sbranato una pecora e un agnello, ferendo un terzo ovino, di proprietà di Anita Mainardis, che abita l’ultima casa sul retro del caseificio, appena fuori paese. L’animale ha lasciato ampie orme e i resti delle sue vittime, che sono stati documentati dal corpo forestale di Villa Santina, come segno inequivocabile della sua presenza. Nottetempo ha superato la barriera che delimitava il recinto ove si trovava una dozzina di pecore: mentre la maggior parte degli ovini è riuscita a scappare, tre di questi sono rimasti intrappolati in balia dell’animale che li ha utilizzati come pasto. Mentre due pecore sono morte, una terza è rimasta ferita ad una coscia ed è stata curata dai veterinari.<br />
Gli uomini della forestale hanno fatto sapere che l’animale difficilmente attacca l’uomo: casi non sono noti in Carnia, dove l’ultimo orso, prima degli avvistamenti degli ultimi anni, fu abbattuto nel lontano 1921 sull’altopiano di Casera Razzo. Anche per quanto riguarda il danno provocato dall’orso, si deve far riferimento alla normativa della Regione che in questi casi riconosce adeguati risarcimenti a quanti hanno visto le loro proprietà subire attacchi da parte del plantigrado. Dai rilievi effettuati si desume che la bestia, che ha compiuto l’attacco alle pecore l’altra sera, sia lo stesso visto nottetempo un mese or sono: un maschio relativamente giovane, di 3 – 4 anni, del peso di circa un centinaio di chilogrammi che, secondo le abitudini di questi animali, avrebbe trovato nella piana della Valle del Tagliamento, un luogo ideale dove stanziare, anche per l’abbondanza di cibo dovuto a fauna selvatica e a volte anche, come in questo caso, a servizio dell’uomo.