Forgaria: la val d’Arzino contro l’autostrada, ma unita

di Pierluigi Molinaro
sindaco Forgaria nel Friuli

Un’autostrada che dovrebbe tagliare e deturpare una delle zone naturalistiche più affascinanti e importanti del Friuli storico e una comunità che si oppone: una comunità intesa come vallata, la bellissima val d’Arzino, e che come tale deve ritrovare nello spirito sociale che ha caratterizzato tante opposizioni una nuova unità che ci porti a comprendere che non sono le bandiere dell’appartenenza che devono dividerci o farci diventare protagonisti, ma dev’essere la tenacia del presentare ciò che vogliamo realizzare su questo angolo di Friuli che deve portare a quelle valutazioni coscienziose e determinanti nel convincere le istituzioni a potere e a volere trovare delle alternative <br />
Alle volte sembra che tutto questo diventi lo sfogo represso di chi si ritiene all’angolo delle scelte, quando invece questo non è. Il cittadino che propone, l’amministratore che lo incontra, lo fa perché l’animo gli detta quella sensazione o perché il ruolo che gli è stato affidato è quello della responsabilizzazione delle scelte; mi dispiace molto quando vedo che invece queste occasioni diventano dei momenti di scontro, che sono utilizzati solo per evidenziare che uno è arrivato prima dell’altro o per sottolineare le mancanza di uno o dell’altro, così diventa più difficile diventare una voce sola. Possiamo scrivere pagine di pensieri e di soluzioni e troveremo in ognuna di queste una parte sociale pronta a sostenerle, ma se non riusciamo a toglierci i panni dell’acredine, se non capiamo, mentre ridiamo su una critica, che la stessa è rivolta proprio a chi in quel momento deride, non potremmo ottenere risultati degni di un’aspirazione sociale ed economica.
Un’autostrada che passa contro il volere di una vallata è causa del fatto che, sia da una parte sia dall’altra, non si è avuta la forza di correre insieme, ma solamente l’orgoglio di voler dimostrare che uno sa più dell’altro, ma in conclusione poi quali saranno i risultati ottenuti? Solo la soddisfazione di poter dire «è stata fatta l’opera quando al governo del paese c’eri tu», senza accorgersi che forse c’erano tutti, perché quando le decisioni toccano l’interesse pubblico questo non è di chi in quel momento è sul palco, ma i riflessi sono inderogabili per chiunque. Perché il dubbio che mi nasce è che da una parte qualcuno trovi l’appiglio sentimentale per lottare contro un’opera, che veramente distruggerebbe l’habitat naturale della vallata e lo fa quindi con sentimento e con principio, altri invece, forse, lo fanno nella speranza di ottenere l’effetto contrario, per poter dire domani io ho fatto tutto il possibile e tu non sei riuscito a evitarlo.
Oggi dobbiamo essere una comunità che propone; una comunità che deve avere la forza di coinvolgere anche quei territori che marginalmente potrebbero beneficiare di tale opera, ma se queste realtà vengono coinvolte in progettualità turistiche, culturali ed economiche importanti non potrebbero sottrarsi dal camminare al fianco della nostra vallata. Quindi dobbiamo aver la freddezza all’interno di ognuno di noi di capire se questa è una battaglia sui principi, sui valori, sulla tutela di un patrimonio indiscutibile e di enorme valore o se questa è il pretesto per affermare ciò che oramai sta soffocando la nostra socialità: un personalismo latente che se si sviluppa sarà lui stesso a cancellare la nostra vallata e non un’autostrada che passerebbe in un territorio abbandonato dal sentimento.
Oggi si deve ritrovare l’identità di una terra, di una popolazione che deve avere gli stessi diritti di poter decidere coscientemente nella tutela della salute dei propri figli e nella tutela di qualcosa che i nostri padri hanno costruito e noi responsabilmente dobbiamo mantenere e sviluppare. Un territorio va salvaguardato non solo nel momento della minaccia, dev’essere tutelato ogni giorno nell’entusiasmo di costruire, di proporre e di offrire quei principi che lo rendono indiscutibilmente prezioso. E ognuno deve porsi in maniera tale da giungere alla meta, dallo studente al professore, dall’operaio all’artigiano, dal commercialista all’imprenditore agricolo, dal sindaco al turista di un giorno, tutti insieme ognuno dal proprio angolo dobbiamo avere la volontà di giungere a ciò che il tempo ci pone di fronte: una scelta che determinerà il futuro di questa vallata.

 

3 Risposte a “Forgaria: la val d’Arzino contro l’autostrada, ma unita”

  1. Salve,

    non sono al corrente del progetto di cui si parla, dove posso trovare maggiori informazioni?

  2. Al di là del fatto che la relazione in se è "leggermente" di parte e contestabile in diversi punti, voglio vedere dove andranno a trovare i soldi per un'opera del genere. Soprattutto adesso!

    In Italia purtroppo non si fa altro che continuare a investire nel trasporto su gomma, deturpando e cementificando in ogni dove, quando sarebbe opportuno investire in altro.

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