Forni di Sopra: progetto con l’Alta Pusteria per entrare nel grande circuito Dolomiti Nordic Ski

di Gino Grillo

Nel giorno in cui un altro carnico (Alessandro Pittin) entra nella storia dello sci nordico, Forni di Sopra ufficializza l’entrata nel circuito Dolomiti Nordic Ski, il circuito che annovera altre 11 stazioni sciistiche delle Dolomiti. La presentazione del progetto, finanziato dall’Europa con un progetto Interreg, è stata effettuata ieri nella sala del Parco naturale delle Dolomiti friulane, dal sindaco del paese Fabio Colombo e dal presidente del sodalizio sciistico Alfred Prenn del Consorzio turistico Alta Pusteria, capofila del progetto. L’idea è quella di collegare tutte le località dolomitiche con piste da sci di fondo con un unico skipass, dando la possibilità agli sciatori di spostarsi agevolmente, con mezzi pubblici, da un centro all’altro. L’area, particolarmente apprezzata dagli amanti dello sci nordico per la bellezza dei panorami, per gli aspetti tecnici delle piste e per la voglia di mantenersi in forma, rappresenta il carosello da sci da fondo più grande d’Europa con i suoi 1.300 chilometri di piste, servite da un unico skipass e la garanzia di innevamento artificiale per allestire almeno una pista di 2 chilometri per ogni località, a partire dal 23 dicembre di ogni anno. Il progetto prevede pure la creazione di una rete alberghiera che si specializzi ad ospitare gli sciatori che potranno effettuare delle traversate che in una settimana porti a visitare tutti gli attuali 12 siti aderenti all’iniziativa: Alta Badia, Valle Anterselva, Val Casies-Monguelfo-Tesido, Alta Pusteria, Osttirol, Comelico Sappada, Cortina d’Ampezzo, Auronzo-Misurina-Lorenzago, Valli di Tures e Aurina, Alpe di Siusi-Val Gardena, Pelmo ski Civetta e Forni di Sopra. Le località procederanno con un unico marketing e una unica programmazione, che vede dotare tutte le località di webcam che indicano in tempo reale temperatura e innevamento di ogni singola realtà. Particolare attenzione viene posta alla sostenibilità della pratica dello sci di fondo, proponendo lezioni nelle scuole e stabilendo un decalogo per diffondere una corretta pratica di questa disciplina, sia dal punto di vista della sicurezza che ambientale. Fra i vari interventi si è focalizzato come questo tipo di sci, assieme allo sci alpinismo, che attira sempre più persone possa rappresentare una valida alternativa turistica ed economica in questi momenti di crisi congiunturale mondiale, visti pure i costi minimi che questa pratica, rispetto allo sci alpino, comporta. Il prezzo di un giornaliero infatti è di soli 5 euro, che salgono 20 – 25 (locale e su tutto il comprensorio) per il settimanale e a 50-70 euro per lo stagionale. A Forni di Sopra i chilometri di piste sono 17, dei quali due illuminati e dotati di cannoni per l’innevamento artificiale.