Forni di Sopra: una nuvola bianca invade la valle, colpa della biomassa sita in Agri

di Gino Grillo.

Il centro dolomitico si è alzato ieri mattina all’insegna di una giornata limpida, con il sole splendente sulla vallata sin da mattina. A fare da guastafeste una nebbia che attanagliava la valle. Scambiata dapprima per un fatto naturale, la foschia ben presto si è scoperto avere una origine derivata dall’attività umana. A creare queste “nuvole” era la centrale a biomassa sita in Agri non distante dalla zona cimiteriale. Grosse sbuffate di fumo si alzavano dal camino dell’opificio dove si genera acqua calda a servizio di alcuni fabbricati pubblici, molti dei quali ieri tra l’altro, vista la giornata festiva, inutilizzati. Dopo aver stanziato per qualche minuto sopra la struttura, il fumo, complice la leggera brezza che si alzava, ha invaso la vallata ha risalito la Val di Suola che porta al parco naturale delle Dolomiti friulane, poi verso sud-sud est nella frazione di Andrazza, quindi il Villaggio Tintai e Cella, per risalire il corso del fiume Tagliamento dove si trovano a poche centinaia di metri i campi da sci del fondovalle di Davòst. Anche il capoluogo Vico è stato invaso da questa nube di smog, uno “tsunami” alto decine di metri che ha “inghiottito” le case e le piazze prima di disperdersi alzandosi sulle pendici dei versanti che portano alle malghe e al Varmòst. Vapori acquei che ai nasi più sopraffini odoravano anche di leggera fuliggine. La gente è apparsa più sorpresa che allarmata. «Ci sarà qualcuno che controlla anche queste fuoriuscite?» ci si chiedeva in paese. Ma non sono mancate le preoccupazioni: quanto dannoso può esser questo inquinamento? «Si tratta solo di inquinamento visivo, dovuto al vapore acqueo, o assieme a quello c’è qualcos’altro?». La centrale a biomasse è stata inaugurata nel 2008 e per farla funzionare utilizza la filiera del legno. Forse è l’utilizzo di cippato derivante da legna troppo verde a causare questi disguidi. L’utilizzo dell’impianto a biomasse, si sa, può esser utile all’ambiente, rispetto all’utilizzo di petrolio e derivati per produrre acqua calda. D’altronde diverse famiglie utilizzano il riscaldamento a legna, specie in questi periodi di crisi economica. In paese ci si interroga, alla base di questi episodi che si ripresentano di tanto in tanto, dell’impatto di questo complesso che nell’inverno 2008/2009 ha visto la produzione di un milione di kwh con una diminuzione di 4 mila tonnellate di emissione in atmosfera di CO2. Forse sarebbe il caso che Arpa, Comune e Ass3 tranquillizzassero la popolazione pubblicando i dati relativi alla salubrità dell’aria e dell’acqua circostante la centrale.

Una risposta a “Forni di Sopra: una nuvola bianca invade la valle, colpa della biomassa sita in Agri”

  1. aggiornamento del 18/12/2012

    Fumo dalla centrale a biomasse che ha coperto il paese? Secondo il Comune di Forni di Sopra era soltanto nebbia. Si è dichiarato sorpreso il Comune dolomitico dell’articolo uscito sul nostro giornale ieri. E proprio dall’amministrazione comunale arriva una spiegazione tecnica del fenomeno verificatosi domenica mattina. Un fenomeno meteorologico e non causato dalla centrale a biomasse. «Si è trattato di un’inversione termica, molto comune in inverno durante le fasi alto-pressorie, con geo-potenziali alti. Di notte le pianure si raffreddano velocemente, l’aria calda tende a salire di qualche decina o centinaio di metri (perché più leggera), ma rimane in pratica bloccata in quota, dall’azione dell’alta pressione che preme verso il basso». E la foto del fumo che copioso fuoriusciva dalla centrale? Niente di pericoloso e altra cosa rispetto alla nebbia secondo il Comune.

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