Forni di Sotto: il comune studia una centralina idroelettrica sul Tagliamento

 Il consiglio comunale di Forni di Sotto incontra il Cosint e progetta una centralina idroelettrica sul Tagliamento. Paolo Cucchiaro, presidente del Consorzio industriale di Tolmezzo, assieme al direttore Giovanni Battista Somma, è stato invitato dal sindaco Marco Lenna a una riunione del consiglio comunale per dibattere sull’opportunità di costruire una centrale idroelettrica sull’asta del fiume Tagliamento. Il Cosint, dopo l’esperienza maturata con la centrale idroelettrica di Resia, intende continuare a dar corso a nuove esperienze in campo energetico dando risposte a quelle amministrazioni comunali che ne fanno richiesta. Un espediente considerato positivo per fare cassa, come ha spiegato Cucchiaro, alla sua prima uscita sul territorio in qualità di presidente, che ha avuto esperienze in tal senso quando occupava il seggio di assessore ai lavori pubblici del comune di Tolmezzo con l’amministrazione Cuzzi. «Conosco il problema del calo delle risorse cui vanno incontro le amministrazioni comunali, specialmente a seguito della diminuzione dei trasferimenti statali e regionali all’erario comunale». Dal canto suo Marco Lenna già in campagna elettorale aveva posto come punto qualificante del suo programma il reperimento di risorse proprie per la gestione dell’amministrazione pubblica. <br />
«Gli sforzi del Cosint – ha proseguito Cucchiaro – verso quelle amministrazioni che ci chiederanno lo know how, per quelle che già possiedono centrali e altri tipi di intervento per le capacità che il Cosint ha nel settore energetico, saranno tesi ad assecondare pienamente tali richieste». Un primo contatto che porterà, dopo il necessario iter burocratico dei due enti, a uno studio di fattibilità per la costruzione, eventuale, di una centrale idroelettrica, in un sito che comporti il minimo impatto ambientale e un ritorno economico soddisfacente. La collaborazione con il Consorzio industriale di Tolmezzo, ha sintetizzato il sindaco Lenna, permetterà, sulla falsa riga di quanto accade già a Resia, di poter sfruttare una «risorsa propria, le acque del Tagliamento, con il massimo rispetto per l’eco compatibilità, in quanto la centrale non dovrà togliere i flussi vitali per la flora e la fauna del corso d’acqua regionale». Un problema questo molto pregnante per i due enti partner, che vede il Consorzio garantire il deflusso delle acqua a un livello che è quattro volte maggiore rispetto a quanto «prevede una legislazione nazionale, già particolarmente rigida». L’impianto, fra progettazione, autorizzazioni, costruzione e messa in attività, ha spiegato il direttore Somma, dovrebbe, qualora si trovi l’accordo, entrare in funzione nell’arco di tre anni, «garantendo, come già avviene con il comune di Resia, un introito nelle casse comunali di Forni di Sotto, pari a oltre il 50% di quanto prodotto».