Friuli: 13/09/2011 passa in commissione a maggioranza il disegno di legge sulle “Unioni dei Comuni montani”


 

La V Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Roberto Marin (Pdl), presente l'assessore Garlatti, ha approvato a maggioranza il disegno di legge sulle Unioni dei Comuni montani, con i voti favorevoli di Pdl, LN e UDC; astenuta Idv; contrari PD e SA. Per l'Aula, saranno relatori di maggioranza Pedicini (Pdl), Picco (LN) e Salvador (UDC); relatori di minoranza Agnola (Idv), Kocijancic (SA) e Iacop (PD).

Diverse ovviamente le valutazioni dei vari esponenti dei partiti riguardo all'approvazione:

l'assessore regionale alla Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle riforme, Andrea Garlatti, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Con il disegno di legge oggi approvato in V Commissione da PdL, Lega Nord e UDC si è dato un segnale forte e chiaro della volontà di rinnovamento  di semplificazione, di sburocratizzazione che guida le scelte del Governo della Regione". "Una riforma istituzionale vera, che va nella direzione indicata dal presidente Tondo, destinata a migliorare l'offerta dei servizi ai cittadini ed alle imprese del territorio montano, a ridurre gli oneri di funzionamento degli apparati pubblici ed a promuovere forme di aggregazione sovraccomunale, valorizzando il ruolo essenziale di presidio delle comunità svolto dai Comuni".<br />
"Si volta pagina in montagna ed il nuovo modello adottato è pronto per essere esteso anche nel resto del Friuli Venezia Giulia con la costituzione di Unioni di Comuni e possibili fusioni, a tutto vantaggio della riduzione dei costi degli apparati e della più efficiente e razionale gestione dei servizi", sottolinea l'assessore Garlatti.
"E' stato fatto un importante lavoro di approfondimento e di confronto da parte di tutti i componenti della Commissione e sicuramente il testo presentato dalla Giunta ne esce rafforzato. Un grazie particolare ai consiglieri della maggioranza ed anche a quelli del Gruppo dei 'Cittadini' per l'astensione che, comunque, apprezza il disegno riformatore portato avanti".

L'Italia dei Valori si è astenuta sul disegno di legge sulla razionalizzazione e semplificazione dell'ordinamento locale nel territorio montano e sulla istituzione delle Unioni dei comuni montani. "L'impostazione del disegno di legge e lo strumento dell'Unione dei Comuni montani – ha spiegato il consigliere Enio Agnola – così come è stato proposto dalla Giunta regionale non ci soddisfa per diversi aspetti, in particolare quelli legati alla delimintazione territoriale e al trasferimento di alcune funzioni. Guardiamo invece con interesse, e infatti abbiamo votato a favore, all'emendamento che attiva il Piano dei Comuni di vallata, che corrisponde a una delle condizioni che avevamo posto sul tavolo di approfondimento, e la cui approvazione origina il nostro atteggiamento di astensione". "Abbiamo assunto in Commissione una posizione autonoma dal resto del centrosinistra – continua Agnola – in quanto abbiamo inteso aprire un credito nei confronti della maggioranza regionale, perché abbiamo intravisto nel percorso di questa norma l'inizio di una volontà di ammodernamento del sistema degli enti locali, a partire dai territori montani, che dovrà essere trasferito al resto del territorio regionale. Attendiamo i prossimi passi della maggioranza regionale sul terreno della difesa della specialità e sul percorso federalista per verificare se il modello di semplificazione istituzionale, che per noi corrisponde a quello di trasparenza nei confronti dei cittadini, troverà conferme". "Avviare un processo di semplificazione istituzionale – conclude il dipietrista – prevedendo un preciso percorso per la fusione dei piccoli Comuni di montagna (i cosiddetti Comuni di vallata), è in sintonia con la battaglia che l'Italia dei Valori sta facendo in tutta Italia e anche in questa regione raccogliendo le firme per l'abolizione delle Province".

Il PD ha espresso la sua contrarietà al disegno di legge sulla riforma dell'ordinamento locale in territorio montano, in quanto le norme licenziate dalla V Commissione penalizzano i territori della montagna, imponendo una forma organizzativa: l'Unione dei comuni, che non viene estesa a tutto il territorio regionale. Ad affermarlo sono i consiglieri regionali Franco Iacop, Enzo Marsilio e Sandro Della Mea sostenendo che il testo approvato dalla maggioranza di centrodestra crea solo incertezze applicative, sovrapposizioni dei ruoli e confusione nell'esercizio delle funzioni e nella gestione dei servizi. In sostanza non viene attuata alcuna semplificazione considerato che dalle attuali quattro Comunità montane si passa a nove nuovi enti intermedi, producendo aumento dei costi, delle strutture burocratiche e dei centri decisionali. Con ciò – aggiungono – va messo in conto anche il mancato superamento del commissariamento delle Comunità montane e quindi non si restituisce ai territori il governo dei processi decisionali e dei modelli di sviluppo della montagna. Non si è voluto tener conto – affermano i consiglieri del PD – della posizione di apertura a un confronto costruttivo, però puntuale sugli argomenti che riguardano, oltre alla conclusione della negativa fase commissariale, la definizione dei compiti tra i comuni e le unioni dei comuni montani; la ridefinizione degli ambiti di montanità per concentrare al meglio le risorse a sostegno delle politiche di sviluppo della montagna regionale; la partecipazione dei comuni alla gestione delle forme associate che la legge intende attivare in sostituzione della comunità montane. Il non voler ridare il governo della montagna ai territori, alle comunità locali, da parte della Giunta Tondo e della sua maggioranza – concludono Iacop, Marsilio e Della Mea – compromette di certo gli obiettivi che la Regione dovrebbe darsi riguardo la semplificazione nell'ordinamento delle autonomie locali, la riduzione dei costi della politica, l'istituzione di una rappresentanza più prossima alle comunità periferiche, la chiarezza e la migliore efficacia nell'esercizio delle funzioni.

Una risposta a “Friuli: 13/09/2011 passa in commissione a maggioranza il disegno di legge sulle “Unioni dei Comuni montani””

  1. aggiornamento del 14/09/2011

    Via libera al disegno di legge per cancellare le Comunità montane e istituire le unioni di Comuni e i Comuni di vallata. Il centro-destra ha dunque stretto l’accordo annunciato e il ddl andrà in Aula a fine mese. Ad approvare la proposta, ideata dall’assessore Andrea Garlatti e poi corretta dal centro-destra, è stata la V Commissione, presieduta da Roberto Marin (Pdl). I voti favorevoli sono arrivati da Pdl, Lega e Udc; contrari Pd e Sa e astenuta Idv. La cancellazione delle Comunità montane arriverà con la data di costituzione delle Unioni montane. Entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge saranno nominati i nuovi commissari straordinari che dovranno adottare gli atti necessari ai passaggi successivi e che decadranno il giorno della costituzione delle Unioni montane. Per il Pd è stato Franco Iacop a motivare il no. Sottolineando i limiti applicativi del testo, la poca chiarezza nelle previsioni, il fatto che non si inserisce in un quadro organico di riforma. «Il non voler ridare il governo della montagna ai territori, alle comunità locali, da parte della giunta e del centro-destra – ha detto Iacop – compromette di certo gli obiettivi che la Regione dovrebbe darsi riguardo la semplificazione nell’ordinamento delle autonomie locali, la riduzione dei costi della politica, l’istituzione di una rappresentanza più prossima alle comunità periferiche, la chiarezza e la migliore efficacia nell’esercizio delle funzioni». Enio Agnola (idv), invece, ha evidenziato la posizione federalista del suo gruppo e ha dato parere favorevole ai Comuni di vallata. «Abbiamo assunto una posizione autonoma dal resto del centro-sinistra per aprire un credito nei confronti della maggioranza regionale perché – ha aggiunto Agnola – abbiamo intravisto nel percorso di questa norma l’inizio di una volontà di ammodernamento del sistema degli enti locali a partire dai territori montani, che dovrà essere trasferito al resto del territorio regionale. Attendiamo i prossimi passi della maggioranza di centro-destra sul terreno della difesa della specialità e sul percorso federalista per verificare se il modello di semplificazione istituzionale troverà conferme». Soddisfatto Garlatti. «Con l’approvazione di Pdl, Lega e Udc al disegno di legge è stato dato un segnale forte e chiaro della volontà di rinnovamento, di semplificazione, di sburocratizzazione che guida le scelte del governo della Regione. Una riforma istituzionale vera – ha spiegato Garlatti –, che va nella direzione indicata dal governatore Tondo, destinata a migliorare l’offerta dei servizi ai cittadini e alle imprese del territorio montano, a ridurre gli oneri di funzionamento degli apparati pubblici ed a promuovere forme di aggregazione sovraccomunale, valorizzando il ruolo essenziale di presidio delle comunità svolto dai Comuni». Per l’assessore, insomma, si volta pagina. «Accade in Montagna, ma il nuovo modello adottato è pronto per essere esteso anche nel resto del Friuli Venezia Giulia con la costituzione di Unioni di Comuni e possibili fusioni, a tutto vantaggio della riduzione dei costi degli apparati e della più efficiente e razionale gestione dei servizi. È stato fatto un importante lavoro di approfondimento e di confronto da parte di tutti i componenti della Commissione e sicuramente il testo presentato dalla giunta ne esce rafforzato», ha concluso Garlatti. Un necessario, per i consiglieri, approfondimento tecnico ha invece fatto slittare al 21 settembre il parere che la IV Commissione, presieduta da Alessandro Colautti (Pdl), dovrà dare sul regolamento di attuazione del Codice regionale dell’edilizia. Presente l’assessore Riccardo Riccardi, la Commissione ha deciso di analizzare meglio la norma di applicazione da parte dei Comuni degli oneri riguardanti urbanizzazione e costruzione.

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