Friuli: 40 mila malati di diabete nel Fvg


di Renato Schinko

Il numero dei diabetici è in crescita in Friuli Venezia Giulia e la percentuale di persone affette dalla malattia ha superato le stime di qualche anno fa. Sono oltre 40 mila, infatti, in regione, e cioè il 6% della popolazione, dato raddoppiato nell’ultimo quinquennio. Il trend, a livello nazionale, è pressoché identico: nel nostro Paese sono tre milioni gli adulti affetti dalla patologia. Il costo per ogni cittadino che ne soffre è di 2.600 euro l’anno. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, inoltre, entro il 2030 il diabete sarà la quarta causa principale di morte in Europa. Dati così allarmanti sono emersi ieri mattina, durante un convegno tenutosi nella sede della Fondazione Crup, in via Manin, organizzato in occasione della Giornata mondiale del diabete, giunta ormai all’undicesima edizione e promossa dall’Associazione friulana famiglie diabetici. Presente all’incontro il dottor Franco Grimaldi, direttore della Soc di Endocrinologia e malattie del metabolismo dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Udine, che ha indicato «nella prevenzione l’arma più efficace per combattere la patologia», perché – ha aggiunto – «il problema è che molte persone non sanno di avere il diabete e per tale motivo è necessario che, soprattutto oltre i 40 anni, gli adulti si sottopongano a un test per determinare la glicemia». E ancora: «Le persone più a rischio sono quelle obese, che non adottano uno stile di vita sano e che evitano l’attività fisica fondamentale per limitare i rischi». Rischi, ha spiegato Grimaldi, «che si concretizzano in malattie cardiovascolari, renali, cecità e amputazione». Infatti, i dati parlano chiaro: il 10% delle persone con diabete soffre di cardiopatia ischemica, il 32% di neuropatia e il 34% di retinopatia. Inoltre, due terzi della persone con diabete di tipo 1 (quello che colpisce i giovani rendendoli insulina dipendenti) e oltre la metà di quelle con diabete di tipo 2 non presenta un adeguato controllo metabolico. Comunque ci sono anche cure efficaci: gran parte dei casi di diabete di tipo 2, infatti, può essere prevenuta da un cambiamento di stile di vita, adottando una dieta sana, assumendo una limitata quantità di grassi e praticando almeno 30 minuti di moderato esercizio fisico al giorno. Ma serve maggiore consapevolezza sui gravi rischi e proprio a diffondere la pericolosità del problema serve la Giornata mondiale del diabete. Al convegno ha partecipato anche il sindaco Furio Honsell, che ha portato i saluti dell’amministrazione, «sempre vicina alla persone deboli» ha detto il primo cittadino. Poi la parola è passata ai relatori, i dottori Maria Antonietta Pellegrini, Laura Tonutti e Claudio Taboga, che, rispettivamente, hanno parlato di prevenzione, di autocontrollo come strumento di terapia del diabete e del ruolo della medicina alternativa per il trattamento della patologia.