Friuli: assegnati i “Mus d’àur” 2010

di Silvano Bertossi

Ci sono premi altisonanti, ce ne sono altri, invece, più discreti. È quest’ultimo il caso del Mus d'àur, inserito ogni anno nel calendario di Avostanis, attribuito a chi lavora dietro le quinte, a chi si dedica agli altri, a chi mette a disposizione risorse e capacità non certamente per trarne profitti. A pensarci bene il Mus d'àur, istituito dai Colonos di Villacaccia, è un premio alternativo. «Il che non guasta – puntualizza Guido Sut, che coordina da tredici anni le scelte dei candidati – in un mondo che tende ad appiattire coscienze, conoscenze, saperi, comportamenti, stili di vita  Tenta di produrre e di portare nelle nostre vite ricchezze nascoste, umili, ma preziosi per una comunità». All'insegna del Nuje di masse, i designati per ricevere il Mus d'àur 2010 sono Rita Bertossi di Udine, Mauro Caldana di Cordenons e Giovanni Donada di Ovaro.<br />Rita Bertossi da vent'anni si occupa di volontariato sociale e culturale. Nel 1992 è socia fondatrice dell'Università della LiberEtà e coordinatrice della “Banca del tempo” della LiberEtà, dal 1992 al 1996 componente della Commissione Pari Opportunità del Provveditorato agli studi di Udine. In collaborazione con l'avvocato Piero Zanfagnini ha predisposto la proposta di legge regionale sull'eliminazione del limite d'età nei concorsi pubblici per favorire l'inserimento delle donne del mondo del lavoro. Ha attivato lo “Sportello donna” nel comune di Pasian di Prato e, dal 1997, è titolare della rubrica Noi consumatori sul Messaggero Veneto.
Mauro Caldana di professione è infermiere, ma da trent'anni segue l'ornitologia inserito nelle ricerca sul campo a fianco di professionisti. Dal 1989 al 2006 ha gestito, nella sua abitazione, un centro di recupero provinciale per l'avifauna selvatica ferita. Nei primi anni Novanta contribuisce alla nascita, e poi alla gestione, dell'Area avifaunistica di Andreis nel Parco naturale Dolomiti friulane. Ha scoperto numerosi reperti paleontologici di orme fossili di dinosauro divenute oggetto di studio approfondito da parte di specialisti del settore. È autore del libro I Magredi raccontati ai bambini, edito nel 2009 dalla Biblioteca dell'Immagine di Pordenone.
Giovanni Donada porta avanti l'antico mulino, attivo dal 1700, a Baûs, piccola borgata tra Ovaro e Comeglians. Tradizione di famiglia, di storia e di cultura, quella dei Donada, che hanno suggerito a Giovanni di lasciare, dopo diciotto anni, il lavoro di bancario per seguire l'attività del mulino, aiutatando il padre che non è più un giovanotto, anche se porta bene i suoi 77 anni. «Ho incontrato – confessa – lo scetticismo di alcuni, l'ammirazione di tanti, gli auguri di tutti, i preziosi consigli di papà e il sostegno di mio fratello Mario».
Il momento clou serata, l’altro ieri all’Auditorium di Lestizza, è, come sempre, quello in cui i premiati danno testimonianza, con semplicità e con ritrosia, del loro impegno sociale e delle loro scelte di vita. Serata fatta su misura per lo stile del riconoscimento, condotta da Angela Felice che ha scelto, come legame all'asino, il libro Pinocchio, uno dei più belli, secondo la presentatrice, della letteratura italiana. «È scritto in un un italiano esemplare – dice la Felice – e l'asino è indicato con il termine toscano ciuchino, che è bellissimo. È un libro pieno di animali e l'asino è trattato con con sensibilità e con rispetto». Su misura anche l'accompagnamento musicale del complesso Sakeburake, gruppo di strada costituitosi quindici anni fa con componenti di Udine e dintorni, diretto dal maestro Erasmo proveniente da Rotterdam, un burattino animato con maestria dalla cilena Sandra Cisterna.
C'è ora attesa per la chiusura di Avostanis, con la serata, in programma domani alle 20.30 (se piove all'Auditorium di Lestizza), dal titolo In onôr di Pierluigi Cappello, vincitore del Premio Viareggio-Repaci, sezione poesia, assegnatogli lo scorso 26 agosto per la raccolta, edita da Crocetti, Mandate a dire all’imperatore.