Friuli: con la manovra del Governo, Famiglie Friulane tra le più “tartassate” d’Italia

Sarà perchè da noi le tasse si pagano, sarà perchè comunque le capacità qui vengono premiate e quindi il reddito da lavoratore dipendendente è a volte più alto che nel resto d'italia, sarà perchè pagano i soliti noti che non evadono nulla, ma  le famiglie del  Friuli Venezia Giulia saranno le più colpite, dopo quelle del Trentino Alto Adige, dalla manovra Tremonti e dal nuovo "contributo di solidarietà". Lodice la Cgia di Mestre.

Le famiglie del Friuli Venezia Giulia saranno le più colpite in Italia – dopo quelle del Trentino Alto Adige –, dalla manovra fiscale. I 20 miliardi di tagli alle agevolazioni fiscali, l’introduzione del ticket e il blocco della rivalutazione delle pensioni elevate costeranno 300 euro pro-capite ai cittadini della nostra regione. Le famiglie subiranno una stangata stimabile tra i mille 500 e i 2mila euro. La valutazione è dell’ufficio studi della Cgia, l’associazione artigiani e piccole imprese di Mestre, che ha effettuato una simulazione per quantificare gli effetti fiscali della manovra correttiva oggi in Senato. Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, l’impatto della manovra sarà particolarmente duro per i cittadini del Friuli Vg perchè hanno una produttività notevole, guadagnano discretamente e sono abbastanza ricchi dunque maggiormente colpiti dalle nuove misure. Esempio ne è il contributo di solidarietà – pari al 5% della parte di reddito oltre i 90mila euro –: la Cgia stima che a doverlo versare in Fvg saranno tra i 9 e i 10 mila contribuenti. Più in generale, a fronte di poco meno di 500.000 soggetti Irpef che dichiarano un reddito superiore ai 90.000 euro, il 61,71% risiede al Nord, il 22,72% al Centro e il 15,57% al Sud. La Regione che presenta il numero assoluto più elevato di «super-ricchi» è la Lombardia, con 132.316 persone fisiche che dichiarano più di 90.000 euro. Segue il Lazio (64.077 contribuenti), l’Emilia Romagna (46.755) e, appena fuori dal podio, il Veneto (46.372). Le realtà territoriali che, invece, presentano un basso numero di soggetti Irpef interessati dal «contributo di solidarietà« sono la Basilicata (1.904 contribuenti), il Molise (1.287) e la Valle d’Aosta (1.178). «Quando la casa brucia – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – bisogna intervenire con qualsiasi mezzo per spegnere l’incendio. In linea teorica, quindi, è giusto che in questa situazione drammatica ai contribuenti più ricchi si chieda uno sforzo fiscale maggiore. Tuttavia, con questa misura sono colpite le persone fisiche già conosciute al fisco e che già oggi versano allo Stato una pressione fiscale reale ben superiore al 50%. Mentre chi è completamente sconosciuto al fisco ancora una volta la fa franca, in barba a qualsiasi principio di equità e giustizia sociale«. Stando ai dati presenti nella relazione tecnica allegata alla Manovra correttiva di Ferragosto, il gettito complessivo del «contributo di solidarietà» relativo al triennio 2011-2013, dovrebbe aggirarsi sui 3,8 miliardi di euro.

Una risposta a “Friuli: con la manovra del Governo, Famiglie Friulane tra le più “tartassate” d’Italia”

  1. aggiornamento del 17/08/2011

    di Maurizio Cescon Eccolo il conto del governo: 3.275 euro in media per ogni contribuente udinese che dichiara al fisco oltre 90 mila euro l’anno. Questa è la cifra (se la calcoliamo con le vecchie lire sono oltre 6 milioni) che 1.475 persone residenti in città (24 ogni mille) saranno chiamate (o meglio obbligate) a versare alle casse dell’erario, con una rateizzazione mensile se si tratta di dipendenti pubblici o privati, oppure pensionati. Il dato si desume da un’indagine statistica pubblicata dal quotidiano economico Il Sole-24 ore e basata su dati delle Finanze, che prende in considerazione tutte e 108 le province italiane. Udine si piazza al 37esimo posto per quanto riguarda l’entità del prelievo pro capite per il primo anno (l’esborso per il secondo e il terzo anno è inferiore in quanto si deve tenere conto della deducibilità pagata nel primo anno, ndr) ed è la prima provincia in Friuli Venezia Giulia. Il gettito supplementare previsto dai funzionari del ministero dell’Economia è di 4,8 milioni di euro, sempre solo considerando il capoluogo con i suoi 100 mila abitanti scarsi. Trieste segue al 45esimo posto con 3.141 euro di media di prelievo pro capite, ma la platea di contribuenti (2.025) è più ampia rispetto a quella degli udinesi il che consente un gettito complessivo di 6,4 milioni di euro. Cifre più piccole dalle altre città capoluogo. Pordenone è al 53esimo posto nella graduatoria con 2.952 euro di prelievo pro capite, ma i contribuenti benestanti sono appena 692 (almeno quelli che nel 730 dichiarano più di 90 mila euro) per un gettito complessivo di 2 milioni tondi tondi. Gorizia, buona ultima in regione, è all’83esimo posto: 2.481 gli euro di prelievo pro capite, ma interessati sono solamente 269 “fortunati” che porteranno alle casse dello Stato 700 mila euro in più. Se ampliamo l’orizzonte e diamo un’occhiata al resto d’Italia, vediamo che in testa a questa particolare classifica dei tassati (i contribuenti ne avrebbero fatto volentieri a meno) c’è Milano, la capitale finanziaria ed economica. Ogni cittadino milanese con oltre 90 mila euro di reddito (sono in tutto 38.440) pagherà in più in media 6.598 euro, per un gettito complessivo di 253,6 milioni di euro. Al secondo posto c’è Bergamo con 5.053 euro di salasso per 2.906 contribuenti, al terzo (un po’ a sorpresa) Carrara con 4.659 euro di media ma solo 440 super contribuenti. Seguono Como, Brescia, Varese. Roma è al settimo posto con 4.423 euro di media, ma ha la platea di contribuenti più vasta, vale a dire 47.304 cittadini, che frutta allo Stato 209,2 milioni di euro. Nelle prime 10 posizioni, infine, Treviso, Bologna e Vicenza, tutte con un contributo di solidarietà che in media supera i 4 mila euro. E veniamo a chi darà di meno. Urbino è all’ultimo posto: 1.648 euro di salasso aggiuntivo e solo 103 cittadini interessati, per un gettito di appena 200 mila euro. Un gradino sopra c’è Trapani (107 posto) con 1.746 euro di media, 222 contribuenti e 400 mila euro. Cifre complessive di incasso per lo Stato inferiori al milione di euro anche a Nuoro, Vibo Valentia, Viterbo, Oristano, Rieti, Caltanissetta, L’Aquila, Isernia, Matera, Barletta, Teramo, dove al super prelievo sono interessati in pochi. Insomma si pone sempre il solito dilemma: il benessere, in tante città non è arrivato, oppure pesa l’incognita del sommerso?

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