Friuli: deceduta Bruna Maieron madre del poeta Pierluigi Cappello

madre di Pierluigi Cappello

di Fabiana Dallavalle

Da ieri Pierluigi Cappello, il poeta in favore del quale un vasto movimento d’opinione chiede i benefici della legge Bacchelli, è più solo. Sua madre, Bruna Maieron, lo ha lasciato. In questi giorni, attorno a Pierluigi, gli amici più intimi avevano alzato una cortina di protezione, tutti lo sapevano accanto a lei, ricoverata all’ospedale di Tolmezzo, e avevano scelto di stargli vicino in silenzio. Ieri mattina la signora, 71 anni, nativa di Chiusaforte, ha ceduto al male che l’affliggeva, prima di quanto si potesse prevedere, costantemente assistita dai figli, Pierluigi e Stefano, che le daranno l’addio martedì, alle 14.30, proprio a Chiusaforte, il paese delle memorie famigliari. Un legame intenso, quello tra il poeta vincitore del Viareggio-Rèpaci e la madre. Soltanto alcuni mesi fa, a Tarcento, durante la presentazione di Rondeau, Pierluigi confessava di ricorrere a lei ogni volta gli affacciasse un dubbio sulla parola da usare e non è difficile immaginare quanta fierezza e quanto orgoglio dovesse provare quella donna minuta quando accompagnava suo figlio a qualche incontro. L’ultima volta erano stati insieme a Tricesimo, in una serata interamente dedicata al poeta, lei e lui vicini, Pierluigi parlava con chi gli si avvicinava per complimentarsi per poi ritornare a lei con lo sguardo, quasi a proteggerla e a riceverne a sua volta sostegno. E poi la vita, qualche mese fa, subito dopo la scoperta della malattia, aveva scelto per entrambi, riunendoli sotto lo stesso tetto. Il poeta aveva dovuto lasciare la propria casa. Una decisione dolorosa, che però apriva a una nuova vicinanza di sentimenti. «Mia madre era una donna di forte volontà, più volte levigata dal dolore della vita», dice Pierluigi, con la sobrietà espressiva che sempre lo connota. A lui la signora Bruna lascia da ieri in eredità la forza dei fragili, e il suono delle parole di casa. Perché così fanno le madri. Lasciano tracce ai propri figli affinché, se necessario, essi ne ritrovino sempre l’amorosa presenza.