Friuli: Depardieu produrrà vino in Friuli

L’attore francese Gerard Depardieu, grande estimatore della cucina e dei vini italiani, intende produrre vino in Friuli Venezia Giulia e rivela di avere gia’ un progetto con il famoso enologo francese Michel Rolland. Depardieu, oggi testimonial d’eccezione per la regione Friuli Venezia Giulia al Vinitaly , ha una predilezione per l’Italia, in particolare per la Sicilia, dove a Pantelleria gia’ produce dell’ottimo passito, e ora che ha conosciuto il Friuli e il vino Friulano, accarezza l’idea di un vigneto.

"Questa terra, questa regione, il Friuli e’ un capolavoro" afferma entusiasta Depardieu mentre degusta i bianchi del Friuli. "Nelle campagne di Udine, Trieste, San Daniele i contadini lavorano la terra con rispetto senza farsi condizionare dalla tecnologia. E poi il vostro Chardonnay – dice rivolto al vice presidente del Friuli Luca Ciriani – e’ piu’ elegante degli altri, e’ diverso". Sorridente e cordiale, Gerard Depardieu, da intenditore quale e’ spiega che "per ottenere un buon vino c’e’ bisogno di un terreno non troppo ricco ma povero perche’ le radici devono cercare l’acqua, e anzi piu’ e’ povero e meglio e’. Una caratteristica della terra friulana".

4 Risposte a “Friuli: Depardieu produrrà vino in Friuli”

  1. Quanti denari gli hanno dato e gli daranno per dire questo?

  2. aggiornamento del 11/04/2010

    Gerard Depardieu sogna «un piccolo vigneto in Friuli, così, con due o tre amici», una sorta di “buen retiro” in un angolo di quella Italia che per lui è «un paese dei miracoli, dove c’è il peggio e il meglio del mondo».
    «Io – dice al Vinitaly, a Verona, nello stand del Friuli Venezia Giulia, mentre continua a esaltare il prosciutto di San Daniele e il frico, un formaggio friulano fritto che ha appena scoperto – sono interessato al meglio: il peggio lo lascio perdere». E nell’indicare le cose migliori dell’Italia, Depardieu non esita un istante. «Gli italiani – spiega – la gente. Come la gente si preoccupa degli altri, della terra, come rispetta la natura». Sul peggio tentenna un istante, poi è lapidario. «Tutto quello che hanno distrutto», risponde e torna al suo «piccolo vigneto in Friuli». Quando? «È un progetto. Vedremo. Mi piacerebbe».
    L’attore francese, produttore di grandi vini nella sua Francia e conosciuto in tutto il mondo come raffinato gourmet, coltiva già un vigneto sull’isola di Pantelleria, a Monastero, dove produce Zibibbo e Passito. «Un vino per essere grande ha bisogno di una terra povera – spiega – le radici devono cercare la vita, con forza nel profondo della terra. E poi ci vuole passione, il coraggio di aspettare la vendemmia. È un appuntamento con te stesso, una magia».
    Per Depardieu, «è questa l’energia che c’è in Friuli e nella sua gente, un “miracolo d’Italia”, una piccola grande regione: piccola per le dimensioni – racconta accerchiato dai giornalisti nello stand realizzato dalla Turismo Fvg – grande per gli uomini che la abitano e i prodotti che offre, come il legno che la regione ha scelto per costruire il suo stand, caldo e chiaro. Straordinario».
    Al Vinitaly, l’attore francese è testimonial dei grandi vini bianchi friulani («Il Friulano – dice – è il vino più elegante d’Italia»), ma parla senza remore del grande amore che nutre per tutte le regioni del Belpaese. «Mi piace portare a casa i piccoli tesori della gastronomia di ogni regione d’Italia – racconta – per poter poi preparare nuovi piatti». Anche con il frico friulano? «Non lo conoscevo – confessa – e mi ha molto impressionato. Lo useremo per fare un piatto – anticipa rivolgendosi al suo amico chef Lorenzo Audiot, del “La Fontaine Gaillon” de Paris, e al vicepresidende del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani – magari con gli asparagi, olio di oliva, un pezzo di polenta alla griglia… e basta».
    Per la sua attività di attore c’è poco spazio fra le migliaia di bottiglie di vino del Vinitaly. «Ho conosciuto l’Italia girando decine di film – racconta – è così che ho imparato ad amarla e ad apprezzare le sue cose, il calore della sua gente, la sua cucina e i suoi vini. Mi piace il vino che ti lascia in pace, che non ti ubriaca, che ti racconta una terra e la sua gente».
     

I commenti sono chiusi.