Friuli: dietrofront del governo, sembra salvo l’OGS

dal MV di oggi

Il Centro sismologico è salvo. Il Governo ha fatto marcia indietro cancellando dall’elenco degli enti soppressi, allegato alla manovra finanziaria, l’Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale-Ogs, al quale il centro udinese fa capo. La notizia è giunta ieri sera quando il testo definitivo firmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato pubblicato sul sito internet del Governo . 

Inutile dire che i 280 ricercatori, 30 quelli al lavoro nei laboratori di via Treviso a Udine, hanno tirato un sospiro di sollievo . Il loro futuro, almeno per ora, è salvo .  Quella di ieri è stata una giornata caratterizzata dall’attesa del responso del Quirinale. Fin dalla mattina c’è stato un susseguirsi di voci sulla possibile cancellazione dell’Ogs dagli enti da sopprimere, ma fino a quando non è arrivata la conferma ufficiale nessuno ha commentato. È stata una giornata frenetica sia per i vertici del Centro sismologico, sia per i politici, di destra e di sinistra, che si sono mobilitati per salvare il centro di ricerca considerato dai più un fiore all’occhiello dove si continua a studiare i terremoti. E proprio qui domenica mattina si sono ritrovati i dipendenti per manifestare davanti ai politici tutta la loro rabbia contro quella chiusura decisa da un giorno all’altro dal Governo. La prima bozza della manovra prevedeva, infatti, l’accorpamento dell’Ogs con il Cnr anche se l’ente triestino e udinese ha sempre avuto i conti a posto. Un’ipotesi che ha fatto rabbrividire pure il sindaco, Furio Honsell, che non ha mancato di schierarsi al fianco dei ricercatori. «Sono scandalizzato che si usi di nuovo uno strumento giuridico che prevede la gestione di situazioni urgenti sul tema dei centri di ricerca che urgente non è» ha dichiarato prima di apprendere che il testo uscito dal Quirinale non prevede più quel taglio. Sempre Honsell ha definito «miope» la decisione del Governo di cancellare gli enti di ricerca in un momento in cui «dovrebbe puntare proprio sulla ricerca per uscire dalla crisi economica». Secondo il sindaco, insomma, «il Governo anziché agire d’urgenza dovrebbe lasciare il tempo al Parlamento di ragionare sul riordino degli enti pubblici di ricerca».<br />
Quella di ieri è stata una giornata frenetica durante la quale tutti gli sguardi erano rivolti verso Roma dove neppure il senatore Mario Pittoni (Lega) e il deputato Ivano Strizzolo (Pd) riuscivano a sapere se effettivamente l’Ogs era sparito dall’allegato 2. È stato un rincorrersi di conferme e smentite sparite quando, intorno alle 19.30, sul sito internet del Governo è comparso il testo definitivo firmato dal capo dello Stato con un elenco di enti soppressi molto più corto rispetto alla prima versione: da quell’elenco, infatti, il Governo ha depennato l’Ogs e quindi il Centro sismologico di Udine, la Stazione zoologica A. Dohrn di Napoli, l’Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inrim), l’istituto nazionale di alta matematica “Severi”, l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e l’Istituto di studi giuridici internazionali.
«Sono soddisfatto che l’Ogs di Trieste e il Centro sismologico di Udine siano salvi» ha commentato a caldo il senatore Pittoni rilevando che «la decisione è in linea con l’intenzione del Governo di intervenire sugli enti che comportano sprechi». Non è certo il caso del Centro sismologico udinese. Pittoni comunque, pur di salvare l’istituto di ricerca friulano, era pronto ad affrontare la questione in Commissione cultura del Senato. Lo stesso avrebbe fatto alla Camera l’onorevole Strizzolo che ieri sera è stato tra i primi a divulgare a notizia: «L’Ogs – ha fatto sapere – non figura più tra gli enti che verranno soppressi». Il deputato del Pd ha espresso «soddisfazione» per tale decisione il cui «merito – ha aggiunto – deve essere attribuito alla sensibilità con la quale il Capo dello Stato tiene in considerazione le istituzioni scientifiche. Il Governo invece ha dimostrato insensibilità rispetto a questi temi». Non a caso Strizzolo ha concluso dicendo: «Per fortuna che Napolitano c’è: grazie a lui l’Ogs, assieme ad altre istituzioni scientifiche sono state salvate».
Questi sono solo alcuni commenti registrati dai ricercatori che da venerdì sera, a Udine e a Trieste, erano in assemblea permanente. «L’aspetto positivo di questa vicenda – ha commentato la geofisica Giuliana Rossi – è stata la coesione che ha visto tutto il personale unito, portando a una partecipazione compatta e determinata anche durante le lunghe nottate di lavoro». Basti pensare che da venerdì il gruppo “Giù le mani dall’Ogs” attivato su Facebook ha registrato 2.400 iscrizioni, mentre l’appello lanciato in rete, in meno di 24 ore, ha raccolto più di 1.800 sottoscrizioni. Il caso è finito anche sul blog di Beppe Grillo.