Friuli: gioie e dolori del passaggio al digitale terrestre

dal MV di oggi
Il passaggio dalla televisione a segnale analogico a quella del digitale terrestre è una rivoluzione paragonabile, secondo gli esperti di mass media, a quella del passaggio dalla televisione in bianco e nero a quella a colori. Una rivoluzione che ha coinvolto già due famiglie italiane su tre: si ritiene che entro la fine dell'anno le famiglie che vengono in gergo definite all digital saranno 16 milioni e 500 mila, cioè il 65 per cento degli italiani
 


Staremo davvero tutti molto meglio che con la tv analogica? La rivoluzione tecnica che comporta non è completamente indolore, specie per le persone più anziane che si trovano ad affrontare problemi tecnici posti da un mondo che non conoscono bene. Si tratta di rivoluzione legata ai computers e chi li conosce non avrà problemi: ma chi non li conosce, non capirà, per esempio, perché la risposta del telecomando, cambiando i canali, è così lenta.
 


Perché? Perché il segnale è più preciso, ma più debole: il decoder ha i suoi tempi di risposta. Ecco, in un mondo dove anche gli anziani sono abituati a una velocità crescente in tutto, la scelta del canale è più lenta. Ma ci sarà minore inquinamento elettromagnetico.
 


Perché avviene questo visto che ci saranno più qualità e maggiori servizi? Tutto è legato al progresso tecnologico. Il segnale analogico era potentissimo perché i ricevitori, cioè i televisori, erano, rispetto agli attuali, rudimentali. Non solltanto: il peso elettromagnetico del segnale era così grande che le frequenze erano limitate con le conseguenze economiche, culturali e politiche che tutti conosciamo. Dove con l'analogico entrava un segnale, con il digitale ne entrano oggi 5-7, in un prossimo futuro fino a dieci: questo vuol dire che avremo tante più informazioni, tanta più scelta, una sessantina di canali tra gratuiti e a pagamento, la radio, i servizi utili.

Dunque tutto bene, nessun problema e tanti vantaggi. Ci sarà un aspetto negativo? Naturalmente i problemi non mancheranno, specie all'inizio. Nelle regioni dove il passaggio dall'analogico al digitale è già avvenuto all'inizio ci sono stati problemi, dovuti in parte anche alla coesistenza dei due segnali. Questo comporta frequenze che impazziscono più volte nel giro di una settimana e qualche volta anche di un giorno. Non è un gran problema per chi sa risintonizzare il decoder da solo, ma lo è per gli altri. Molti anziani sono rimasti per giorni senza televisore per la difficoltà di ritrovare chi glielo aveva sintonizzato. Nel carcere romano di Regina Coeli si è sfiorata la rivolta perché‚ per giorni, la televisione è saltata completamente, proprio per questo problema delle frequenze in continua evoluzione. In Friuli, Pordenone ha fatto da apripista, già dal 30 novembre, e anche lì panico e lamentele da oscuramento.
 

CCi sono anche altri possibili imprevisti da mettere in conto? Sì, non è detto che certe località tra le montagne riescano mai ad avere la televisione attraverso il segnale digitale terrestre. Il problema è tanto reale che la Rai è corsa ai ripari creando la piattaforma satellitare TivùSat, gratuita, dove si vedono tutte le televisioni generaliste e altro. L'unico costo è l'installazione della parabola.

Qualche sorpresa in senso contrario da questo punto di vista? Sì. In alcuni paesini d’alta collina, nel Lazio meridionale, si vedono benissimo tutti i vecchi canali che si vedevano prima o male o in modo incerto a seconda della collocazione della casa, e poi gli altri come Repubblica Tv o i canali dedicati ai film di Rai e Mediaset. Per non parlare, per chi sa l'inglese, della BBC World. E tutto questo senza cambiare antenna, con un vecchio televisore, con un decoder da 30 euro e senza pagare neanche un centesimo.

Si parla di molte operazioni, oltre alla complicazione di lavorare con due macchine, la tv e il decoder insieme. Bisogna dimenticarsi delle due macchine. Una volta che le si è collegate con la presa scart e si sono accese entrambe, è come se si avesse a che fare con una sola macchina, che poi è il famoso decoder. Quanto al numero di operazioni necessarie per la sintonizzazione, alcuni guru della materia, come quelli dell'Associazione per il Digitale Terrestre, parlano di sole cinque operazioni.

Come si fa invece a saltare completamente la fase della sintonizzazione? Si è detto che si tratta di modi più costosi di avvicinarsi al digitale terrestre. Il primo è l'acquisto di un decoder dotato della funzione LCN (Logical Channel Numbering, cioè in inglese “Numerazione logica dei canali”). Il decoder costa un po' di più di uno normale, ma consente di sintonizzare i canali automaticamente secondo una lista preimpostata. Il secondo è l'acquisto di un televisore con decoder incorporato e con questa funzione.

Se invece si vogliono usare il vecchio televisiore e un decoder da poco? Bisogna sintonizzare l’apparecchio. Proviamo a farlo usando un decoder da 30 euro.

La prima cosa da fare delle cinque di cui si parla? Naturalmente prima bisogna collegarlo, accenderlo, insieme con la televisione, rispondere con il cursore e il tasto OK del telecomando alle domande che fa (come per esempio la scelta della lingua), tutte operazioni che chiunque usi un televisore da molti anni sa eseguire. La prima vera operazione è premere un tasto che si chiama Menu e selezionare l'installazione, come appare sul teleschermo (su alcuni decoders le scritte sono in caratteri scuri su rettangolini gialli, con un fondo azzurro).

Bene. Che succede dopo aver fatto l’installazione? C'è la seconda operazione: appare sullo stesso schermo una lista di rettangolini gialli in sequenza che voi potete scegliere raggiungendoli con il solito cursore e cliccarli con il tasto OK. Bene, a questo punto la vostra seconda mossa è scegliere il rettangolino con la ricerca canale.

Che cosa fa il decoder così sollecitato? Comincia a cercare i canali con una scansione che dura qualche minuto. Man mano che li trova il decoder li memorizza. Sostanzialmente sta facendo la sintonizzazione, che letteralmente significa che si mette in sintonia con le frequenze disponibili. Alla fine della scansione c'è la terza operazione: bisogna cliccare con OK alla lista di canali che lo stesso decoder ha scelto. Di solito, sono due le liste: una per i canali tv e una per quelli della radio.

Con questa terza mossa sembra d’essere a buon punto. Sì, è così. La quarta operazione è di semplice ordine. Bisogna dire al decoder se l'ordine che lui ha scelto ci va bene oppure no. In realtà la macchina segue un ordine prestabilito. Con l'OK siamo alla quarta operazione. La quinta consiste nell'uscire premendo il tasto Exit che in genere è associato al tasto Set up. Premendo Exit la vostra sintonizzazione è fatta. Alcuni modelli presentano una piccola complicazione: ci chiede di scegliere fra più canali che puntano a essere inseriti allo stesso numero del telecomando. Accade spesso con il tasto 10, il decoder vi chiede di scegliere fra Cielo e due o tre canali locali. Cliccate su OK in corrispondenza del canale prescelto per quella posizione. Poi la scelta si ripeterà per altri canali. Una volta conclusa la serie, si riprenderà il cammino normale.

Fatta la sintonizzazione si possono dormire per sempre sonni tranquilli? No, assolutamente, anche se non c'è niente di tragico. L'esperienza di chi è già nel digitale terrestre è che da un giorno all'altro, per motivi ignoti, non si vede più niente o si vedono alcuni canali e altri no. In mancanza di problemi tecnici più complessi, non resta che rifare la sintonizzazione. In un anno c'è chi ha dovuto ripetere l'operazione 3-4 volte. Spesso, nei primi giorni con il nuovo segnale, questa scelta deve essere fatta più volte. Ma se avete imparato a farla, non dovete temere nient'altro che il disagio di attendere la nuova sintonizzazione per vedere i programmi.