Grado: oche e anatre scendono dal nord per rifugiarsi nella laguna

dal Gazzettino di oggi

I primi freddi, specialmente nelle regioni settentrionali dell’Europa portano molti uccelli a scendere verso il Mediterraneo. E il primo luogo ideale che trovano nel Mediterraneo è il complesso della laguna di Grado e Marano e in particolare l’oasi della riserva naturale regionale della foce dell’Isonzo. In questi giorni, infatti, si assiste al progressivo aumento delle oche Lombardelle, che hanno superato ormai i 250 esemplari mentre le grigie si aggirano attorno ai 1.200 circa. Una presenza eccezionale è la Lombardella minore che ha raggiunto la "filiale" slovena dell’Isola della Cona, la Val Sagnon a Capodistria. Un uccello molto raro, segnalato anche l’anno scorso sulla foce dell’Isonzo e oggetto di un programma di reintroduzione in Scandinavia che prevede di collocare le uova di questa specie nei nidi di altre oche e di insegnare le rotte migratorie con l’uso di deltaplani a motore. Presenti anche le solite oche indiane e, da poco tempo, una singola Granaiola della taiga ("Anser fabalis fabalis). Le temperature scendono e ci si aspetta un ulteriore incremento di ospiti più o meno rari da nord est. In questi giorni si notano anche varie strolaghe mezzane e, specialmente lungo il fiume, le prime avanguardie dei quattrocchi. Altre presenze notevoli sono le avocette, un limicolo non molto frequente nella nostra regione e monitorate dalla stazione biologica dell’Isola della Cona diretta da Fabio Perco.<br />
      Per quanto riguarda le anatre migliaia di esemplari si trovano già in tutta la laguna, anche per il divieto di caccia esteso recentemente, in collaborazione con la Regione, in una vasta zona della riserva di Grado diretta da Nunzio Brunetto. Grazie alla sensibilità della riserva, i bird watchers possono effettuare le loro osservazioni in una vasta zona di rifugio che si estende ad est e ad ovest della strada che collega Aquileia a Grado. La presenza di uccelli in queste zone di laguna, molto ampie e provviste di estese zone di marea, sembra perciò in sensibile aumento anche nelle ore diurne.