Friuli globale a Pontebba

La tecnologia del mondo globalizzato servirà a ricomporre la comunità dei friulani dispersi nel mondo dalla diaspora dell’emigrazione ed a mantenere vivo il contatto con i giovani delle seconde e terze generazioni.
E’ il messaggio che le istituzioni affidano agli oltre mille emigranti friulani che hanno riempito ieri le piazze e le strade di Pontebba in occasione della seconda giornata dell’incontro annuale organizzato dell’Ente Friuli nel mondo, in collaborazione con il Comune e la Pro loco di Pontebba.
A rappresentare la Regione era presente l’assessore alla Cultura Roberto Antonaz che, assieme all’assessore alle Attività Produttive, Enrico Bertossi, ha ringraziato i friulani nel mondo, iniziando il suo intervento con un saluto in lingua friulana. "Se oggi siamo una delle regioni più sviluppate d’Europa – ha affermato Antonaz – lo dobbiamo anche al sacrificio dei friulani, dei giuliani, degli sloveni, che anni fa hanno preso la valigia e hanno lasciato la miseria per cercare lavoro nei quattro angoli del mondo, affrontando la difficoltà dell’immigrazione, il cambiamento di clima, ambiente, lingua, abitudini". <br />
Antonaz si è poi congratulato con il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Giorgio Santuz, per il tema scelto quest’anno nel convegno "Dalla valigia di cartone alla valigia elettronica" che si è svolto ieri alla presenza di nomi eccellenti dell’emigrazione friulana, tra gli altri, quello di Mauro Ferrari, docente di Medicina molecolare e Bioingegneria all’Università di Huston, Marco Macorigh, direttore della società Tradinvest di Londra, Pietro Vacchiano, segretario della Camera
di Commercio Italo-Ungherese.
"Ho molto apprezzato il tema del convegno perché incontrando i nostri corregionali all’estero abbiamo riscontrato un fatto interessante e che ci pone di fronte a delle forte responsabilità: le seconde e terze generazioni – ha spiegato Antonaz – stanno riscoprendo le radici dei loro papà e dei loro nonni. Noi non dobbiamo mancare questo appuntamento. Se le prime generazioni si ponevano, infatti, come primo obiettivo quello di integrarsi il più possibile, mimetizzarsi con la società che li accoglieva all’estero, ora i giovani stanno ricercando un contatto con il Friuli Venezia Giulia. Questo è possibile in tempo reale – ha aggiunto – grazie all’uso di internet e dei siti informatici: possiamo ricomporre i friulani nel mondo in un sito virtuale che permette di mantere i contatti con la terra madre.
La Regione sarà vicina, sa che man mano che passa il tempo i legami si attenuano e quindi dovrà investire di più". Piena soddisfazione per la riuscita della festa è stata espressa dal presidente dell’Ente, Giorgio Santuz, che ha ricordato l’impegno di rinnovamento nella struttura e finalità dei 190 Fogolars furlans nel mondo.
"Quando diciamo che i Fogolars devono rappresentare il sistema Friuli è chiaro che dobbiamo impegnarci a renderli efficienti e aggiornati nella comunicazione e nei mezzi. Da qui al prossimo anno lo sforzo sarà proprio quello di rinnovare i Fogolars, aprendoli all’apporto delle nuove generazioni e alle sfide del futuro".