Friuli: i “Friulani nel mondo” beffati dagli auguri natalizi

di Andrea Valcic

Stupore, indignazione oppure un rassegnato far finta di nulla? A quale di questi sentimenti dobbiamo abbandonarci di fronte alla copertina pubblicata qui accanto? Si tratta della prima pagina del giornale degli emigrati, quel “Friuli nel mondo” che, a questo punto dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, rappresentare i sentimenti dei nostri “fogolars” all’estero. Nell’ultimo numero vi compare Trieste e la sua piazza con la scritta “Un albero di felicità a tutti i friulani nel mondo”. Se fosse una presa in giro, non è riuscita; se intendeva essere ironica, a nessuno dei milioni di friulani dispersi in tutti i continenti, verrà da ridere. Qualora si dimostrasse invece una scelta ragionata da parte dei dirigenti dell’ente, sarebbe solo scandalosa.  Non può che suonare inopportuna per tutta una serie di motivazioni storiche, politiche, chiamatele pure di campanile, ma che comunque fanno parte della vita della nostra comunità friulana. Come se ad un irlandese arrivasse una cartolina con la bandiera inglese, oppure con le debite proporzioni, a un tifoso della Lazio, la foto di Totti. Si può vedere in questa copertina un tentativo di ridurre le contrapposizioni Friuli-Trieste? Troppo ricercato e poi perché proprio partire dai nostri emigrati, il settore più sensibile alla concezione di “Patrie” abbandonata, di cui il capoluogo giuliano non fa parte. Si tratta invece di una nuova, provocatoria iniziativa del presidente Pittaro, che fa seguito all’infelice dichiarazione sull’uso della lingua friulana nei documenti ufficiali. Si dica con chiarezza che si vuole unificare gli enti degli emigranti. Saremo tutti più contenti, sapendo di che morte devono morire i nostri fogolars.