Friuli: il “Laboratorio Tagliamento” per salvare anche tutti gli altri fiumi della regione

foto wwf

Abbiamo la necessità di fare concreti passi avanti nella tutela del territorio del Friuli Venezia Giulia, in particolare nella tutela dei fiumi, passo fondamentale per evitare le alluvioni. Per fare questo, dobbiamo valutare e gestire progetti che siano concretamente realizzabili nel medio periodo". Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ai componenti del Laboratorio Tagliamento. L'Amministrazione regionale ha infatti individuato un tavolo che comprende sindaci, scienziati ed esperti delle università, tecnici della protezione civile rappresentanti delle istituzioni di Fvg e Veneto, nonché le autorità di bacino per elaborare in sei mesi un piano di salvaguardia del fiume Tagliamento, a rischio idrogeologico. <br />
"In questi mesi – ha spiegato Ciriani – mi sono stati sottoposti per il Tagliamento, ma anche per altre realtà critiche della regione sul fronte ambientale, numerosi progetti. Alcuni, per quanto potenzialmente utili per l'ambiente, non possono essere realizzati a causa del costo non accessibile. Auspico che nei prossimi mesi si rifletta sulla progettualità sul fronte ambientale, predisponendo e proponendo all'opinione pubblica e all'amministrazione regionale progetti e idee che collimino con le risorse a disposizione o con un budget accessibile nel medio periodo. Si tratta – ha proseguito il vicepresidente – di riuscire a trovare il punto di contatto tra risorse e necessità".
Il Laboratorio Tagliamento è, secondo Ciriani, una grande occasione per dimostrare il valore della democrazia partecipativa, e della capacita' di programmazione, ed e' quindi importante riuscire a concretizzare in breve tempo un progetto condiviso, per il bene delle popolazioni che vivono lungo le sponde del fiume, a vantaggio di tutto il territorio del Fvg e del vicino Veneto.
"Trovo poco produttivo – ha aggiunto il responsabile delle politiche regionali sull'Ambiente – parlare e discutere di progetti che, con costi esorbitanti e tempi di realizzazione molto lunghi, di fatto non porterebbero a un concreto vantaggio per l'ambiente in quanto non realizzabili. Questa Amministrazione regionale intende essere incisiva sul fronte della tutela del territorio, e la questione dei fiumi è assai urgente: per incidere bisogna però agire con grande responsabilità, selezionando azioni da effettuare in tempi certi, e con le risorse a disposizione".
L'impegno della Regione, ha quindi concluso Ciriani, è quello di potenziare le risorse per la tutela del territorio, "ma ciò può avvenire solo a fronte di progetti concreti e realizzabili, e dell'accordo tra i diversi rappresentanti delle istituzioni, un accordo basato sui principi di necessità, concretezza e mutuo aiuto"

3 Risposte a “Friuli: il “Laboratorio Tagliamento” per salvare anche tutti gli altri fiumi della regione”

  1. Sono curioso di vedere quali saranno le proposte, ma sarei ancora più curioso di poter vedere le analisi dei rischi idrogeologici di cui si parla e su cui si devono fare dei progetti. Lo dico perché, a parte il caso disperato di Latisana, faccio fatica a capire i rischi idrogeologici del Tagliamento, parlo di questo perché è quello che conosco meglio.

  2. è molto semplice, di rischi non ce ne sono. A Latisana gli unici rischi vengono corsi perchè sono state condonate abitazioni e sono state fornite concessioni edilizie dove non dovevano esserlo.

    L'ultima piena del tagliamento di qualche mese fa superava di gran lunga i livelli della famosa catastrofica alluvione, ma non mi pare i risultati siano stati altrettanto nefasti. Il progetto di suo è inutile, serve solamente a riempire le casse di chi avrebbe in appalto i lavori (e di chi è connesso più o meno indirettamente ad essi).

  3. La verità é molto diversa da come la dipinge l'assesore Ciriani, il quale farebbe bene a partecipare a quelle riunioni. Si renderebbe conto che, tra l'altro, ogni ingegnere presente desidera unicamente che sia il suo progetto ad essere approvato.
    Di democratico c'é ben poco attorno  a quel tavolo e come altre voltecredo  la montagna partorirà un topolino.
    Tanto per farvi un esempio, uno dei progetti, prevede tra l'altro di prelevare l'acqua dal fiume Fella e tramite un galleria da realizzare sotto i monti di Musi gettare l'acqua nel Torre.
    Un'altro progetto prevede di realizzare un'immensa cava nelle campagne poste tra Flaibano e Dignano, un buco di sezione triangolare profondo 25/30 metri con lati di circa tre chilometri, da riempire in caso di piena del Tagliamento. Da notare che quei terreni da scavare si trovano in buona parte in zona SIC.
    Queste alcuni dei progeti più bizzarri, ma é sempre in auge la diga nei pressi di Pinzano con relativo invaso retrostante, e poi il ponte tecnologico a Dignano e nel caso non si decida nulla rimangono le Casse di Espansione.
    Certo ci sono il progetto dell'ing. Pascoli e quello dell'ing. Pellegrini e si tratta di due genialate dato che affrontano alla radice il problema, che é quello di far espandere al massimo il fiume durante le piene.
    Questi due progetti potrebbero esser, tra l'altro unificati in quanto il primo si occupa della sezione di fiume da Pinzano al ponte della delizia e l'altro dal ponte della Delizia sino a Madrisio di Varmo.
    Premetto che questi due progetti hanno il "difetto" di costare poco e di non utlizzare cemento.
    Se Ciriani é coerente dovrebbe sceglire questi due progetti, dato che raggiungono pienamente il risultato e hanno il vantaggio di essere completamente reversibili.
    De Anna, ex assessore all'ambiente aveva giurato che il "Laboratorio Tagliamento" sarebbe stata una casa di vetro. Invece, a distanza di tempo nulla o quasi trapela da quel tavolo.
    Un progetto, uno studio così importante dovrebbe invece vedere la partecipazione delle popolazioni interessate
    A oggi, diversamente da quanto annunciato tutto rimane coperto sotto una spessa cappa di piombo.

    Staremo a vedere!

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