Friuli: il tempo del “mangiar di magro” astenendosi dalla carne, dai grassi e dai dolci

di CRISTINA BURCHERI
Dalla notte dei tempi il ciclo della vita è stato permeato da un profondo e intimo senso di religiosità, non di rado contaminato dalla superstizione. Anche in Friuli, passando attraverso il calendario di ricorrenze, i riti e le feste comprese nell’arco dell’anno, testimoniavano il riproporsi di questo ciclo. La religiosità dei friulani di una volta si esprimeva attraverso usi e costumi, cibi, canti, liturgie e oggetti rituali che si concentravano in occasione di importanti eventi: come la Pasqua. Preceduta dalla Quaresima; mesto tempo di rinuncia e penitenza. Era il momento del “mangiar di magro” astenendosi dalla carne, dai grassi e dai dolci. Erano allora i fagioli (e legumi in genere) oltre ai pesci ad arricchire la povera dieta di qualche proteina. La Quaresima a Grado era rappresentata da una donna striminzita con un’aringa appesa al collo, San Giuseppe (il 19 marzo) invece portava “le sardelle su la barba”. Un detto popolare rappresenta “san Ciaseppe co le stiame – cioè le squame – de le sarde su la barba”. Lungo la costa friulana marzo era il mese in cui si riapriva la pesca. In montagna invece oltre la fauna ittica d’acqua dolce, era costume consumare in quaresima pesce essiccato: baccalà, aringhe e sardelle. Lo chef Tonino Venica de “La Tavernetta Al Castello” di Capriva del Friuli ci regala una sua ricetta: Filetto di sgombro con verdurine e riso rosso. Gli ingredienti per 4 persone sono: sgombro fresco circa 500/600 gr; riso rosso 300 gr; mezzo finocchio 1/2; una carota piccola, e zucchine (solo la parte verde), un po’ di erba cipollina; un po’ di prezzemolo e un po’ di rucola, olio evo, 1 spicchio d’aglio, olio di semi. Sale e pepe q.b. Dopo aver pulito gli sgombri salateli,pepateli e con un filo d’olio evo arrostirli in forno, meglio a vapore. Ancora caldi togliere la pelle e staccare i filetti adagiandoli in un contenitore della misura dei filetti e coprirli di olio di semi ed olio evo in egual misura insaporendo con l’aglio ed il prezzemolo. Così sistemati si possono conservare in frigorifero alcuni giorni. Lessare il riso, scolarlo al dente e stenderlo in modo che si raffreddi velocemente. Cubettare le verdure molto piccole, sbollentarle al dente e padellarle con un filo d’olio evo. Raffreddarle ed amalgamarle assieme al riso ed all’erba cipollina. Impiattare l’insalata di riso dandogli la forma con dei coppapasta, schiacciare leggermente e togliere i dischi. Adagiare i filetti, sgocciolati dall’olio su un letto di rucola accanto all’insalata di riso.