Friuli: la Guardia di Finanza e il rischio amianto

 

di  Lorenzo Lorusso
 presidente Movimento  Finanzieri democratici
dal Gazzettino di oggi

È sempre più sconcertante la vicenda amianto al Comando regionale e nelle altre caserme della Guardia di Finanza di Trieste e del Fvg che assume, in queste ore, i toni più intricati e mozzafiato di un Giallo Noir alla Carlotto-Lucarelli.
      Da una vita il personale ha respirato, toccato, inalato e forse persino mangiato amianto (in fibre friabili e compatte), nel porto, nelle caserme, in valichi stradali e ferroviari, in autoporti e zone doganali, e si è ammalato, con tanto di documentazione probatoria.  Sono stati predisposti (Passeggio Sant’Andrea, Molo Fratelli Bandiera…) alloggi per il personale, archivi, mense e magazzini (alimentari e di vestiario) in luoghi altamente inquinati dalla letale fibra killer (come comprovato dagli accessi amministrativi, effettuati ad Asl e Genio Civile di Trieste), in totale noncuranza delle leggi (257/92 – 626/94 e loro integrazioni e modificazioni) senza attivare i previsti protocolli sanitari, in assenza dell’informazione del personale, dei monitoraggi e delle visite mediche specifiche. In più i Comandi, seraficamente, hanno dichiarato che le Fiamme gialle sono state esposte entro i limiti di legge, negando la concessione dei curriculum lavorativi (necessari per il riconoscimento del beneficio previdenziale); ciò senza produrre uno straccio di documento probatorio; riferendo, inizialmente, di aver distrutto i documenti (per improbabile scarto d'archivio quinquennale) e, successivamente, di non aver effettuato alcuna distruzione di atti. Una genialata, fosse soltanto una creazione letteraria romanzata, se non si trattasse della vita vera e reale dei militari in divisa grigioverde. Questo "c'è o non c'è", inammissibile e inaccettabile, prostra e getta nel fango salute e dignità dei finanzieri.<br />
      Per questo, intanto, attivate tre interrogazioni parlamentari (maggioranza, opposizione e gruppo misto) e mentre si sprecano le attenzioni giornalistiche per far luce sulla questione, chiediamo l’apertura immediata di un’inchiesta mediatica, amministrativa, civile e penale sull’amianto in Guardia di finanza, non solo a Trieste ma nel Paese intero.