Friuli: lo Zoncolan salva Promotur, ma ora preoccupa Pramollo


di Antonio Simeoli 

Numeri positivi, nonostante la crisi, capaci di tenere a galla i conti di Promotur, in rosso per presenze e ricavi in tutte le altre località se si eccettua Sella Nevea, dove però i turisti che sciano sono ancora pochi per 'spostare' i bilanci. Promotur ancora una volta a fine stagione invernale è in testa alle classifiche delle presenze e dei ricavi nei cinque poli friulani. Rispetto alla scorsa stagione, le cifre sono state fornite dal vicepresidente Promotur Piero Morassi, le presenze sulle piste della località carnica sono aumentate del 3,7%, contro il -2,8% di Piancavallo, il -2,3% di Tarvisio, il -8,2% di Forni di Sopra. Solo Sella ha fatto registrare un +3,8%, ma all'ombra del Canin scia un sesto dei turisti che affollano lo Zoncolan. Che fino al 6 marzo, praticamente a fine stagione, ha tirato il carro del biancio Promotur con 2,7 milioni di euro di ricavi contro gli 8 di tutti gli impianti di risalita della società. Più di un terzo dei guadagni, insomma, arriva dal centro della Carnia in cui evidentemente la cinquantina di milioni di investimenti degli ultimi dieci anni continua a pagare. «La località sta dando buoni risultati nonostante la crisi – spiega Piero Morassi – anche grazie alla gestione oculata dei responsabili della località. Ora però non ci si deve accontentare». E Promotur sta pensando a un progetto ambizioso: collegare il demanio dello Zoncolan con Arta e le sue poco sfruttate terme e i suoi 1.100 posti letto in cerca di rilancio da una vita. Un piano da 40 milioni di euro, non bazzeccole certo in un momento di crisi come questo. Si tratta di collegare Arta, sci ai piedi o con il monte Arvenis o con il Tamai. Il tutto grazie a tre funivie e una quindicina di chilometri di piste capaci di aumentare del 50% in un colpo solo il demanio sciabile dello Zoncolan. Se la fattibilità delle opere sarà confermata, i turisti potranno arrivare sulle piste fin sopra Arta Terme, scendere con la funivia fino al piazzale delle terme. Una rivoluzione copernicana per la località, un sogno che i carnici avevano cominciato a cullare addirittura dal 1949, quando, all'indomani del disastroso conflitto, si svilupparono le prime idee per il rilancio della montagna friulana grazie al turismo. Insomma, dalla Carnia arriva un messaggio forte e chiaro a Pramollo e all'ambizioso progetto di sviluppo della località carinziana e di Pontebba da 80 milioni di euro. In Friuli, su piste friulane e per imprese friulane è possibile investire con nuovi impianti. E il gioco vale la candela, visti i risultati dello Zoncolan, regina nel mondo d'estate grazie alla memorabile salita e alle sue 'damigelle' e, d'inverno, signora dello sci made in Friuli.