Friuli: per Philippe Daverio è stato errore politico cambiare nome al Tocai


di Michela Zanutto

Un errore di rappresentanza politica ha obbligato il Tocai friulano a cambiare nome». Il critico Philippe Daverio (per molti anni volto noto di Rai 3) ha fatto della propria franchezza un marchio e anche ieri, intervenendo allo stand allestito dalla Camera di commercio all’interno della Fiera della casa moderna, non ha mancato di applicarlo. «In ogni caso per me il Tocai rimane sempre quello friulano», ha aggiunto. Daverio ha conosciuto il Friuli per la prima volta quando aveva appena sei anni. «E da adolescente sono stato iniziato alla “tajuttologia” acuta», ha confessato con un sorriso. La famiglia vendeva legname in regione e il fratello, nel 1961, fu il primo direttore commerciale della Snaidero. «In Friuli ci sono le migliori fabbriche di cucine al mondo – ha detto Daverio – perché le radici di tanta inventiva coniugata alla qualità sono da ricercare nei focolari delle case contadine»  Friuli Future Forum è il progetto della Camera di commercio che intende immaginare il futuro del Friuli, anticipando le tendenze grazie all’apporto di studi e di personalità di spicco nel panorama internazionale. L’approccio è multidisciplinare, ma i temi saranno affrontati uno alla volta. Il trampolino di lancio è stato fornito dal mondo del cibo e dell’agroalimentare sotto il nome di Ciboduemilaventi, ma già ieri è stato anticipato il tema del 2012, ossia il design. E in questo senso Daverio ha lanciato un ponte fra i due argomenti. «In cucina stiamo attraversando una serie di fasi – ha spiegato – siamo passati dalla nouvelle cuisine, l’estetizzazione formale del cibo, un tentativo intellettualistico che fortunatamente in Friuli non ha preso piede con quei piatti enormi spruzzati, qualunque fosse il contenuto, di aceto balsamico, a un diverso rapporto con il cibo. Oggi stiamo riscoprendo la morfologia linguistica e la grammatica della cucina. E in particolare in Friuli significa ritornare alla tradizione, riscoprendo i valori della genuinità degli alimenti e della semplicità nel portarli a tavola». A introdurre il critico, nonché docente alla Bocconi, sono stati la presidente di Udine e Gorizia fiere, Luisa De Marco, che ha rimarcato come la presenza di Daverio sia «il modo migliore per avvicinare il grande pubblico alla cultura soprattutto in un periodo vacillante come l’attuale», e il presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo che ha descritto Daverio come «un attento lettore del bello del nostro Paese calato in un contesto internazionale».