Friuli: se l’università di Trieste “scippa” Geriatria a Udine


di Giacomina Pellizzari

Il caso dell'accorpamento delle scuole di specializzazione in Geriatria degli atenei di Udine e Trieste è finito in Parlamento. Il senatore, Ferruccio Saro (Pdl), ha presentato un'interrogazione per conoscere la motivazione di tale scelta e per capire se c'è la «possibilità, come richiesto dalle università di Udine e Trieste, di pervenire a una sollecita e parziale rettifica del decreto volta a ripristinare, per l'anno accademico 2010/11, l'autonomia delle scuole di specializzazione in Geriatria negli atenei friulano e giuliano». Venerdì scorso, però, il ministero ha fatto sapere all'ateneo di Udine che per l'anno accademico in corso non è possibile accogliere la richiesta dei rettori, Cristiana Compagno e Francesco Peroni  che, a quanto sembra, sono venuti a conoscenza dell'accorpamento a cose fatte. L'operazione, infatti, sarebbe stata messa a punto dalle scuole all'insaputa dei vertici dei due atenei e del direttore della scuola udinese.
La facoltà di Medicina dell'ateneo friulano perde la scuola di specializzazione in Geriatria. Quella dove, fino allo scorso anno, si formavano i camici bianchi che curano gli anziani. A "scippare" il corso di studio a Udine è stata Trieste grazie al decreto ministeriale del 31 marzo scorso che ha imposto l'aggregazione delle due scuole di geriatria. Un'aggregazione anomala che sta sollevando un mare di proteste anche perché è stata attuata all'insaputa dei rettori. Certo è che se prima Trieste aveva tre borse di studio in Geriatria ora ne ha sei perché si ritrova assegnate anche quelle di Udine. Considerato che il Friuli Venezia Giulia, dopo la Liguria, è la regione con l'età media più alta d'Italia, oltre ai rettori, Cristiana Compagno e Francesco Peroni, e al senatore Ferruccio Saro, che ha portato il caso in Parlamento, anche il presidente de la Quiete, Gabriele Renzulli, ha chiesto, per iscritto, al ministro della sanità Ferruccio Fazio, di ripristinare la scuola di specializzazione in Geriatria di Udine. Una richiesta tutt'altro che banale visto che l'azienda per i servizi alla persona (Asp) "La Quiete" ha attivato un percorso di collaborazione con la facoltà di Medicina dell'ateneo friulano per accogliere gli specializzandi nei suoi reparti in grado di mettere a disposizione 450 posti letto e quindi una vasta casistica «tale da costituire un ottimo terreno di formazione per medici e di infermieri "geriatrici"». Ma da Roma la risposta arrivata nei giorni scorsi a palazzo Florio, è perentoria: al momento non è possibile rettificare il provvedimento perché sono già stati banditi i concorsi. La richiesta, recita ancora la missiva, sarà tenuta in debita considerazione per i prossimi anni. «Auspico che sia così e che Udine possa recuperare la scuola in Geriatria se non altro per gli studenti che frequentano Medicina per fare Geriatria e che ora sono costretti ad andare a Trieste» tuona il prorettore, Leonardo Sechi, già direttore della scuola in Geriatria, convinto che si sia trattato di un'ingiustizia frutto di un accordo tra le scuole all'insaputa dei due rettori e del direttore della scuola friulana, Alessandro Cavarape. Il decreto ministeriale prevede l'aggregazione per le scuole di specializzazione che non hanno 3 contratti (borse di studio), ma questo non è il caso di Udine. «Quest'anno – spiega Sechi – tra Udine e Trieste abbiamo sei borse quindi potevano sopravvivere entrambe». E come se non bastasse la data dei concorsi per Geriatria a Trieste e Medicina interna a Udine è stata fissata nella medesima giornata. Il primo si svolgerà alle 9, il secondo alle 12.30. Considerato che i candidati sono gli stessi, Sechi evidenzia la possibilità negata ai friulani di partecipare alla prova nell'ateneo triestino. Su questo punto fanno leva pure i rettori Compagno e Peroni, che qualche settimana fa hanno espresso, per iscritto, al ministero, la loro «netta contrarietà all'aggregazione delle due scuole di specializzazione in Geriatria a livello regionale. Infatti – continua la missiva – all'aggregazione sono stati assegnati sei posti corrispondenti alla somma dei tre posti concessi fino all'anno scorso a ciascuna delle università di Trieste e di Udine». Ma non è ancora tutto perché al fianco di Udine c'è anche il presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), Nicolò Marchionni, che ha già chiesto ai ministri Gelmini e Fazio, «urgente rettifica» del decreto ministeriale. A suo avviso, infatti, l'accorpamento delle scuole di specializzazione di Udine-Trieste, alla pari di quello di Bari-Foggia, rappresenta un'anomalia non motivata da esigenze di contenimento del numero di contratti, in quanto «per entrambi gli aggregati i contratti deliberati risultano essere sei, e quindi ciascuna delle singole sedi è in grado di raggiungere in modo indipendente il numero minimo prescritto di tre».

Una risposta a “Friuli: se l’università di Trieste “scippa” Geriatria a Udine”

  1. Ci facciamo del male tra Noi.
    Che schifo: è sempre stato il limite della nostra Regione.
    I politici, poi, non servono a un cazzo.
    Sono abbastanza incazzato.
    Dan

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