Medea: se il friulano serve anche per evitare tagli nella scuola


Oggi a Trieste, sarà consegnata al Presidente del Consiglio regionale, la petizione popolare con oltre mille firme, con la quale viene chiesta l’applicazione alla scuola primaria di Medea della deroga che si riferisce alla costituzione di classi con 10 alunni, essendo il Comune di Medea, ai sensi della L.482/99, un Comune abitato da minoranze linguistiche, in questo caso quella friulana. Il sindaco Alberto Bergamin sarà accompagnato da una delegazione di cui faranno parte il “Comitato 482”, il “Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli”, i consiglieri regionali della Provincia di Gorizia, i candidati alla provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, Stefano Cosma e Simonetta Vecchi e le organizzazioni sindacali 
      La nuova legge sulla scuola prevede infatti che nelle scuole e nelle sezioni staccate funzionanti nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, possano essere costituite classi, per ciascun anno di corso, con un numero di alunni inferiore al numero minimo previsto. Un’iniziativa condivisa da tutti che potrebbe risultare l’arma vincente contro i tagli delle classi. E poi si dice che il friulano a scuola non serve