Friuli: Tondo nella conferenza stampa di inizio 2012, consapevoli delle difficoltà, difesa della specialità, maggioranza solida, ma Fontanini lo gela. Possibile crisi in Regione e Provincia?

”Siamo consapevoli delle difficoltà che ci aspettano nel 2012. Ma siamo anche consapevoli della solidità delle nostre imprese e della coesione sociale della nostra comunità, quindi delle energie che il Friuli Venezia Giulia può mettere in campo. Per questo possiamo guardare con fiducia al futuro”. È questo il messaggio che il presidente della Regione Renzo Tondo ha voluto lanciare nella conferenza stampa di inizio anno, che si è svolta oggi a Udine. ”Il nostro compito principale è quello di mantenere alta la fiducia dei cittadini e delle imprese”, ha detto il presidente Tondo che, nella sede della Regione di Udine, era attorniato dagli assessori della sua Giunta (a parte i due assessori leghisti). Le imprese del Friuli Venezia Giulia, ha ricordato Tondo, continuano ad esportare e presentano l’incremento più alto tra le regioni italiane nel volume di investimenti. ”Questo vuol dire che qui da noi ci sono ancora imprenditori che producono e che ci credono”. In una situazione di incertezza delle risorse a disposizione, in attesa quindi di avere un quadro preciso in sede di variazioni di bilancio, le linee di intervento dell’Amministrazione regionale sono comunque chiare: rafforzamento degli ammortizzatori sociali e sostegno allo sviluppo dell’economia, utilizzando soprattutto la nuova programmazione delle risorse comunitarie lungo tre filoni: Piccole e Medie Imprese (PMI), innovazione, ambiente. E poi rigore nella spesa, riduzione dei costi e maggiore efficienza della Pubblica amministrazione.  ”Non sono preoccupato per la tenuta del quadro politico regionale e credo anzi che la maggioranza possa arrivare coesa a fine legislatura ed essere anche allargata”. Il presidente del Friuli Venezia Giulia si riferiva ai mutamenti intervenuti con l’insediamento del nuovo esecutivo nazionale guidato da Mario Monti, sostenuto in Parlamento da una coalizione diversa da quella regionale. ”Il Governo Monti – ha detto Tondo – si è indubbiamente trovato di fronte a scelte difficili, ma poteva sicuramente fare meglio: ci sono state troppe tasse e troppo pochi tagli. Credo che il suo consenso, oggi, sia maggiore nel Parlamento che nel Paese”. ”Mi auguro che da qui a fine legislatura – ha detto Tondo – ci possa essere coesione anche tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale, soprattutto sulle scelte fondamentali per rilanciare lo sviluppo e che implicano sobrietà, rigore, taglio delle spese improduttive”. Tuttavia le assenze degli assessori leghisti che disertano la conferenza stampa di Tondo, mentre Fontanini subito dopo mette in dubbio l’allenza con Pdl e Udc smentiscono quasi immediatamente le dichiarazioni ottimiste di Tondo e si fa sentire anche il segretario regionale del PD Serracchiani che dichiara:  ”e’ un caso politico di rilevanza assoluta che il segretario di un partito della maggioranza regionale prenda le distanze in un modo cosi’ netto dal Presidente della Giunta, e proprio nel giorno in cui questi presenta le priorita’ per l’anno nuovo. Le cose che separano Tondo dalla Lega sono dichiaratamente piu’ di quelle che li uniscono: ed entrambi – sottolinea – dovrebbero trarne le conclusioni”. Ma Tondo ha parlato anche dei rapporti con l’opposizione: finora, secondo il presidente della Regione, il rapporto con l’opposizione consiliare ”non è stato facile”, nel senso che qualsiasi provvedimento della maggioranza è stato bocciato, a parte l’unità di intenti che si è registrata sulla legge anticrisi. ”Anche sui grandi temi come le infrastrutture, lo sviluppo e le relazioni internazionali, la collaborazione è stata molto scarsa”, ha detto Tondo. Il presidente ha citato, come paradosso, la legge sul riordino degli Enti locali in montagna e il superamento delle Comunità montane, largamente condivisa dai sindaci, anche quelli dei Comuni retti dal centro-sinistra, approvata poi in Consiglio regionale con il voto di opposizione della minoranza. Il Friuli Venezia Giulia, accanto ad una diminuzione del debito del 37 per cento da inizio legislatura (da 1.650 a 1.050 milioni di euro), può vantare anche un calo dei dipendenti pubblici di 1.400 unità, tra settore sanitario e comparto unico regionale (Regione ed Enti locali). Tondo ha confermato anche la volontà di riorganizzare il sistema di governo della sanità regionale, con la prospettiva di arrivare possibilmente ad un’unica Azienda regionale. ”Il percorso di riforma – ha precisato il presidente – dovrà in ogni caso partire dalla fotografia dei bisogni dei cittadini e non dalla difesa dei singoli territori”. Infine, conferma della specialità del Friuli Venezia Giulia e della sua autonomia finanziaria. ”In questi tre anni e mezzo non abbiamo mollato un centesimo allo Stato”, ha detto Tondo, ricordando che quella regionale è una specialità responsabile, in grado di gestire in proprio la Sanità e di realizzare infrastrutture di interesse nazionale, una specialità di un’area di confine al servizio del Paese. ”La nostra sarà dunque una difesa fino in fondo”, ha concluso Tondo.

Riportiamo ora una notizia Ansa delle 17.05 con le dichiarazioni integrali del Presidente della Provincia di Udine Fontanini che potrebbero portare direttamente a una crisi della Giunta Regionale:

”Ho dei dubbi sulla solidità dell’alleanza con il Pdl e l’Udc, perché sento più di qualche scricchiolio”. Lo ha detto oggi il segretario regionale della Lega Nord e presidente della provincia di Udine, Pietro Fontanini, commentando le dichiarazioni del governatore Renzo Tondo.
  ”Su diversi temi per noi fondamentali come la sicurezza, la difesa delle piccole imprese, le liberalizzazioni nel commercio – ha spiegato Fontanini – con il Pdl non siamo molto in sintonia”.     Sul commercio il segretario regionale della Lega Nord ha detto che ”le regole per le aperture domenicali facevano parte del programma quando siamo andati al governo con Tondo, mentre adesso il presidente sembra aver cambiato idea”. Secondo Fontanini, inoltre, ”ci sono diverse cose che la Lega Nord non puo’ condividere del governo Monti, mentre a Roma il Pdl e’ alleato con la sinistra a sostegno di questo esecutivo. Per esempio – ha spiegato – per noi sono inaccettabili il pagamento dell’Ici per le case popolari e la maggiorazione dell’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione sugli autoveicoli. In quest’ultimo caso c’e’ una disattenzione da parte della nostra Regione – ha continuato Fontanini -, mentre le province autonome di Trento e di Bolzano hanno gia’ legiferato in materia e non applicheranno la maggiorazione”.     Sulla candidatura di Tondo alla presidenza della regione per il centrodestra, Fontanini ha commentato affermando che ”prima va chiarito il quadro politico, visto che appunto a livello nazionale il Pdl e’ alleato con il Pd e noi della Lega siamo all’opposizione. A questo punto – ha aggiunto – devo forse pensare che Tondo si alleerà con la Serracchiani e Moretton?
Spero di no – ha continuato – perché questo sarebbe un papocchio incredibile”.     Fontanini resta convinto della proposta di un Friuli autonomo con l’unificazione della province di Udine, Pordenone e Gorizia, a fianco di Trieste città metropolitana, ”per contribuire in modo sostanziale – ha detto – alla riduzione dei costi della politica, esercitando la nostra autonomia in materia di enti locali”. ”Non vedo alternative – ha proseguito – e se Tondo ha qualche altra idea la manifesti oppure dica che vuole chiudere tutte le province”.     Infine il segretario della Lega Nord si e’ detto ”allibito” rispetto alla metodologia con cui e’ stata costruita l’ultima finanziaria regionale. ”Ci sono almeno cento commi con contributi ad hoc – ha concluso – trovo che questa sia una politica di piccolo cabotaggio e non un modo serio di legiferare”.

Immediata la replica di Carlantoni capogruppo PDL in Provincia di Udine:

”Se l’alleanza in Regione scricchiola, ci sara’ uno scricchiolio anche in Provincia”. Lo dichiara il capogruppo del Pdl alla Provincia di Udine, Renato Carlantoni, replicando alle dichiarazioni del presidente dell’ente provinciale e segretario della Lega Nord, Pietro Fontanini. > ”Non sono solito ai proclami – ha detto Carlantoni all’ANSA – ma non si puo’ discutere di un’alleanza che scricchiola solo da una parte. Se c’e’ uno scricchiolio ci sara’ anche in Provincia, dove il Pdl e’ il primo gruppo con dieci consiglieri”. > Carlantoni ha anche riconosciuto che ”in questo momento difficile e’ chiara la volonta’ di governare, ma ventate demagogiche – ha affermato – valgono anche per la Provincia. Se serve una verifica per la Regione, serve anche per la Provincia di Udine”.

Una risposta a “Friuli: Tondo nella conferenza stampa di inizio 2012, consapevoli delle difficoltà, difesa della specialità, maggioranza solida, ma Fontanini lo gela. Possibile crisi in Regione e Provincia?”

  1. aggiornamento del 07/01/2012

    di Cristian Rigo «Se l’alleanza in Regione scricchiola, ci sarà uno scricchiolio anche in Provincia». Parola del capogruppo del Pdl, Renato Carlantoni, che replica così al presidente della Provincia e segretario regionale del Carroccio, Pietro Fontanini. Mentre gli assessori leghisti Violino e Seganti disertavano la conferenza di inizio anno del governatore, Fontanini ha infatti sollevato dei dubbi sull’alleanza della Lega con Pdl e Udc, lasciando intendere chiaramente che la conferma di Renzo Tondo quale candidato del centro-destra nel 2013 è tutt’altro che scontata. Sul tavolo, Fontanini ha posto questioni programmatiche (sicurezza, liberalizzazione del commercio e difesa della piccole imprese), ma soprattutto politiche, evidenziando come Pd e Pdl a Roma sostengano insieme il governo Monti. Difficile insomma per Fontanini fare opposizione al Pdl da una parte e dall’altra trovarsi a governare insieme. Secondo Carlantoni però la scelta romana «non nasce da motivi politici, ma da una questione di responsabilità: si tratta di un aspetto tecnico quindi e non politico – ribadisce -. La Lega ha preferito non assumersi il carico di questa responsabilità, ma la situazione ci imponeva di fare la nostra parte, anche se ovviamente non mancano gli aspetti di contrasto con la linea del governo Monti. Personalmente non condivido l’inasprimento delle tasse mentre la lotta agli evasori dovrebbe essere più serrata, ma c’era bisogno di un governo di responsabilità. Detto ciò – continua il sindaco di Tarvisio – è chiaro che nel momento in cui il capogruppo del Carroccio Narduzzi dovesse chiedere una verifica di maggioranza in Regione, il Pdl lo farà in Provincia». L’alleanza per il Pdl è una sola. «Soprattutto in un momento così delicato, ritengo che non debba essere messa in discussione – precisa ancora Carlantoni -. Aprire una crisi sarebbe da irresponsabili, ma non si può discutere di un’alleanza che scricchiola solo da una parte. Se c’è uno scricchiolio in Regione ce ne sarà uno anche in Provincia, dove il Pdl è il primo gruppo con dieci consiglieri». Lo scontro tra Lega e Pdl insomma si allarga. E se Tondo e Narduzzi non troveranno un modo per andar d’accordo, non lo troveranno nemmeno Fontanini e Carlantoni. Nel caso in cui la Lega dovesse decidere di sganciarsi per andare da sola alle prossime elezioni, è probabile che il sipario cali sia in Regione che in Provincia. «Anche perché immaginare un’allenza Pd-Pdl come ha fatto provocatoriamente Fontanini – conclude Carlantoni – mi sembra fantapolitica».

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