Friuli: tutti gli eventi dell’Epifania 2009


Nel giorno dell’Epifania, il Friuli è pieno zeppo di eventi e di iniziative. Nella loro semplicità, i riti epifanici sono legati a tradizioni che si perdono nella notte dei tempi e abbracciano sacro e profano. Pignarûi, foghere e rievocazioni storiche , martedì 6 gennaio accenderanno di luci e colori borghi e paesi di tutta la regione.

Tarcento, Il Vecchio Venerando interpreta «Pignarûl grant»
L’appuntamento più atteso, in Friuli, è quello con il «Pignarûl grant» di Coia. Giunta all’81ª edizione, la festa dell’Epifania tarcentina si prospetta ricca di iniziative. Si inizia sabato 3 gennaio, alle 17.30, nell’auditorium della scuola media in via Pascoli con lo spettacolo «Vidimus stellam ejus in Oriente… et per aliam viam reversi sunt in regionem suam». Domenica 4 gennaio l’appuntamento è per le 19 con lo spettacolare palio dei Pignarulârs: una corsa di carri infuocati guidati da vari gruppi formati dai vari borghi e frazioni del tarcentino. Ad anticipare la gara, l’arrivo del Vecchio Venerando, che consegnerà il fuoco e aprirà la fiaccolata nel centro. Per il secondo anno, saranno ospiti i krampus, che scenderanno dalla scalinata di viale Marinelli e poi si disperderanno per lasciar posto ai pignarulârs in abiti contadini. Nella serata di lunedì 5, alle 20.45, la consegna del 54° premio Epifania, vinto quest’anno dalla Società filologica friulana e da Chiara Cainero. Giornata clou martedì 6 gennaio. Alle 18.15, la rievocazione e il corteo storico, che partendo da palazzo Frangipane, si farà largo tra la folla percorrendo le vie del centro, a ricordare le antiche epifanie medievali. Figura dominante della rievocazione è certamente Artico di Castello, detto Articone, signore di Tarcento, che sulla scalinata grande, in fondo al viale Marinelli, riceve l’investitura del feudo tarcentino, proprio fra quelle residenze che furono di Castello Frangipane. Riprenderà quindi il Venerando a raccontare di antiche felici e meno fauste Epifanie, mentre, preceduto dai Re Magi, salirà con i «suoi» ragazzi in fiaccolata lungo la Riviera, verso Coia, ad accendere il «Pignarûl grant», seguito da migliaia di torce. Accostata la sua torcia alla grande pira, il Venerando darà il via al rito più significativo: l’accensione del Pignarûl grant sul piazzale del cjscjelàt, i ruderi del castello Frangipane (nella foto). Dense volute di fumo lasceranno il posto alle fiamme, cui faranno eco i bagliori di tutti i falò delle colline e dei monti circostanti. Quindi il Vecchio Venerando trarrà gli auspici di rito dal volgere del fumo. A conclusione, grandioso spettacolo pirotecnico.

A Cividale la Messa dello spadone
Nel giorno dell’Epifania storia e memoria sacra si fondono anche a Cividale. Alle ore 10.30, nel Duomo cittadino si celebrerà, come da tradizione, la Messa dello spadone, uno dei riti religiosi più antichi del patriarcato d’Aquileia che rievoca l’ingresso a Cividale del patriarca Marquardo di Randeck, avvenuto nel 1366, uno dei riti liturgici più singolari e suggestivi che la Chiesa ha conservato. L’appellativo «dello spadone» deriva dal fatto che durante la cerimonia fa la sua comparsa una spada, appartenuta al patriarca, che il diacono usa, in diversi momenti, sollevandola e fendendo l’aria in segno di saluto o benedizione quando si rivolge al clero disposto nel coro e ai fedeli. Il diacono si presenta, tra il fasto delle dignità capitolari, con l’elmo piumato in testa, la spada sguainata nella destra e nella sinistra un prezioso Evangeliario del XII secolo, dalle valve sbalzate e dorate, che oltre al Vangelo epifanico contiene anche quelli letti durante le maggiori solennità della Chiesa. Subito dopo la Messa dello spadone, nobili, dame, armigeri e cavalieri animeranno la suggestiva rievocazione storica per le vie della città, accompagnata da musiche rieccheggianti antiche melodie.
A Cividale, inoltre, nel monastero di Santa Maria in Valle sarà possibile ammirare il presepe delle Suore Orsoline (fino all’11 gennaio e i giorni 17-18 –24-25–31 gennaio e 1° febbraio con gli orari 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00).

Gemona rievoca il Medioevo
Anche a Gemona l’Epifania offre l’occasione per rispolverare tradizioni medioevali che si legano alla spiritualità. La cittadina collinare
ripropone anche quest’anno la rievocazione della Messa del Tallero. Durante la celebrazione, il sindaco, a nome di tutta la comunità,
consegna all’arciprete una moneta d’argento (il tallero), quale segno di collaborazione tra potere civile ed ecclesiastico.
Un’occasione per invitare idealmente, anche oggi, al reciproco sostegno.

Il programma prevede: alle 9.45 l’arrivo dei corteggi storici presso la loggia di palazzo Botòn ed il saluto dei gonfaloni ospiti, mentre il Capitano del popolo (impersonato dal presidente della pro loco, Adriano Venchiarutti) mostrerà il Tallero che andrà in dono al parroco, monsignor Gastone Candusso, nel corso della messa in Duomo; alle 10.15 il corteo di figuranti (gruppo storico della pro loco, musici e delegazioni ospiti) accompagnerà le autorità in Duomo per la celebrazione della Messa del Tallero. Momento principale della messa, sarà la consegna della moneta d’argento al parroco, direttamente dalle mani del sindaco, come segno di collaborazione del potere temporale con quello spirituale. Anche durante la funzione proseguiranno le animazioni negli spazi antistanti al Duomo e lungo via Bini; alle 11.30, sempre all’esterno del Duomo ci saranno le esibizioni dei musici, dei giocolieri e dei tamburi delle varie delegazioni e lo spettacolo del Gruppo sbandieratori "Leon Coronato" di Spilimbergo. Nel tardo pomeriggio (ore 18), in Taboga, verrà acceso il "medili epifanico", fuoco propiziatorio per il nuovo anno.

«Befana cul firaal» in Carnia
Accanto a pire infuocate e rievocazioni storiche,immancabile, nel giorno dell’Epifania, la comparsa della Befana, con calze cariche
di dolci e doni per la gioia di tutti i bambini. A Forni di Sopra, da 12 anni, si ripete il rito della vecchina che scende giù dal campanile
della chiesa parrocchiale della frazione di Cella (46 metri, il più alto della Carnia) con una capiente gerla e a cavallo dell’immancabile scopa. La Befana porta con sé anche il «firaal», antico lampioncino e lume ad olio. Un prezioso «aiuto» a compiere il «volo» arriva dai
volontari del soccorso alpino di Forni di Sopra i quali si esibiranno in ardite discese in corda doppia lungo le pareti della torre campanaria
prima dello spettacolo di fuochi artificiali.

Streghe e vecchine arrivano dal mare
A Marano e Grado i riti epifanici non possono che essere legati alla radicata tradizione marinara. A Marano, la grande festa dell’Epifania sarà arricchita, nel pomeriggio, dalle iniziative organizzate dall’associazione sportiva «Voga Maranese» nell’area del vecchio mercato ittico comunale. Sarà riproposto l’appuntamento con «La befana vien dal mare» con le vecchine che giungeranno con le barche, portando gerle cariche di dolci per tutti i bambini. Panettone, vin brulé e la classica tombola finale. Appuntamento tradizionale anche quello di domenica 4 gennaio, in Pescarìa vecia, con la festa organizzata dall’associazione «Piccola Serenissima», che riunisce i commercianti e gli esercenti locali, la premiazione del 2° concorso «Presepi in cale» e l’estrazione abbinata alla lotteria.

Epifania in città
In città si terranno diversi altri appuntamenti che culmineranno nell’accensione dei falò. Eccone alcuni: nella chiesa di S. Maria dell’Ospedale di Udine, alle ore 11, Santa Messa dell’Epifania accompagnata dall’Orchestra Sinfonica del Friuli-Venezia Giulia e dal coro di voci bianche Artemia di Torviscosa; nel parco di Sant’Osvaldo, alle 17.30, accensione del Pignarûl epifanico.

Fuoco di speranza a Casa Immacolata
Anche a Udine il giorno dell’Epifania non mancheranno le occasioni per riscaldare gli animi attorno ai falò.Torna a Casa Immacolata il Pignarûl dell’Epifania. Nella struttura fondata da don Emilio de Roja, in via Chisimaio, 40, a Udine, la festa è in programma per il 6 gennaio, a partire dalle ore 18. La serata inizierà con l’arrivo della Befana, con doni e dolci per tutti. Alle 18.30, ci saranno giochi e divertimento in mensa e alle 19 l’accensione del Pignarûl, con la distribuzione di tè, panettone e dolci.
Il Pignarûl dell’Epifania è un momento ormai tradizionale per Casa Immacolata al quale, ricorda il direttore, don Gianni Arduini, tutta la cittadinanza è invitata. Si tratta di un’occasione per fare festa insieme ai ragazzi ospiti della struttura e per conoscere questa importante realtà di accoglienza della città di Udine. A Casa Immacolata, infatti, sono ospitati circa sessanta ragazzi stranieri. Si tratta prevalentemente di giovani di nazionalità rumena e albanese che non hanno ancora raggiunto la maggiore età, ai quali viene data un’istruzione prima di essere avviati ad una vita indipendente, con una casa e un lavoro.

A Stolvizza scende la stella
A Stolvizza di Resia si ripete la suggestiva discesa della grande stella – di 8,40 metri di lunghezza per 1,20 di larghezza – illuminata da
ben 768 luci, dal ponte Pusti Gost (quota 1.275 metri). L’ultima rappresentazione sarà messa in scena lunedì 5 gennaio con l’arrivo dei Re Magi. È possibile raggiungere Stolvizza da Udine in pullman, prenotando ai numeri 0432/672473 o 333/8508259.

Tutti i paesi attorno al falò
In molte comunità, piccole e grandi, i riti epifanici rappresentano l’occasione per riunire giovani e meno giovani impegnati nella
realizzazione dei falò e delle iniziative collaterali alla festa. Ecco alcuni appuntamenti:

Varmo. Con i tradizionali riti epifanici si chiude il programma dell’«Avvento Varmese», promosso dal Comune in collaborazione con la biblioteca civica e le associazioni del territorio. Lunedì 5 gennaio presso l’area dell’asilo di Romans di Varmo, dalle ore 18 è in programma la «Festa dell’Epifania». Martedì 6 e mercoledì 7 gennaio accensione dei tradizionali fuochi epifanici in tutti i paesi del territorio comunale. L’ingresso alle varie manifestazioni è libero.

Remanzacco. Nel comune di Remanzacco, i festeggiamenti per l’Epifania si aprono con la discesa della Befana dal campanile, nel capoluogo, alle ore 17. Seguirà l’accensione dei fuochi in molte frazioni: a Ziracco, alle 18.30, Pignarûl alpino, a cura dell’Ana; a Orzano, alle ore 19.30 sarà accesa la «Fugarele dai Fruts», mentre alle 20 si terrà l’accensione della «Fugarele di Orçan. A seguire, spettacolo pirotecnico e pastasciutta per tutti i presenti. Pignarûl anche nella frazione di Selvis, dalle ore 20, a cura dell’associazione Borc dai Cus. Per info: tel. 0432/667780.