Friuli: vaccini anti-zecche, d’ora in poi saranno gratuiti

D’ora in poi sarà del tutto gratutio il vaccino anti-zecca fornito dal Servizio sanitario regionale a una parte dei volontari della Protezione civile nonché alle fasce deboli della popolazione, per status (anziani) o capacità di reddito. Lo stabilisce una delibera adottata ieri dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Salute Vladimir Kosic. Ne beneficeranno i volontari impegnati usualmente negli interventi anti-incendio e quelli che operano con unità cinofile.
 

      Il vaccino, che impedisce l’insorgere della pericolosissima Tbe (encefalite) a seguito del morso di una zecca, resta in ogni caso somministrabile a tutti i cittadini residenti in Friuli Venezia Giulia al solo costo pari al 25 per cento del prezzo di confezione, senza ulteriori spese per la prestazione sanitaria.<br />
      Il rischio di contrarre la Tbe, in effetti, è aumentato sul territorio regionale: «Si continuano a registrare casi di infezione a seguito di morso di zecca infetta – spiega l’assessore Kosic – e gli studi di prevalenza del virus nelle zecche hanno rilevato un'estensione delle aree a rischio a livello pre-alpino e collinare». Difatti risulta che «tutti i soggetti con infezione da Tbe registrati dal sistema di sorveglianza delle malattie infettive hanno frequentato, a vario titolo, queste aree in un periodo antecedente la comparsa dell'infezione e compatibile con il suo periodo d’incubazione». La Regione ha anche accertato, sul fronte della Tbe da morso di zecca, che «in Friuli Venezia Giulia i casi con sequele neurologiche gravi si sono verificati in particolare in persone con età superiore a 65 anni».
      Si moltiplicano, intanto, con l’arrivo della bella stagione (e proprio questo è un periodo molto insidioso per le zecche), le campagne di sensibilizzazione promosse dalle Aziende sanitarie. Il vaccino comunque tutela la persona dalla sola Tbe e non dalle altre patologie correlate al morso di zecca, come il morbo di Lyme.
      La misura decisa ierri era stata fortemente voluta anche dal consigliere regionale leghista Enore Picco.