Gemona: erbe in tavola si farà grazie all’ecomuseo


Piero Cargnelutti dal gazzettino di oggi.

Scomparso il consorzio turistico, l’iniziativa Erbe in tavola prosegue ma la mancanza di una gestione coordinata fra Comuni del turismo si fa sentire.
      Il Co.Se.Tur ha chiuso i battenti da diversi mesi, dopo i buchi di bilancio registrati l’anno scorso e dopo il tentativo di alcuni amministratori di portare avanti il consorzio che aveva ormai dieci anni di vita.
      Ma ad alcune iniziative, albergatori e ristoratori ancora ci tengono e sono pronti a mettere del loro. Erbe in tavola 2009, curato quest’anno direttamente dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese, viene presentato venerdì prossimo alle 15 a palazzo Boton: all’iniziativa hanno aderito diversi ristoratori del Gemonese che per tutta la durata dell’evento, dal 24 aprile al 12 giugno, presenteranno dei menù a base di erbe spontanee rielaborate a partire da antiche ricette tradizionali.<br />
      La giornata prevede l’apertura del Mercato delle erbe presso la loggia di palazzo Boton, la presentazione dell’iniziativa alle 17, e un successivo buffet presso il vicino locale storico Al Centrâl per la degustazione di un altro alimento della tradizione locale: il pan di sorc, un pane dolce prodotto facendo uso delle farine di mais cinquantino, frumento e segale.
      Come si è detto, l’iniziativa va avanti quest’anno per volontà dei diversi ristoratori e albergatori, ma di certo con le difficoltà dovute al non avere più a disposizione un ente turistico di riferimento: «Visto l’interesse dimostrato dai ristoratori locali – dice Etelca Ridolfi dell’Ecomuseo – abbiamo cercato di metterci a disposizione per lo meno per non disperdere qualcosa che è stato portato avanti negli anni scorsi. È chiaro che senza il Co.Se.Tur., oggi è molto più difficile anche perché come Ecomuseo non abbiamo compiti attinenti alla gestione turistica. Lo stesso vale per i pacchetti turistici, sia quelli scolastici che quelli per adulti: finché l’Ecomuseo si trovava a proporre al consorzio luoghi e visite da promuovere era un conto, ma non possiamo certo noi metterci a vendere pacchetti turistici. Non è il nostro compito e non sarebbe neanche giusto nei riguardi degli operatori del settore».
      Questi dunque gli esiti della scomparsa del Co.Se.Tur, un ente il quale, nonostante la volontà di alcune amministrazioni locali di dare seguito all’iniziativa riformandolo, non ha trovato concordi tutte le amministrazioni della zona. E così, ancora una volta, per difendere il proprio campanile, sindaci e amministratori locali non sono stati in grado di portare avanti un progetto che potesse diventare un investimento per tutto il territorio.