Gemona: la “Cirignicule” chiude , il tramonto di un’epoca

di Piero Cargnelutti.

La coop “Cirignicule” di Gemona chiude i battenti. Quanto già annunciato nelle scorse settimane trova riscontro negli ultimi incontri sindacali che hanno confermato la liquidazione della storica cooperativa specializzata nella vendita e promozione di prodotto biologici. La triste realtà giunge direttamente dai rappresentanti sindacali: «Durante la seduta a cui abbiamo partecipato nelle ultime settimane con la commissione competente – spiegano Paolo Duriavig e Diego Santellani, della Fisascat Cisl – è stata confermata la liquidazione coatta. Ora, tale liquidazione dovrà essere ratificata dalla giunta regionale, dopo di che sarà nominato un commissario liquidatore che concluderà tutto l’iter». Pare dunque abbassarsi definitivamente il sipario per la coop nata all’indomani del terremoto del 1976, a meno che nei prossimi mesi non si faccia avanti qualche investitore interessato a prendere in mano la “Cirignicule” e a farla ripartire. La chiusura, operativa dal 1º novembre, interessa in particolare il punto vendita di via Dante, ma non i tre negozi oggi presenti a Udine e a Tarvisio che nel corso degli anni erano stati affidati in ramo d’azienda e dunque non più collegati finanziariamente alla coop madre. Ora, per i sindacati il primo impegno è venire incontro ai sette dipendenti rimasti senza lavoro: «Essendo una realtà cooperativa al di sotto dei 15 dipendenti – dicono Duriavig e Santellani – non sono previsti ammortizzatori sociali e dunque faremo riferimento al sussidio di disoccupazione per otto mesi, le cui pratiche sono già state avviate». Per il capoluogo pedemontano è certamente un altro colpo causato dalla crisi economica: la “Cirignicule” cominciò a risentirne intorno al 2011 quando iniziò a registrare cali di vendita dal 20 al 30% e, nonostante gli sforzi fatti dal direttivo della coop, in questi due anni non c’è stato nulla da fare. Come detto, la “Cirignicule” nacque all’indomani del sisma quando un gruppo di produttori agricoli locali, intenzionati a coltivare erbe officinali, iniziarono a sperimentare le pratiche collegate alla coltivazione biodinamica e biologica sui propri terreni. Da quel gruppo di persone si originò la cooperativa, presente sul mercato dal 1979 e per lungo tempo attiva con la propria produzione negli spazi agricoli del centro Cata di Campolessi, che la Comunità montana del Gemonese aveva messo a disposizione già nei primi anni 80. Se il primo periodo vide la “Cirignicule” presente soprattutto nei mercati locali, con il tempo la coop ha aperto dei punti vendita a Gemona, Tolmezzo, Udine e Tarvisio, occupandosi soprattutto della distribuzione di alimenti biologici certificati provenienti da aziende locali, ma anche da produttori nazionali e austriaci.